La Festa Danzante avrà luogo dal 3 al 7 maggio 2017


È duro l’amore ricucito

Cruda drammaturgia contemporanea ma anche un grande e atteso appuntamento con la danza
/ 02.05.2017
di Giorgio Thoeni

Sul finire del Novecento la scena anglosassone ha vissuto un’importante svolta ad opera di alcuni giovani drammaturghi controcorrente che hanno realizzato lavori dai temi particolarmente scioccanti e che potevano urtare la sensibilità del pubblico. Diversi comunque dal mainstream anche più audace della tragedia moderna. Per intenderci, fra gli esponenti di quella corrente chiamata «in-yer-face», va ricordata la londinese Sarah Kane, morta suicida nel 1999 a soli 28 anni e autrice di cinque testi che riflettono la disperazione di una generazione caratterizzata da un forte disagio esistenziale.

Fra gli autori di spicco va però anche annoverato lo scozzese Anthony Neilson. Figlio di un’attrice e di uno scenografo, Neilson vive il teatro come esperienza emozionale e provocazione. Amore ricucito (Stitching) scritto nel 2002 ne è un perfetto esempio sotto vari aspetti. Il testo è stato scelto da Officina Teatro di Mirko D’Urso per una versione che ha debuttato con successo al Teatro Foce di Lugano: con lui in scena Ylenia Santo per la regia di Gaddo Bagnoli. 

Un linguaggio crudo, triviale e cinico, percorso da venature british avvolge un dialogo dal ritmo incalzante distribuito in una serie di quadri che ricostruiscono il legame fra Abbie e Stuart, una coppia unita dalla perversione sessuale, dalla sofferenza per l’assenza di un figlio mancato ma anche dall’amore. Una dimensione che si specchia in Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee dove ricordiamo il burrascoso rapporto di George e Martha, tra l’altro appena andato in scena al Teatro Sociale di Bellinzona: un classico caso di serendipity. Ad Amore ricucito, spettacolo che al Foce è stato vietato ai minori di 18 anni, può risultare scioccante per le evocazioni di pratiche sessuali spinte, innaturali, va tuttavia riconosciuta la perfetta architettura drammaturgica di Neilson. I due attori in scena sono molto bravi e credibili. Dalla calibrata ironia di Mirko D’Urso per i maniacali e rabbiosi giochi proibiti di Stuart alla sofferenza di Abbie che Ylenia Santo trasforma in cupe emozioni femminili e sogni di maternità. Tutto esaurito alla prima luganese e numerose chiamate.

Risvegliamo i nostri sensi con la danza

Dal 3 al 7 maggio torna la Festa Danzante sostenuta, fra gli altri, dal Percento culturale Migros. La sua 12esima edizione coinvolge 29 città svizzere che aderiscono al progetto condotto dalla rete nazionale della danza (RESO),, sostenuto dal Percento culturale Migros e coordinato nella nostra regione da Tiziana Conte con Natascia Bandecchi. Caratterizzato da numerose attività, il programma propone corsi, performance, spettacoli, film, party e progetti nazionali inediti oltre alla collaborazione dei vincitori dei Premi svizzeri di danza. «È un evento complesso», ci ha detto Tiziana Conte, «dove l’ideale è il coinvolgimento di tutti: operatori, centri culturali ma anche luoghi insoliti con il fine di invogliare la danza a mettersi in gioco, a trasformarsi in un evento collettivo e popolare». Anche quest’anno per un intero fine settimana si potrà infatti danzare nei teatri, negli spazi pubblici, nelle strade: dall’hip-hop al tango, dalle danze folcloristiche a quelle contemporanee dove tutti potranno diventare protagonisti.

La Festa avrà il suo epicentro a Lugano con irradiazioni a Massagno, al Museo Vela di Ligornetto, alla Ghisla Art Collection di Locarno, a Bellinzona, a Poschiavo. L’anteprima avrà luogo la sera del 29 aprile al Lux Art House di Massagno (in collaborazione con il CISA) per celebrare la giornata mondiale della danza con la proiezione di Womb di Gilles Jobin e una dimostrazione-spettacolo di Filippo Armati. A partire dal 3 maggio inizierà il carosello di eventi (l’elenco dettagliato al sito www.dastanzfest.ch) fra i quali segnaliamo l’installazione interattiva Creatures #5, un progetto visivo di Pier Giorgio De Pinto e Katja Vaghi ma anche Temporaneo Tempobeat della compagnia Aiep di Ariella Vidach e Claudio Prati, una performance itinerante a stazioni per corpo e voce.

Fra gli appuntamenti teatrali sono da vedere i 10 miniballetti, spettacolo visionario e poetico di Francesca Pennini in scena al Foce. Ma anche Souffle della compagnia DA MOTUS! (Premio svizzero della Danza 2015) del ticinese Antonio Bühler e di Brigitte Meuwly e la presentazione al Museo Vela del libro di Anne Davier e Annie Soquet sulla storia della danza contemporanea in Svizzera (già recensito su queste pagine).

Infine non dimentichiamo Mi presento, un momento speciale dedicato alle scuole di danza, dove si muovono i primi passi…