Ballerio, gentiluomo del teatro

Il popolare attore compie ottant’anni
/ 22.02.2021
di Giorgio Thoeni

Poteva trasformarsi in una buona occasione per brindare con gli amici e riunire festosamente buona parte, se non la totalità, della nostra scena. Ma non è andata così. O meglio, certamente il brindisi ci sarà stato, ma in versione più intima, vista la pandemia. L’occasione meritava comunque di essere sottolineata. Stiamo parlando degli ottant’anni compiuti da Antonio Ballerio, protagonista fra i più significativi e testimone dell’evoluzione della nostra realtà teatrale. Sebbene in questi giorni lo abbiano già ricordato affettuosamente in molti, ci sembrava giusto non mancare, soprattutto perché gli inizi dell’avventura professionale di Ballerio sul nostro territorio hanno in larga parte corrisposto all’avvio dell’avvincente toboga del nostro teatro indipendente, costellato da una crescita di professionalità esponenziale, da coraggiosi progetti, polemiche e battaglie fino a inevitabili quanto cocenti delusioni.

Ballerio ha vissuto gli anni del suo volontario esilio elvetico negli anni in cui la realtà ticinese, per un certo tipo di teatro, poteva rappresentare una sorta di Eldorado dove radio, televisione e scena viva andavano a braccetto garantendo a molti una carriera economicamente dignitosa, visibilità e, soprattutto, occasioni di lavoro. Oggi non è più così. Anche per Ballerio che anche nei momenti più difficili ha sempre conservato un signorile aplomb, ciò che ai nostri occhi lo potrebbe fare apparire un personaggio educatamente in sordina, un ritratto non del tutto fedele se pensiamo al successo delle sue interpretazioni. I molteplici personaggi che ha portato in scena questo distinto signore, protagonista di un teatro non urlato, hanno punteggiato periodi luminosi, ricchi di aspettative, ma anche incertezze dettate da nuove e più complesse regole del mondo artistico.

Di lui, attore e regista, ci piace ricordare le tappe condivise con la compagnia del Teatro la Maschera di Alberto Canetta, senza dimenticarlo come creatore di Luganoteatro e Labyrinthos, progetti che hanno radunato nomi che hanno sempre voluto tenere alto il prestigio di un teatro di repertorio e di parola: una parola attentamente meditata, dalla studiata articolazione, frutto di preziose lezioni apprese alla corte di maestri come Giancarlo Sbragia, Franco Parenti, Giorgio Albertazzi... Ci fa piacere sapere che nonostante il prestigioso traguardo Ballerio stia mordendo il freno per tornare in scena. Noi aspettiamo che il sipario si riapra, su di lui e su tutta la nostra scena, per ridarci quell’indispensabile linfa culturale, nutrimento dell’anima, che ci fa sentire vivi anche perché, come diceva quel tale, siamo fatti della stessa sostanza dei sogni. Auguri Antonio, ad maiora!