John Soane nasce a Whitchurch nel 1753 e muore a Londra nel 1837. Studia architettura sotto il sovrintendente di Londra George Dance e Henry Holland. Dal 1778 soggiorna a Roma per tre anni dove ammira l’arte antica, anche se è influenzato maggiormente dall’architettura funzionale di Claude Nicolas Ledoux. Dieci anni dopo riceve l’incarico per i lavori di ristrutturazione e ampliamento della Banca d’Inghilterra; nel 1792 inizia la costruzione dello Stock Office e nel 1796 della Rotonda. Tra il 1800 e il 1803 progetta e realizza Pitzhanger Manor e nel 1813 la galleria d’arte Dulwich College.
Siamo nel periodo storico in cui regna Giorgio III, rimasto al trono dal 1760 al 1820. In questi anni l’Inghilterra da paese agricolo diventa un paese industriale. Dal Sublime – teorizzato da Edmund Burke nel 1756 con il suo Inchiesta sulle origini delle nostre idee del sublime e del bello che Immanuel Kant nella Critica del giudizio sostiene essere «ciò che è grande al di là di ogni comparazione. Le rocce che s’elevano ardite e minacciose, le nuvole temporalesche che s’ammassano nel cielo tra lampi e tuoni… Ma la loro vista c’esalta tanto più quanto è spaventevole…» – giungiamo al Neoclassicismo. Simultaneamente sostenuto da Giovan Battista Piranesi a Roma e Horace Walpole a Londra il Neoclassicismo inizia a Londra con Robert Adam (1728-1792) per poi sfociare nel lavoro difficilmente classificabile di due architetti: John Nash (1752-1835) e appunto Soane, considerato il precursore dell’Eclettismo.
Soane, come detto, studia le opere di Palladio e Piranesi e lo si vede dall’impianto della Banca d’Inghilterra ma soprattutto dai suoi progetti di case unifamiliari. Ernst Gombrich scrive a proposito del disegno di una casa di campagna di rinascita dello stile dorico nella forma originale di ciò che conosciamo del Partenone. «Se lo paragoniamo alla villa palladiana costruita da William Kent un’ottantina di anni prima vediamo che la somiglianza superficiale non fa che mettere in risalto la diversità. Kent nel comporre il suo edificio aveva impiegato liberamente le forme tramandate dalla tradizione. Il progetto di Soane, al paragone, sembra un’esercitazione sull’uso corretto degli elementi stilistici greci». E in effetti le sue lezioni di architettura alla Royal Academy of Arts che tiene dal 1809 sono incentrate sulla formazione tecnico-pratica degli allievi. L’arte neoclassica è una netta condanna degli eccessi e dell’individualismo Barocco e Rococò e che Cesare Piva, nel caso di Soane, descrive come opere incompiute, frammentate che convivono con la speranza di «delineare una forma di compimento».
Il suo capolavoro rimane la propria casa al 13 di Lincoln’s Inn Fields a poca distanza dal British Museum. Contiene opere d’arte, frammenti o parti di architetture, disegni, libri, sarcofagi egizi, sculture classiche, incisioni, mobili, maioliche, medaglie… Nella Description della sua casa, redatta tra il 1834 e il 1835 e pubblicata a sue spese in 150 copie, scrive di averli messi assieme per dimostrare «l’unità delle arti».
L’esterno presenta una facciata stilizzata con due coppie di archi a tutto sesto e finestre rettangolari negli ultimi due piani. Greche ad architrave e due statue ai lati. L’interno, al contrario, appare caotico, sovrabbondante, magmatico, con le luci dall’alto e gli specchi che amplificano ogni elemento. Per descrivere gli oggetti presenti non basta la guida di 172 pagine, per cui l’unica soluzione è visitarla di persona, tenuto conto che la pianta dei 4 piani è tutt’altro che regolare. Non prima però di un giretto introduttivo nello splendido sito che presenta una visione interattiva, tramite la piattaforma digitale Explore Soane, della Picture Room, della Sepulchral Chamber e del Model Room.
La Picture Room al piano terra contiene 118 dipinti fra i quali le quattro parti di The Humours of An Election di William Hogarth del 1754-55. Si tratta di un’elezione nell’Oxfordshire tra i partiti Whig e Tory avvenuta nel 1754. Il primo dipinto mostra una cena sfrenata; nel secondo a un giovane agricoltore vengono offerte tangenti; nel terzo elettori morenti o mentalmente malati vengono accompagnati alle urne e nell’ultimo è illustrata la lotta che scoppia mentre il candidato vittorioso sfila per le strade. Poi vedute di Venezia di Antonio Canaletto, di Paestum di Giovanna Battista Piranesi, oli di Henry Fusely, William Hamilton, William Hodges… Alcune delle opere maggiormente fragili, per evitare i danni della luce, sono state sostituite con delle copie.
La Sepulchral Chamber nel seminterrato contiene tra l’altro l’oggetto più famoso della casa: il sarcofago del faraone egizio Seti I, morto nel 1279 a.C. e sepolto nella Valle dei Re. Il sarcofago fu scoperto da Giovanni Battista Belzoni nel 1817 che cercò di venderlo al British Museum. Il prezzo richiesto dall’archeologo era di 2000 sterline e, dopo il rifiuto del museo, Soane se lo aggiudica.
Ma è tutta la casa un luogo delle meraviglie, dall’ordinatissima cucina alla stufa nera, dal salottino dei monaci agli affollatissimi dome e breakfast room.