Estate, tempo di avventure. Fuori e dentro i libri. Tra quelle en plein air, ogni bambino deve trovare la sua, mentre per quelle fatte di carta – che conducono comunque in emozionanti «altrove» – qualche consiglio potrà forse risultare utile.
Terremo presenti anche quei libri usciti da un po’ e già fuori dalle vetrine, incalzati da un’editoria che compulsivamente rincorre il nuovo. Eppure, come diceva l’indimenticato Roberto Denti, della storica Libreria dei Ragazzi di Milano, «i libri saranno anche vecchi ma i bambini sono nuovi», e la frenesia di lanciare sempre nuovi libri sul mercato rischia di far perdere di vista dei piccoli capolavori, che rimangono in catalogo ma diventano meno visibili.
Dicevamo estate, vacanze, aria aperta: possiamo partire da qui, poiché è su questi temi che s’impernia tanta letteratura per l’infanzia. Le vacanze estive si prestano a piccoli o grandi viaggi di formazione, in quanto sono un tempo privo del contenimento scolastico, con la sua scansione di orari e persone, sono un tempo diverso e libero in cui si può frequentare gente «altra» o tuffarsi nelle proprie profondità interiori, un tempo di socialità inedite o di grandi solitudini. Sono anche il tempo per sperimentare nuove autonomie ed eludere il controllo adulto (escursioni tra ragazzi, soggiorni dai nonni, fughe reali o immaginate, indagini nel mistero), affidandosi all’avventura. Quella che fa crescere, quella che a settembre ti lascia un po’ diverso da com’eri a giugno. Sì perché le estati finiscono, e anche capire questo ti fa diventare più grande. Lo sa bene il piccolo Pelle Melkerson, personaggio di quel meraviglioso romanzo d’estate che è Vacanze all’isola dei gabbiani, di Astrid Lindgren (Salani): per ogni giorno d’estate che è trascorso, lui stacca un dente del vecchio pettine, mentre il padre gli ricorda l’importanza di «godere il presente, le mattine radiose come quella, e allora la vita sarebbe stata pura felicità». Perché «le estati si conservano per tutta la vita nell’animo». Come destinata a rimanere nell’animo è la lettura di questo romanzo, dove avventura e formazione si intrecciano, coinvolgendoci nelle esperienze della famiglia Melkerson (padre e quattro figli) e di tutti i loro amici, immersi nella natura dell’isola «dei Gabbiani».
Un altro capolavoro della Lind-gren, uscito nel 1981, quasi una ventina d’anni dopo Vacanze all’isola dei gabbiani, è Ronja: perfetto per lettori che si affacciano all’adolescenza, Ronja è un romanzo che racconta come la crescita, la sete di giustizia, la voglia di ribellione, debbano passare per forza attraverso il conflitto generazionale. Ronja si scontra con il padre, ridimensiona l’immagine eroica che ne aveva da bambina, ma ciò non significa che lo ami di meno. Ronja è anche un potente romanzo di avventura e di amore, ambientato nella foresta, che parla di diversità e di tolleranza. Ronja è la figlia di un brigante, Birk è il figlio del brigante che capeggia la fazione avversa. Novelli Romeo e Giulietta boschivi, il loro amore è una sfida impossibile. I due ragazzi troveranno rifugio nella foresta, a primavera. Ma dopo la primavera verrà l’estate. E dopo l’estate... «Quest’estate la porterò dentro di me tutta la vita (...) Perché non è sempre estate nel bosco, perché non posso essere completamente felice?».
Uscito recentemente, ma anch’esso incentrato sull’estate come tempo di crescita, è Black Hole, di Silvia Vecchini (San Paolo): qui il paesaggio è quello dimesso di un paese di provincia. Strade assolate d’asfalto, passaggi a livello tra i campi, le angurie al chioschetto illuminato dalle lucine colorate, gli scivoli di un parco acquatico. E una casa diroccata in cui trova rifugio una ragazza, Samanta. La troverà Giulio, un ragazzino in vacanza da quelle parti, e sarà un incontro importante per entrambi.
Un’estate tra i boschi e gli orsi marsicani del Parco Nazionale d’Abruzzo, dove degli adolescenti fanno amicizia e intraprendono un’indagine immersi nella natura selvaggia, è quella raccontata da Il passaggio dell’orso, di Giuseppe Festa, scrittore e naturalista (Salani): Viola e Kevin, entusiasta e dall’anima ecologica lei, più cinico, cittadino e tecnologico lui, dovranno, con l’aiuto dei guardaparco, scoprire chi minaccia gli animali.
