Se il 2020 è stato un anno difficile per Bayreuth e il suo festival, come del resto per altri eventi, anche il 2021 fino a questo momento è meno rasserenante di quanto speravamo. Ma il festival in qualche modo si dovrebbe fare, e questa è la buona notizia. Quello passato è stato davvero un annus horribilis, non soltanto a causa della pandemia che ha costretto a bloccare la produzione del nuovo allestimento del Ring, che avrebbe dovuto debuttare nel luglio 2020 e che sarà probabilmente nel cartellone del 2022. Il 2019 si è chiuso infatti con la morte repentina del portavoce e responsabile dell’ufficio stampa Peter Emmerich, 61 anni, figura storica del festival e punto di riferimento per i giornalisti.
Il 2020 ha visto ammalarsi la direttrice artistica Katharina Wagner e lasciare l’incarico per alcuni mesi, il tempo necessario per curarsi e guarire. La vicenda era circondata da un alone di mistero e ha tenuto molti di noi con il fiato sospeso, mentre si andava speculando chi della famiglia Wagner avrebbe potuto sostituirla in quel ruolo ambito e difficile. Ma alla fine dell’estate tutto appariva placato, in settembre la città ha potuto ospitare in presenza il Festival Barocco al Teatro dell’Opera dei Margravi – l’altro teatro bellissimo di Bayreuth, un edificio del 1745 con gli interni curati da Giuseppe Galli Bibiena, oggi patrimonio Unesco – davanti a un pubblico limitato a 200 spettatori per ogni rappresentazione, ma felice della riapertura.
Un’altra buona notizia è arrivata verso la fine dell’anno, con la conferma del credito di 85 milioni di euro accordati dal governo centrale per il restauro dell’intero teatro. Poi, come tutti sanno, la gioia di riaprire i teatri ha avuto vita breve: pochi mesi o settimane dopo, l’Europa era di nuovo in emergenza Covid, e la Germania, che era stata colpita non troppo duramente nella prima ondata, si è confrontata questa volta con numeri davvero raggelanti che hanno imposto al governo un ripensamento totale della politica anticovid fino a sfociare nell’approvazione, da parte del parlamento, della legge proposta dalla cancelliera Merkel che impone direttive e decisioni del governo federale per tutto il territorio nazionale, togliendo dunque ai Länder questa prerogativa.
Per quanto riguarda l’acquisto dei biglietti per il festival, la decisione definitiva – così almeno parrebbe – è che ci sarà una vendita online il 6 giugno e per quest’anno è tutto. Al momento non è stata presa alcuna decisione rispetto al numero delle persone che potranno accedere alla sala di quasi 2000 posti, ma gli scenari prospettati sono tre: 200, 450 o 900 persone per ogni rappresentazione. Il primo scenario, è stato detto da più parti, metterebbe la città in imbarazzo perché gli omaggi per le autorità sarebbero davvero pochi. Inoltre i costi del festival sono in aumento dallo scorso anno e le prospettive sull’arrivo dei 60’000 ospiti che solitamente accorrono in estate dando un contributo determinante all’economia della città sono anche per quest’anno impensabili.
La città ha aumentato i sussidi al festival per compensare la perdita di introiti dalla mancata vendita dei biglietti e tutto questo porta a nuove discussioni in consiglio comunale. Il programma del festival è stato comunque varato a fine gennaio e successivamente confermato, con l’aggiunta di sempre nuovi eventi e dettagli.
Assisteremo (ovvero, qualche fortunato assisterà) alla nuova produzione di Der Fliegende Holländer, che segnerà la prima volta di una direttrice d’orchestra sul podio di Bayreuth, la lituana Oksana Lyniv, che ha già diretto quest’opera al Teatro del Liceu Barcelona. La regia è affidata a Dmitri Tcherniakov, regista e scenografo di consolidata esperienza, anche con Wagner, di cui ha diretto più volte Tristan und Isolde. In scena l’acclamato Georg Zeppenfeld – da anni presente in ruoli diversi nelle produzioni del festival – nel ruolo di Daland, e un debutto molto atteso sul palcoscenico di Bayreuth: nel ruolo di Senta, un’altra lituana, Asmik Grigorian, interprete meravigliosa di una indimenticabile Salome salisburghese per la regia di Romeo Castellucci, e di una perturbante Marietta in Die Tote Stadt per la regia di Graham Wick alla Scala, qualche anno fa.
Sono previste inoltre repliche di produzioni recenti, il fortunato allestimento di Die Meistersinger von Nürnberg e il bel Tannhäuser di Tobias Kratzer. Sono previsti anche due concerti, sotto la bacchetta di Andris Nelson e Christian Thielemann, eventi multimediali ed eventi all’aperto, questi ultimi nel parco del Festspielhaus, tra cui un nuovo lavoro musicale dal titolo Das Rheingold – Immer noch Loge, del compositore Gordon Kampe.
Nel frattempo la Germania sperimenta per la prima volta, come altri paesi, il cosiddetto «coprifuoco» notturno previsto fino al 30 giugno. A Bayreuth sono già arrivati i tecnici delle luci, mentre le prove musicali cominceranno a giugno. Tutti speriamo nell’avanzata della campagna di vaccinazione e nell’estate, ma la strada per arrivare sulla collina verde è ancora irta di difficoltà e imprevisti.