Dal palco verso mondi lontani

Gardi Hutter e Tommaso Giacopini ci invitano a viaggiare
/ 17.12.2018
di Giorgio Thoeni

Per rispondere ai grandi interrogativi dell’universo i Greci si sono appellati ai miti, una cosmogonia di personaggi fra dei, semidei ed eroi. Per dar corpo ai misteri della vita e della morte, anche Gardi Hutter strizza l’occhio a una dimensione del racconto affascinante come quello di Gea, la grande madre terra nata dal chaos e che i greci identificavano nel mito di Gaia. Almeno, se vogliamo dare un senso a Gaia Gaudi, titolo dello spettacolo (coprodotto da LuganoInScena e sostenuto dal Percento culturale di Migros Ticino) che ha da poco debuttato con successo al LAC. Ma in latino Gaia significa anche allegra, felice, vivace e… con gaudio. Com’è Hanna, alter ego dell’ultima fantasia teatrale di Gardi che si fa spassose beffe della morte guardando alla vita e al dopo trapasso.

Non a caso è in scena con i figli Neda e Juri Cainero e con la nuora Beatriz Navarro. Una continuità di segno clownesco con la poetica che contraddistingue l’intramontabile artista. Come una trama che avvolge le atmosfere simboliche nel regno di un Ade esoterico, Hanna sfida la storia del teatro con irresistibili grammelot dalle venature scespiriane, trasforma la sovrana di Carroll in una spietata regina di quadri, ammicca e gioca con la platea, danza e suona con il giovane e scoppiettante trio musicale di Erinni, eredi e cloni. E intona senza rimpianti Je ne regrette rien. Gran successo per i due tempi sul palco luganese. Prima di partire per una lunga tournée, Gaia Gaudi si sposta al Sociale di Bellinzona dov’è in scena il 19 e 20 dicembre.

Giovani sorprese al San Materno
Fino a pochi anni fa, chi usciva dalla Scuola Dimitri veniva etichettato come saltimbanco, clown o poco più. Oggi però è consigliabile guardare senza lenti distorte gli artisti che dopo una formazione accademica in Teatro Fisico si lanciano nella professione. Il Teatro San Materno, attento nella promozione di nuovi talenti anche grazie al sostegno del Percento culturale di Migros Ticino, ha recentemente ospitato Il fiore oltre, uno spettacolo di Tommaso Giacopini generato dalla spinta evocatrice del teatro canzone di gaberiana memoria.

Laureatosi all’Accademia nel 2015, il 25enne luganese oggi residente a Londra, è dotato di un eclettismo poetico e teatrale sorprendente. Accompagnato da Guillaume Trionfo alla batteria e dal musicista-attore Sébastien Olivier (già compagno di corso) alla chitarra e alla tastiera, Giacopini ha proposto 28 composizioni musicate con efficace minimalismo e a tratti monologanti. Una sequenza sintattico-lessicale ritmata, ipnotica e avvolgente, senza cedimenti e con una perfetta presenza teatrale, fra cenni danzati e metafore gestuali. Versi originali per gli interrogativi che un giovane può porsi di fronte alla società, alle contraddizioni del vivere, nel bene e nel male, fra verità, tristezza, ironia e rabbia.