In estate le giornate a volte colano lente, sono meno strutturate, e i margini per capire meglio se stessi e il mondo sono maggiori. Quest’anno ha vinto il Premio Strega Ragazze e Ragazzi L’estate che conobbi il Che, di Luigi Garlando (Rizzoli), in cui a un ragazzino, senza fare grandi viaggi, ma anzi restando per lo più nella stanza della clinica dove è ricoverato il nonno, si aprirà un mondo, quello della vita di Ernesto «Che» Guevara. Attraverso l’appassionante racconto del nonno, il giovane protagonista, e con lui il lettore, seguirà una storia che parla di ingiustizia e di ideali. Luigi Garlando, giornalista sportivo, celebre firma della «Gazzetta dello Sport», autore della notissima serie per ragazzi Gol!, ha scritto anche diversi importanti romanzi di impegno civile, tra cui questa storia del «Che».
Si svolge d’estate, ma ci porta in tutt’altro mondo, pervaso di atmosfere fantastiche e da ghost story, Il giardino di mezzanotte, di Philippa Pearce (Salani): uscito nel 1958, è da considerarsi un classico della letteratura per ragazzi, che non ha perso un briciolo di fascino. Ambientato in Inghilterra, racconta di un misterioso giardino che appare solo di notte, quando la pendola batte una sorprendente tredicesima ora: Tom, il giovane protagonista, vi si inoltra, notte dopo notte, scoprendovi inspiegabili presenze. Il finale, che costituisce gran parte del fascino di questo libro, è di quelli che non si dimenticano. Il giardino di mezzanotte è anche un omaggio a quell’altro grande classico di inizio Novecento, Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett.
Il binomio estate e mare non significa solo ombrelloni e spiaggia, soprattutto se sei una ragazza del XIX secolo e ti ritrovi a dover attraversare l’oceano dall’Inghilterra all’America, sola su un veliero mercantile, con un rude equipaggio di marinai e il loro crudele capitano Jaggery come unici compagni di viaggio. È un estate per mare quella che vive la giovane Charlotte Doyle, in Le avventure di Charlotte Doyle, di Avi (Il Castoro). Attraversare il mare è un’ottima metafora di viaggio iniziatico, un po’ come il bosco nelle fiabe. Ma questo non è una fiaba, è invece un romanzo mozzafiato, che potrebbe benissimo diventare un film, tanto è il suo impatto visivo, a cominciare dalle scene che vedono l’eroina, all’inizio tutta pizzi e merletti, arrampicarsi sul pennone con il coltello tra i denti.
Se parliamo di viaggio per mare, il pensiero non può non correre a quel re di Itaca di nome Ulisse che ne ha definito il canone nell’epica e nel mito. Tanti scrittori si sono cimentati nel raccontare l’Odissea ai ragazzi, noi ne citeremo uno per tutti, il grande Mino Milani, con il suo Ulisse racconta (Einaudi Ragazzi).
Il mare è importante anche ne L’isola delle balene, di Michael Morpurgo (Il Castoro), ambientato a inizio Novecento, nelle isole Scilly, sulla costa della Cornovaglia: una storia avvincente, nella quale due ragazzini indagano sul mistero di un’isola maledetta, cercando al contempo di salvare delle balene. Sullo sfondo, il drammatico scenario della Grande Guerra.
Ambientato nell’oggi, ma con uno sguardo a un capitolo storico troppo poco trattato nei libri per ragazzi, quello dei gulag staliniani, è il profondo romanzo di Anna Lavatelli, Non chiamatela Crudelia Demon (Piemme): la quattordicenne Katia, arrabbiata col mondo, si trova, all’inizio controvoglia, a fare da assistente a un’anziana signora. Quando ne scoprirà la storia, cambierà totalmente il suo approccio alla vita.
Per chi invece pensa già al dopo estate, a quando a settembre si aprirà un altro mondo perché magari si cambia scuola, c’è – ed è ormai anch’esso un piccolo classico – quel bel romanzo epistolare scritto a quattro mani da due celebrità della letteratura per ragazzi, Roberto Piumini e Beatrice Masini: Ciao, tu (Bur). Ambientato in una prima superiore, mette in scena l’amicizia, e forse l’amore, tra due adolescenti.
Infine, visto che l’estate è il tempo delle nuove esperienze, un manualetto appena uscito dal titolo ammiccante: Invece di fare i compiti. Sottotitolo: 27 idee e ½ per divertirsi come matti e scoprire un sacco di cose!, di Massimo Birattari (Rizzoli): attività multiformi per imparare sperimentando.