Bell hooks (pseudonimo di Gloria Jean Watkins), la filosofa e docente femminista scomparsa a novembre dello scorso anno, sosteneva apertamente che questo libro lo aveva scritto prima per gli uomini e poi per le donne, perché nella società tutti e tutte dovevano poter comprendere e praticare il femminismo. Non a caso il testo, che è stato tradotto in italiano nel 2021 da Maria Nadotti per Tamu Edizioni, si intitola Il femminismo è per tutti. Una politica appassionata.
Nella prefazione alla nuova edizione bell hooks si domanda se non sia stato controproducente negli Stati Uniti lo sviluppo così rapido e capillare dei women’s studies, prospettando in questo modo una situazione diversa da quella del continente europeo, dove questo ambito accademico non è ancora molto sviluppato. Secondo la filosofa il rischio negli USA è stato che un approccio principalmente universitario abbia allontanato il grande pubblico dal femminismo, anche se è consapevole che grazie ai dipartimenti di women’s studies moltissimi studenti e studentesse hanno potuto avere un inquadramento teorico ben solido e molto utile.
L’attivista non esita infatti a dire che «tutto ciò che facciamo nella vita si fonda sulla teoria» e che il femminismo è prima di tutto pensiero e poi una pratica politica, che ha come fondamento la lotta contro ogni forma di dominio e di ingiustizia di genere, razziale e di classe. Per questo, nel corso del testo, che è suddiviso in capitoli, ognuno dedicato a un argomento fondamentale (il matrimonio, la sessualità, la violenza…), bell hooks entra in profondità, fornendo un punto di vista molto raro, specialmente di questi tempi. Stabilendo che «rappresentando il femminismo come uno stile di vita o un bene di consumo si oscura automaticamente l’importanza della politica femminista», sgombra il campo rispetto a una pratica molto in voga in questo momento. Si sa che il femminismo è diventato anche un brand e sebbene questo abbia degli aspetti positivi, è evidente che comporta anche dei rischi. È molto meglio, infatti, che essere femministe oggi sia considerato cool a differenza di ciò che accadeva fino a qualche tempo fa, quando le femministe venivano tacciate dalla vulgata di essere delle donne frigide o cripto-lesbiche. È anche vero però che il femminismo non si può ridurre a un nome stampato su una maglietta o su delle scarpe alla moda. L’attivista ricorda come il movimento sia nato dalla teoria, certo, ma anche dalla partecipazione condivisa di donne di estrazione sociale e di appartenenza etnica diverse e che invece a trarre profitto dalla brandizzazione del femminismo sono per lo più donne bianche di classe sociale medio alta.
Un altro rischio dal quale mette in guardia è che il femminismo delle pari opportunità non pone in discussione il sessismo interiorizzato delle donne, che quindi nei rapporti con le altre inevitabilmente agiscono dinamiche patriarcali e non solo. Bell hooks sottolinea come ad avere portato l’attenzione mediatica e pubblica sulla violenza domestica sia stato il femminismo. Ciò non toglie che senza una riflessione profonda e senza una pratica politica e filosofica consapevoli, la violenza domestica resta violenza patriarcale. Ciò significa che le donne che non affrontano il proprio sessismo interiorizzato possono agire la loro prepotente volontà di dominio sui bambini, per esempio.
La scrittrice statunitense non ha paura di affrontare con sguardo lucido anche gli argomenti più delicati, per esempio la sessualità e il conflitto intervenuto nel movimento negli anni ’80, tra femministe lesbiche ed eterosessuali. Oppure l’aborto, rispetto al quale ribadisce l’importanza di non fossilizzare il dibattito sull’embrione, ma sulla vita delle donne: quando l’aborto è illegale esso viene comunque praticato, ma i rischi per la salute delle donne diventano incalcolabili e la loro libertà sessuale gravemente limitata.
Il testo è scritto a partire da un punto di vista didattico: è molto chiaro ed è formulato con l’obbiettivo di fare luce su tematiche complesse e fondamentali, mostrando in che modo una prospettiva femminista favorisca la trasformazione della società in direzione di maggiori libertà e giustizia per tutte e tutti. Questo compendio di agile lettura ha il merito di riportare il baricentro della discussione tra i femminismi su argomenti e questioni urgenti, che non si limitino alle battaglie, certo legittime, sui diversi orientamenti sessuali o all’odio, insensato, contro gli uomini. Il pensiero di bell hooks rimette il femminismo al suo posto, quello che gli appartiene: di un pensiero e di una pratica politica rivoluzionari.
Bibliografia
bell hooks, Il femminismo è per tutti. Una politica appassionata, Napoli, 2021,Tamu Edizioni.