Come Liszt per il pianoforte, Paganini è la quintessenza del virtuosismo violinistico; un virtuosismo che non si sostanzia solo di funambolismi tecnici, di pirotecnie d’archetto e dita: i Concerti, ancor più dei Capricci, mostrano come il musicista genovese ricercasse sul suo strumento anche una mimesi totale con la voce umana, spingendo la cantabilità del violino a limiti prima di lui inesplorati e scandagliando effetti timbrici inauditi.
Leggere nel programma che l’Orchestra della Svizzera Italiana affronterà giovedì prossimo il suo Quinto Concerto in la minore è garanzia di spettacolo e divertimento, considerando che a interpretarlo è atteso Sergej Krylov. Talento precocissimo – a sei anni il primo recital in pubblico, a dieci la prima esibizione con orchestra, accompagnato nel Concerto in la minore di Bach – il violinista moscovita che compirà 51 anni il 2 dicembre ha inciso i 24 Capricci per la Deutsche Grammophon, la mitica etichetta gialla che editava le registrazioni di Karajan, Bernstein, Michelangeli, Abbado. Krylov imbraccerà un… Krylov. Già, perché se i migliori violinisti possono avere il privilegio di suonare degli Stradivari, dei Guarneri del Gesù o degli Amati, Sergej utilizza i violini creati da suo padre.
«Nel 1973 fu il primo liutaio sovietico ad ottenere il permesso di perfezionarsi a Cremona, patria di Stradivari e della liuteria mondiale; quando tornò in Russia era visto come una star. Negli anni Ottanta ci trasferimmo tutti: sono cresciuto a Cremona, suonando i migliori violini, ma non penso di peccare di partigianeria domestica dicendo che quelli di papà sono davvero ottimi. Sto usando uno degli ultimi che costruì, purtroppo morì nel pieno della sua maturità artigiana: ha un suono ricco, pieno, lo trovo splendido».
Splendida per ricchezza melodica e piena di atmosfere romantiche è la Terza sinfonia di Brahms affidata alla direzione di François Leleux. Francese nato a Croix nel 1971, ha imboccato la via del podio dopo una brillante carriera come oboista, sia come solista sia come membro di orchestre prestigiose quali la Bayerisches Rundfunks guidata da Maazel e Jansons; ha un legame col violino molto personale: è sposato con la georgiana Lisa Batiashvili, grande interprete del principe tra gli strumenti ad arco. In apertura un’altra pagina fascinosa: l’ouverture dal Freischütz di Weber, considerata la prima opera romantica.