Un romanzo che è un viaggio nel tempo e nel cuore della storia americana, Notizie dal mondo di Paulette Jiles, è a suo modo anche un romanzo di formazione malgrado i protagonisti siano un ex soldato settantenne e una bimba di dieci anni che, come tutto il Texas del 1870 appena uscito dalla Guerra di Secessione e con il progresso alle porte, devono imparare a vivere una nuova vita.
Paulette Jiles, scrittrice, giornalista e storica, nella nota in fondo al libro spiega che, in parte, a spingerla a tracciare questo ricco affresco che è anche sentimentale quanto antropologico e geografico, sono state le storie dei bambini catturati e adottati dalle tribù dei nativi americani lungo la frontiera del Texas. «Bambini rapiti di qualsiasi origine: inglese, anglo-tedesca, o messicana che sopravvissero alle stragi e al terrore e divennero indiani a tutti gli effetti e se ritrovati, magari anche nel giro di un anno, difficilmente riuscirono ad adattarsi al ritorno in famiglie non indiane».
È così che il destino accoppia il Capitano Kyle Jefferson Kidd che aveva combattuto in tre guerre, fatto lo stampatore e il corriere, e Johanna, una ribelle bambina bionda di dieci anni, con gli occhi azzurri da «bambola di porcellana», rapita dagli indiani, una Kiowa come loro ormai, che tuttavia il capitano Kidd ha giurato sul suo onore di riportare agli zii Wilhelm e Anna Leonberger, coloni tedeschi di Castroville, a sud, non lontano da San Antonio. Il loro viaggio inizia da Wichita Falls, nel nord del Texas, dove lui, perfettamente sbarbato, occhiali d’oro e camicia di seta sotto la finanziera nera, prima di partire sfodera la sua voce stentorea e legge i giornali che porta con sé, deliziando il pubblico affamato di notizie del mondo vicino e lontano. La ferrovia sarebbe presto arrivata anche da quelle parti e così pure i giornali e il telegrafo, già talmente diffuso altrove che gli indiani avevano imparato a tagliarne i fili e a riannodarli con crini di cavallo in modo da renderlo inservibile e mascherarne l’interruzione, prolungando la propria tranquillità. È questione di tempo e poi degli affollati spettacoli del Capitano Kidd che con i suoi giornali, per pochi spiccioli aggancia il Texas del nord a New York e a Chicago, e al resto del mondo, da Londra a Nuova Delhi, sarebbe rimasto solo il ricordo, perciò anche per lui è giunto il momento di affrontare il passato e forse tornare proprio a San Antonio dove si era svolta la parte più bella della sua vita passata.
È un viaggio avventuroso di tre settimane sfidando la pioggia e i fiumi in piena della fine dell’inverno su un improbabile calesse, per strade dove la guerra civile, finita da cinque anni, ha lasciato una scia di risentimento, di violenza e di povertà; dove le pattuglie di «giubbe blu» a caccia di banditi e di confederati sono meno frequenti dei pistoleri in cerca di gloria e di guai; degli sbandati a caccia di soldi e dei profittatori e dei rinnegati attirati dai riccioli biondi di Johanna e dai capelli bianchi del Capitano Kidd, uomo prestante, ma che secondo la legge in vigore, dovrebbe girare disarmato.
Scritto in modo asciutto, ma pieno di dettagli e curiosità, come una delle storie che il Capitano ama leggere sui suoi giornali, News of the World, pubblicato in America nel 2016, ha il ritmo e la ricchezza dei racconti del mitico West immortalato al cinema da John Ford in Sentieri Selvaggi, o dall’humour leggero di William Wyler in La legge del Signore, ambientato proprio nel 1868, e sono questi e tanti altri epici western che il regista inglese Paul Greengrass evoca nella sua versione cinematografica di Notizie dal Mondo con Tom Hanks nei panni del Capitano Kidd, in questi giorni su Netflix.
Ma mentre il film cerca i suoi epigoni nello sfaccettato immaginario filmico del west, il libro di Paulette Jiles trova nelle pieghe della Storia Americana l’autenticità che fa da cornice al suo racconto, dagli accenni alle guerre messicane che travagliarono parte del Texas rivoluzionandone anche il diritto di proprietà delle terre e delle case; al modo di vestire dei personaggi, alle diverse razze dei loro cavalli, al tipo di selle che usano, o alle armi che portano, tutti elementi che raccontano le mode e i cambiamenti dovuti al progresso; vi è inoltre l’epoca in cui si muovono, dove razzismo e politica s’intrecciano e infiammano gli animi, mentre gli afroamericani, malgrado le leggi che li proteggono, rischiano la vita a ogni angolo di strada.
Sentiamo la presenza dei pellerossa senza mai incontrarli, emergono dai discorsi della gente ora pericolosi guerrieri, ora popolo spoliato e scacciato dalle proprie terre. Ma il tocco magistrale del libro sta nel rendere il territorio del Texas con i suoi paesaggi così diversi da nord a sud, non solo l’incantato ed emozionante scenario del viaggio del Capitano Kidd e di Johanna, ma il loro primo terreno di comprensione.
Grazie a questo universo vegetale e animale cangiante i due protagonisti sono costantemente messi a confronto: Johanna con il suo vocabolario Kiowa popolato di spiriti, di magia e di ricordi, il capitano Kidd con il suo inglese paziente, divertito ed esasperato, che s’interroga sul ruolo di angelo custode, insegnante, forse mentore che si trova a rivestire suo malgrado. Come può insegnarle a non avere paura del mondo dei bianchi e del futuro, lui che sino a quel momento ha viaggiato senza sosta con i suoi giornali per non affrontare i crucci e i dolorosi segreti che si porta dentro?