Il festival della danza Steps è giunto alla sua 16esima edizione: sull’arco di trent’anni, circa 1200 rappresentazioni hanno portato la danza al pubblico in tutta la Svizzera. Il suo fondatore e primo direttore artistico (dal 1988 al 1998), Walter Boris Fischer, ha infatti spiegato che il nome Steps non è riferito solo ai passi di danza, ma anche ai passi effettuati per portare la danza sull’uscio di casa degli svizzeri, proprio come i camion della Migros portavano la spesa nei paesini più discosti. La dimensione geografica è affiancata da quella pedagogica: da sempre Steps si dedica alla mediazione della danza contemporanea, ancora sconosciuta e incompresa nel 1988 pure dai programmatori dei diversi teatri, che avevano prevalentemente una formazione teatrale o musicale.
Questo festival è nato con l’obiettivo di mostrare produzioni internazionali e di raggiungere un vasto pubblico grazie all’impatto garantito dal suo format, unico nel suo genere, visto che ogni compagnia invitata effettua una tournée che le permette di instaurare un vero e proprio rapporto con il nostro Paese e con il suo pubblico.
Steps ha inoltre giocato un ruolo decisivo nello sviluppo della scena della danza svizzera, incentivando i rapporti tra compagnie di danza istituzionali e ensemble della scena indipendente tramite il finanziamento di cooperazioni inconsuete. Ha unito così due mondi a sé stanti. Alle compagnie svizzere viene data la possibilità di esibirsi, ma non solo. Anche lo scambio con i gruppi internazionali viene favorito grazie a workshop per professionisti.
Questa manifestazione è sempre stata contraddistinta da una vena innovativa. L’aspetto inedito non manca nemmeno nell’edizione 2018: sarà quello di coinvolgere gli studenti del bachelor in danza contemporanea della Zürcher Hochschule der Künste di Zurigo e della Manufacture di Losanna, che assieme interpreteranno lo spettacolo Take Off!, creato su misura per loro e prodotto dal Percento culturale Migros.
Il tema principale su cui verte quest’edizione di Steps, come ha illustrato la direttrice artistica Isabella Spirig, è il coraggio. Innanzitutto, il coraggio inteso come la forza che permette di sfondare porte, di superare barriere e di lanciare messaggi politici in un’era segnata dalla paura dell’altro e da un profondo senso di insicurezza. Il coraggio serve inoltre agli artisti per rimettersi continuamente in gioco con una nuova creazione, assumendo il rischio di un potenziale fallimento, o per esporre le proprie idee e visioni al giudizio del pubblico. Infine, il coraggio contraddistingue anche il team di Steps, che cofinanzia la metà delle produzioni in programma e che seleziona diversi spettacoli ancora inesistenti al momento della programmazione.
In Ticino aprirà le danze, il 24 aprile, l’ensemble tedesco Gauthier Dance presso il Cinema Teatro di Chiasso con Stream, un programma di sei pezzi, tra cui una coreografia dello stesso Eric Gauthier, direttore artistico della compagnia di Stoccarda. Un vero e proprio fuoco d’artificio attende il pubblico, che verrà coinvolto dalle diverse espressioni dell’arte coreutica: poetica, grottesca, a tratti persino sferzante, e caratterizzata da un umorismo intermittente.
Pure il Ticino ospiterà la prima svizzera di uno spettacolo di Steps. Questo privilegio toccherà a tre danzatori-coreografi africani, vincitori del concorso Simply The Best West Africa, che presenteranno i loro assoli. Questo concorso, indetto dal coreografo della compagnia Faso Danse Théâtre, Serge Aimé Coulibaly, è stato ideato con lo scopo di offrire una piattaforma di lancio ad artisti di danza contemporanea dell’Africa dell’Ovest. Coulibaly ha selezionato per Steps tre assoli: Spirit di Adonis Nebié, incentrato sulla connessione tra corpo e anima, Kobéndé di Florent Nikiema che tratta della ricerca della pace interiore e, da ultimo, Fatou t’as tout fait di Fatoumata Bagayogo, il racconto autobiografico di un destino spietato, segnato dall’esperienza dell’infibulazione.
Sarà la compagnia ginevrina di Cindy van Acker, Cie Greffe, a chiudere il programma ticinese di Steps al LAC di Lugano il 1. maggio con lo spettacolo Speechless Voices, una serie di tableaux ritualistici sulle note di una complessa composizione di musica elettronica di Mika Vainio.
Informazioni
www.steps.ch