«C’è più da fare a interpretare le interpretazioni che a interpretare le cose, e ci sono più libri sui libri che su altri argomenti. La principale e più illustre scienza dei nostri tempi non è forse saper comprendere i sapienti? Non è questo il fine comune e ultimo di tutti gli studi?».È un libro sui libri, questo Eroi e mostri del sociologo Alessandro Dal Lago. Ed è, va detto subito, un libro decisamente provocatorio e schierato, che ha al centro una analisi sociologica, culturale e letteraria del genere fantasy, che tanto imperversa in letteratura ma anche, da qualche tempo in qua, nell’estetizzante e molto di tendenza mondo delle serie TV. La vicenda è quella di due autori che sono anche studiosi, J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis, e delle loro opere maggiori, Lo Hobbit e Il signore degli anelli per il primo, Le cronache di Narnia per il secondo; l’intento sostanziale è quello di indagare come si costruisce un fantasy, di quali strumenti bisogna disporre, quali mondi bisogna apparecchiare.
Eroi, mostri, tesori, magia, viaggi, dinamica morale decisamente statica. Le componenti del catalogo di genere sono queste, i mondi e le macchine mitologiche e simboliche creati dagli autori sono universi alternativi alla vita di tutti i giorni, dove gli eroi sono tutti belli, gli antagonisti sono tutti brutti e gli ambienti spesso malconci: eppure, dopo peripezie anche disgustose, solo in quei mondi fantastici, è il bene che finisce per trionfare senza appello. Se il mondo reale è complesso, quello della fantasia, forte dell’opposizione poco elastica tra bene e male, è di una semplicità primaria.
Può piacere o non piacere, questo mondo dove buoni e cattivi si tirano senza sforzo fuori dal mazzo: è un prendere o lasciare (con qualche isolata cautela nel prendere: le opere del genere sono spesso in più volumi di numerose centinaia di pagine). Certo la totale mancanza di ambiguità di questi personaggi può risultare piuttosto stucchevole e asfittica anche se tanto gratificante.Per spiegare queste cose, il libro di Alessandro Dal Lago finisce per sondare il fantasy in lungo e in largo: la formazione degli autori e le loro convinzioni sulla letteratura, sulla religione, sulla vita; i miti antichi e medievali; il modo di vivere e di morire dei buoni e dei cattivi; il modo di scrivere questi libri e di sceneggiarne la relativa serie TV. Parlare di libri gratifica; leggere di libri che parlano di libri poi…
Bibliografia
Alessandro Dal Lago, Eroi e mostri. Il fantasy come macchina mitologica, Bologna, il Mulino, 2017