Chi è QAnon? Forse un fenomeno, forse una persona, forse un gruppo. Sviluppatosi negli Stati Uniti durante la pandemia, QAnon ha raggiunto Gran Bretagna ed Europa, dove è apparso tra le masse che protestano contro vaccini e «dittatura del Corona».
Secondo Gabriele Cosentino, QAnon sarebbe una teoria cospirativa nata «da una miscela di subculture internet e argomenti di interesse globale». QAnon incarnerebbere «l’ethos anti-establishment» delle comunità internet. Le teorie cospirative nascono infatti «come una serie di miti, simboli e codici sviluppati dagli utenti di 4chan», una piattaforma virtuale, «all’interno di una rete globale di etnonazionalisti razziali bianchi». Il saggio esplora quindi la trasformazione di internet in un campo di battaglia.
QAnon emerge nell’ottobre del 2017, tramite la message board 4chan, teorizzando «l’esistenza di un’organizzazione segreta globale di pedofili gestita dalle élite politiche e finanziarie liberali» con «il coinvolgimento di entità del cosiddetto stato profondo» (deep state).
QAnon mescola alcuni elementi reali e molti, troppi elementi inventati. Gli elementi reali riguardano lo scandalo del pedofilo Jeffrey Epstein, morto in carcere in circostanze non chiare. Altrettanto reali sono i legami di Epstein con Israele, con Bill Clinton e il principe Andrea d’Inghilterra. In particolare, Clinton e il principe hanno effettivamente volato sul famoso «Lolita Express», il gigantesco aeroplano personale del pedofilo. Da questi frammenti reali, si passa a una rappresentazione grottescamente dettagliata, con tutto il partito democratico USA, aiutato da Hollywood e dall’élite globalista, che rapisce, tortura, stupra e divora i bambini nel corso di riti satanici all’insegna del cannibalismo.
Ed ecco come nasce questa teoria cospirativa: «Il nome QAnon si riferisce alla più alta autorizzazione d’accesso disponibile al Dipartimento dell’Energia del governo statunitense per l’accesso alle informazioni sulle armi nucleari. Un utente di 4chan, chiamato Q, che diceva di avere questo accesso, cominciò a inviare, con relativa frequenza, messaggi sibillini, spesso sotto forma di indovinelli. Questi messaggi divennero poi materiale d’ipotesi e di studio per la vasta comunità di 4chan, che elaborava collettivamente i post di Q».
Da questa elaborazione emerge la teoria cospirativa sull’élite dei pedofili liberal e l’esaltazione di Donald Trump come salvatore degli americani. Da allora questa interpretazione è un fenomeno di massa, con navigatori internet che vanno ai comizi di Trump con magliette col logo QAnon. La cosa più interessante è che questa massa di persone vede QAnon anche come un videogame su un’immaginaria realtà alternativa, e infatti una delle caratteristiche subculturali di 4chan è il videogioco. Q ogni tanto riappare sulla piattaforma con i suoi messaggi criptici e lascia enigmi, compiti (task) da risolvere. In questo modo il gruppo dei credenti si allarga in attesa delle task virtuali e della natura giocosa di Q.
Il saggio, consigliatissimo, analizza un fenomeno che ormai riguarda anche la Svizzera, dove è appena apparso un gruppo QAnon Schweiz su Facebook.
Fra i libri
Gabriele Cosentino, Social Media and Post-Truth World Order: The Global Dynamics of Disinformation, Springer, 2020
/ 28.09.2020
di Paolo A. Dossena
di Paolo A. Dossena