Giovani attori alla prova

Verscio - Gli allievi dell’Accademia si misurano con il Variété
/ 19.07.2021
di Giorgio Thoeni

Oltre agli esami di fine ciclo, l’Accademia di Verscio ogni anno affronta una sfida pari al preludio per molte aspettative artistiche, giro di boa per docenti, allievi e, ovviamente, per il pubblico che se l’aspetta. È il Variété, importante passaggio di un rituale di iniziazione ormai entrato a far parte di una liturgia che mette alla prova non solo le capacità dei giovani artisti ma anche la creatività dei docenti che, a turno, sono chiamati a creare uno spettacolo.

Questa volta è toccato a Nancy Fürst con Baradhoc, spettacolo in due tempi da poco assurto agli onori della scena. Attrice, cantante e regista, Nancy è uno dei classici esempi di artista che, dopo aver conseguito il diploma a Verscio, ha aggiunto una formazione collaborando a diversi progetti, creando una sua compagnia Le Théâtre de Minuit, realizzando diverse creazioni e saldando il legame con l’Accademia dove insegna drammatizzazione del movimento e teatro senza parole. Lo spettacolo, ideato con la collaborazione di Raul Vargas Torres (coreografie), Alessandro La Rocca (musiche) e Emanuel Pouilly (assistente alla regia), è un concentrato di scenette collegate dal tenue filo di un pretesto drammaturgico come il popolo del bar (da cui il titolo, Baradhoc), dove l’ambientazione, i personaggi e le situazioni devono lasciar emergere le caratteristiche di ogni attore. Così, nella prima parte, si assiste a un viavai di numeri, dalla clownerie ad acrobazie in solitaria o a più mani fino a slanci cantati sul genere della commedia musicale.

Un insieme di specialità su cui la regia ha puntato per dare un bel ritmo, veloce, accattivante e gioioso. E qualche punta di suggestione. Come per l’inizio del secondo tempo con stracci che svolazzano in scena fra luci e ombre creando una giostra ad effetto che strappa meritati applausi lasciando ben sperare sul resto, che però si rivela essere invece la parte più fragile dello spettacolo, in altri termini quella che meriterebbe di essere rivista. Sia per dare maggiore centralità ad alcuni personaggi sia per consolidare certi siparietti musicali ancora deboli. Baradhoc è tuttavia godibile, ben concepito per una verifica di fattori determinanti per un attore come la presenza scenica, l’abilità e la precisione, l’empatia, il gioco di squadra, la ricerca del personaggio. Insomma, quella quadratura del cerchio che sarà sinonimo di professionalità e successo.

Applausi a scena aperta alla prima per Jérémie Bielmann, Laura Bruneteaux, Andrea Cannarozzo, Steeven Chakroun, Valeria Estrella, Salomé Fischer, Simon Huggler, Eva Felicitas Krause, Martha Mutapay, Georgia Paliogianni, Juan Bautista Poniz e Baptiste Vurlod.