Genio dimenticato

Editoria musicale – Uscito di recente da Zecchini il nuovo studio di Giuseppe Clericetti
/ 03.01.2022
di Alessandro Zanoli

Il libro nasce sotto gli auspici della Fondazione Bru, che gestisce il Centro di musica romantica francese ospitato nel Palazzetto Bru Zane di Venezia, e che sostiene le ricerche in questo particolare periodo della storia musicale francese. Sotto la stessa egida Clericetti ha già pubblicato negli scorsi anni i suoi due importanti lavori dedicati a Camille Saint-Saëns.

E proprio come questi ottimi predecessori, il volume dedicato a Reynaldo Hahn (musicista, critico e compositore di cui «Azione» si è già occupata tempo fa parlando del volume di Lorenza Foschini, Il vento attraversa le nostre anime. Marcel Proust e Reynaldo Hahn. Una storia d’amore e d’amicizia) ci fa compiere un tuffo nella Parigi della Bella époque. Verrebbe da dire «nella Parigi musicale della Bella époque» ma, in realtà, la vita culturale e sociale di quel periodo era talmente intessuta dalle produzioni musicali da rendere superflua la precisazione. Hahn, in effetti, nel corso della sua carriera è stato un personaggio influente e importante nell’assecondare e anche in un certo senso nel determinare il gusto di quel periodo. E se è ricordato oggi proprio per la sua (breve) relazione amorosa con Proust, il suo ricchissimo catalogo di composizioni (di cui Clericetti cerca di dare un elenco ancora iniziale e tutto da completare) e i suoi scritti critici si conoscono molto meno. In altre parole se, per quanto riguarda la sua notorietà, Clericetti nota che «la loro fama è inversamente proporzionale allo scorrere del tempo: quando si incontrano Proust è sconosciuto mentre Hahn è il musicista del momento, apprezzato dal Tout-Paris, più ammirato di Debussy», oggi la figura di Hahn è poco conosciuta, e la stessa sorte tocca alla sua musica.

Gran parte della sua produzione più originale del resto appartiene a generi oggi scarsamente eseguiti. Da un lato le «mélodies», composizioni per pianoforte che venivano suonate nei salotti delle case borghesi, in cui come ci fa notare l’autore «l’ottanta per cento dei dilettanti in musica è costituito da donne, e l’istruzione musicale è giudicata sacrosanta nella buona educazione femminile, soprattutto per quanto riguardo lo studio del pianoforte e della voce». D’altro canto, la consacrazione di Hahn come compositore si può senz’altro assegnare alle sue operette, genere musicale di grande successo nella Parigi del primo dopoguerra, «sezione conclusiva ed entusiasmante», nelle parole di Clericetti, della sua carriera di compositore. Il libro è rigoroso ma di lettura scorrevole e avvincente.