Esistono famiglie che non lasciano scampo, destini genetici che scorrono nelle vene. In fondo è questo ciò che scrive Donatella Di Pietrantonio nel suo ultimo romanzo Borgo Sud, edito da Einaudi. Si tratta, in effetti, della cifra narrativa di tutti i suoi romanzi, da Mia madre è un fiume (Elliot, 2010) fino a L’Arminuta (Einaudi, 2017), con cui ha vinto il Premio Campiello.
L’Arminuta, che in dialetto abruzzese significa: «quella che è tornata» raccontava di una ragazzina data «in affidamento» a una parente senza figli, che a un certo punto della sua vita borghese deve fare ritorno nella miseria della famiglia d’origine. Il dolore e l’alienazione sono profondi, ma in quella casa insieme alla bruttezza di una vita misera e ignorante, ritrova Adriana, sua sorella.
La storia di Borgo Sud riprende da lì, dalla vita adulta di quelle due donne molto diverse, che portano nella carne un destino di solitudine. Ed è come se la loro sorellanza, la necessità che hanno di condividere la vita, di sostenersi, di raccontarsi e ridere, combattesse costantemente con la differenza di carattere e di vita che le rende così incompatibili.
All’inizio di questa storia Adriana irrompe con un bambino di qualche mese in braccio nell’appartamento in cui la protagonista, sua sorella, vive da quando ha sposato l’uomo che ama: Piero, il figlio di una delle famiglie più ricche di Pescara. Nessuno sapeva che avesse avuto un figlio e nemmeno si sa chi sia il padre: non c’è modo di convincerla a raccontare da cosa scappi né perché i suoi capelli siano stati tagliati a sfregio. È il primo ricordo che la voce narrante racconta dopo essere stata richiamata d’urgenza in Italia: insegna Letteratura Italiana all’Università di Grenoble. Scopriremo solo verso la fine quale sia stata la ragione di quel rientro improvviso, come se Di Pietrantonio ci stesse raccontando non solo la storia di due donne, ma soprattutto una catena di misteri familiari.
Un altro dei protagonisti del romanzo è il mare, che si vede dall’appartamento di lusso che i genitori di Piero hanno comprato per la coppia di sposi: del suo odore, della salsedine, del sentimento e dell’aria che lascia addosso troviamo tracce in moltissime pagine del romanzo. Per Rafael e tutti i pescatori del Borgo di Pescara che ogni notte ci vanno a procurarsi la propria sopravvivenza, esso è «il pericolo». Adriana, innamorata di Rafael, al mare ci andrà per cercarlo, per aiutarlo e per maledire quelli che gli hanno preso la barca come pegno per tutti i debiti che lui non paga.
Soprattutto nelle pagine dedicate al borgo dei pescatori, alle loro storie, è forte il richiamo a I malavoglia e non solo perché anche il capolavoro di Verga raccontava di una famiglia di marinai, ma perché come Verga, l’autrice di Borgo Sud scrive di destini che non possono essere cambiati, di una realtà che resiste identica e non si fa scalfire dal sogno, così fragile, di una società in ascesa, di una ricchezza alla portata di tutti.
È questa in fondo la visione che guida tutto il romanzo: le due sorelle sono così diverse perché una delle due ha potuto godere dell’aiuto economico e dell’educazione di una famiglia borghese e l’altra no. Il sangue però sembra non riconoscere l’alfabeto e non cambia direzione, nonostante gli anni di studio, il dottorato, la cattedra: «c’era qualcosa in me che chiamava gli abbandoni».
A unire Adriana e sua sorella, nonostante le differenze così profonde, è una matrice comune, una linea genealogica troppo chiara. Per loro in qualche modo non c’è scampo alla sofferenza perché non sono state abbastanza amate e neanche lo studio, la cultura possono sopperire a questa mancanza. È quando le due cose si combinano, quando l’affetto e la cura di chi mette al mondo dei figli si unisce a una educazione alla conoscenza, che diventa possibile allevare persone migliori, soprattutto libere davvero dalla condanna di un destino sociale. Questo è il messaggio dell’ultimo tassello della storia della famiglia proletaria abruzzese protagonista dell’opera di Di Pietrantonio. E questa pare essere proprio la verità.
Bibliografia
Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud, Einaudi, 2020, pp. 168