La serie tv racconta i fatti di Bojack, un attore divenuto famoso per aver interpretato la star nella sitcom di successo degli anni 90 Horsin’ Around. Dopo aver vissuto per molto tempo nell’ombra di questo personaggio, Bojack cerca di reinserirsi nel mondo dello spettacolo, venendo a conoscenza della sua criptica, quanto preoccupante personalità.
La quinta stagione della serie creata da Raphael Bob-Waksberg colpisce ancora nel segno e riesce a dare allo spettatore validissimi punti di riflessione trasmettendo significanti emozioni grazie all’empatia che si crea fra lo spettatore e i personaggi. Siamo abituati alla serietà e alla sincerità con cui i temi vengono trattati all’interno della serie, e sembra strano da dire perché stiamo parlando di un mondo dove uomini e animali antropomorfi vivono insieme.
Eppure stagione dopo stagione ci rendiamo sempre più conto di quanto questi bizzarri personaggi siano umani e di quanto riescano a darci vere e proprie lezioni di vita: per esempio come trattare le persone che davvero ti stanno vicino, come reagire alle disgrazie e come combattere i propri ripensamenti. Tutto questo avviene in modo inusitato e straordinariamente efficace grazie alla solida ironia di fondo che caratterizza la serie.
In questa stagione abbiamo di fronte un Bojack che ha l’obiettivo di redimersi, di riscattarsi dalle scelte compiute in passato e che decide di accettare il ruolo come protagonista nella serie Philbert sperando di rilanciare la sua carriera… Ma riuscirà a non cadere nel limbo della disperazione che lo ha così lacerato in passato?
Veniamo a conoscenza anche di nuovi personaggi presenti sul set della serie, quello più inserito è il regista Flip: dipinto in modo piuttosto negativo si presenta come colui che riscuote tutto il successo non avendo nessun merito. Non mancano quindi le critiche al mondo dello spettacolo, tanto che gli scrittori hanno colto la palla al balzo per inserire battute sui recenti movimenti contro le molestie sessuali e altri casi che dipingono l’attuale mondo dello show business americano.
Ogni puntata ha un tema su cui si focalizza attraverso l’analisi dei vari personaggi. In particolare risalta l’ossessione per il proprio lavoro, il limite che si raggiunge se si crede di dipendere solamente da se stessi, il mascheramento dei propri dolori e la dipendenza vista come arma letale. Persistono ancora entrelacement di livello altissimo e puntate dalle vesti registiche più che autentiche; per farvi capire una di queste è un episodio di mezz’ora incentrato unicamente su un monologo di Bojack. Da brividi. Raphael Bob-Waksberg rapisce con questa nuova stagione, ponendo sempre di più l’attenzione sul dramma umano e mostrandoci un mondo paradossale e inimmaginabile; ma così vero e paurosamente reale.