Il teatro svizzero in festa a Zurigo

Sono stati recentemente assegnati i Premi svizzeri di teatro – senza alcuna considerazione per l’italianità
/ 04.06.2018
di Giorgio Thoeni

Maggio è il mese più importante per tutti gli operatori teatrali del nostro Paese. Lo è a partire dal 2014, da quando l’Ufficio federale della cultura (UFC) ha deciso di istituire i Premi svizzeri di teatro e poi, dal 2015, il Gran Premio svizzero della scena. È una cerimonia che ha luogo in apertura degli Incontri teatrali svizzeri (Theatertreffen) e avviene con una serata di gala alla presenza del Ministro della Cultura e Presidente della Confederazione Alain Berset, durante la quale viene attribuito anche il più ambito fra i riconoscimenti, il Gran Premio svizzero di teatro/Anello Hans Reinhart che rende omaggio a una personalità o a un’istituzione che si è distinta sulla scena a livello nazionale. È un’occasione che dà la possibilità di incontrare o conoscere i personaggi-chiave della nostra realtà teatrale, le autorità del mondo culturale ma anche di scoprire protagonisti che operano da anni sul territorio nazionale e che altrimenti, fuori dai nostri confini, nella migliore delle ipotesi, resterebbero poco conosciuti.

Una parata delle distinzioni che aveva già avuto il suo avvio il 12 aprile scorso con il Premio svizzero della scena, organizzato a Thun durante la serata d’apertura della Borsa Svizzera degli Spettacoli. Per questo premio sono stati nominati il duo Lapsus, il trio musicale Les Petits Chanteurs à la Gueule de Bois e il duo Ohne Rolf. Dopo Winterthur, Ginevra e Lugano ecco che quest’anno i Premi di teatro si sono svolti a Zurigo, sul palco dello Schauspielhaus. Una scelta, quella di Zurigo, come dichiarato da Claudia Rosiny – responsabile teatro e danza per l’UFC – dovuta anche a quanto sottolineato dai professionisti zurighesi del teatro nel rapporto intermedio del progetto Tanz – und Theaterlandschaft Zürich (2017), in cui si segnala come la notorietà di Zurigo in quanto metropoli del teatro, fosse maggiore nei primi anni del 2000.

Sarebbe dunque bello se il conferimento dei Premi svizzeri di teatro e l’Incontro del teatro svizzero potessero contribuire a focalizzare per cinque giorni su Zurigo l’attenzione della scena teatrale di tutto il paese. È quanto ci siamo augurati anche noi, sebbene dal profilo spettacolare la serata di gala non sia mai propriamente uno spettacolo avvincente, o almeno, poco è concesso alla scena – ad eccezione di qualche siparietto musicale. L’avvicendarsi di laudatio e ringraziamenti è una liturgia senza sorprese che ogni anno mette alla prova la regia dell’organizzazione per offrire un rituale non troppo lungo e possibilmente piacevole.

Ma veniamo agli allori del 2018 che sono stati consegnati a professionisti che hanno contribuito in modo duraturo alla produzione teatrale svizzera divulgando contenuti di ampio respiro. Le vincitrici e i vincitori di questa quinta edizione sono il festival Wildwuchs di Basilea per il suo lavoro sulla disabilità, la produttrice zurighese Gabi Bernetta, la ginevrina Anne Bisang direttrice del Théâtre Popolare Romand, il regista spagnolo Oscar Gomez Mata per la sua compagnia Alakran con base a Ginevra e il teatro musicale di Ruedi Häusermann & Kapelle Eidg. Moos. Il Gran Premio svizzero di teatro/Anello Hans Reinhart è stato conquistato dal Theater Sgaramusch, compagnia indipendente di Sciaffusa che si rivolge soprattutto ai bambini. Quest’anno, ad eccezione del breve intervento di Gianfranco Helbling, presidente della giuria federale dei Premi svizzeri, alla serata zurighese non c’è stata ombra di italianità. C’è da chiedersi come l’UFC abbia valutato questa assenza che, come si è visto, ha voluto premiare in una certa misura anche chi fa teatro per il pubblico dei più piccini.

È forse necessario ricordare che in Ticino il teatro per i bambini ha i suoi protagonisti e vanta una storia lunga almeno cinque decenni: appassionante e in un certo senso d’avanguardia. Con il pregio di aver introdotto e diffuso il teatro con una formula indipendente e, molto spesso, povera di mezzi. Una realtà che però si è radicata nel territorio della Svizzera italiana, si è inserita nel tessuto sociale favorendo la crescita culturale dei giovani spettatori molto più di tante altre manifestazioni. Non merita di essere dimenticata.