L’incidente e la Deutsche Bahn

Lo scorso 10 agosto un treno merci è deragliato nella galleria di base del San Gottardo, provocando ingenti danni difficili da riparare. Non è ancora possibile definire le tempistiche di un ritorno pieno alla normalità. Per ora si procede al recupero dei vagoni ancora nel tunnel (i lavori di sgombero dovrebbero concludersi entro fine mese). Il convoglio – composto da 30 vagoni provenienti dall’Italia e diretti in Germania – era di composizione prevalentemente tedesca. In particolare – scrive la «SonntagsZeitung» – era trainato da due locomotive della Deutsche Bahn. Della decina di vagoni non danneggiati – precisa la testata – otto sono registrati in Germania, uno in Svizzera e uno in Svezia. Conduceva il treno un macchinista delle FFS.

La Deutsche Bahn, che appartiene interamente allo Stato tedesco, monopolizza i servizi ferroviari a lunga distanza e gestisce l’infrastruttura ferroviaria tedesca. Quest’ultima – afferma il nono Rapporto sul settore ferroviario preparato dalla Commissione dei monopoli di Berlino – è attualmente in cattive condizioni. «Viene definita limitata, antiquata e soggetta a guasti e i deficit esistenti si riflettono soprattutto nei ritardi dei treni su vasta scala» (che tra le altre cose non permettono di rispettare le coincidenze). Senza contare gli scioperi e le cancellazioni improvvise. Jürgen Kühling, presidente della citata Commissione dei monopoli, dalle colonne della «Süddeutsche Zeitung» ha sottolineato che sono frequenti i casi di rottura dei mezzi, mentre le nuove regole sul traffico imposte dalla crisi energetica, come la priorità ai servizi merci che trasportano carbone, hanno creato ulteriori problemi. / Red.


L’importanza economica del San Gottardo

Il deragliamento del treno in galleria, lo scorso 10 agosto, contribuisce a ricordare ancora una volta il rilievo del tunnel nel traffico delle merci in Europa
/ 11.09.2023
di Ignazio Bonoli

La chiusura della galleria ferroviaria di base del San Gottardo sta suscitando in Svizzera, ma anche in Europa, parecchie preoccupazioni. A parte quelle del turismo ticinese, che conta molto anche sull’arrivo di ospiti dal nord fin verso l’inizio dell’autunno, o dei disagi provocati a coloro che si recano regolarmente nella Svizzera interna, ben più pesanti sono quelle del traffico merci tra il sud e il nord dell’Europa. L’annuncio delle Ferrovie federali di tempi di risanamento ben più lunghi di quelli previsti all’inizio non ha certo contribuito a ridurre le preoccupazioni. Non a caso le FFS danno la priorità al traffico merci, poiché tanto in Svizzera quanto nei Paesi confinanti si ammassano tonnellate di merci pronte per il trasporto, per il quale è molto difficile trovare alternative. Per il momento, e solo per le merci, si è potuta concordare con l’Italia una deviazione verso il Sempione da un lato e il Brennero dall’altro. Paradossalmente l’incidente contribuisce a ricordare ancora una volta l’importanza del Gottardo nel traffico delle merci in Europa. Altrettanto paradossalmente, l’incidente contribuisce ad aumentare il traffico merci sulla strada, invece di diminuirlo come si sperava proprio con la galleria di base. Tuttavia, la strada non può sopportare un simile aumento del traffico, per cui cresce anche il numero di treni carichi in attesa della riapertura della galleria. Alcune prime cifre significative sottolineano l’importanza del collegamento ferroviario del Gottardo.

Nel 2021 ben 38 milioni di tonnellate di merci hanno attraverso le Alpi svizzere, in un senso o nell’altro. Di queste, la metà circa ha utilizzato la linea ferroviaria del Gottardo. Da notare che solo una piccola parte di questi spostamenti è dovuta al traffico interno: in effetti si tratta soltanto del 6% circa del totale, mentre il 16% utilizza la strada. Anche l’import/export svizzero non è di grande importanza per la ferrovia. La stragrande maggioranza del traffico è dovuta al transito. Per quanto attiene a eventuali difficoltà nei rifornimenti, per la Svizzera non si segnalano problemi importanti. La maggior parte delle merci importate in Svizzera passa per i porti del nord: Rotterdam e Anversa e prosegue poi il viaggio verso l’Italia.

Per il Ticino il discorso è un po’ più delicato. Ci sono alcuni prodotti che vengono dalla Svizzera e che utilizzano la ferrovia per giungere in Ticino. Alcune ditte di logistica hanno segnalato possibili difficoltà o ritardi dovuti alla scelta obbligata di alternative di trasporto. Per la totalità dei rifornimenti in Svizzera non dovrebbero esserci problemi particolari. Per il Ticino vale però anche il discorso sul traffico sud-nord. Alcune aziende ticinesi, il cui mercato principale è a nord delle Alpi, hanno fatto sapere di chiedere eventuali risarcimenti. Se ne è fatto interprete il presidente dell’Unione svizzera delle arti e mestieri Fabio Regazzi.

Data la situazione, si può facilmente dedurre che i maggiori problemi dovranno essere sopportati dal traffico di transito. Non ci sono infatti alternative che possano supplire al passaggio del Gottardo. È da qui che passa la maggior parte del traffico merci per ferrovia tra nord e sud dell’Europa. Secondo le ultime statistiche dell’Ufficio federale di statistica, dalla galleria del Gottardo sono passate 17,9 milioni di tonnellate di merci. Dal Brennero (ferrovia) 14,9 milioni e dal Sempione 10,4 milioni. Per contro, dalla strada del Brennero sono passate 39,7 milioni di tonnellate di merci, da quella del Gottardo 7,4 milioni, dal San Bernardino 1,4 milioni, dal Sempione 0,9 milioni e dal Gran San Bernardo 0,3 milioni. Come si vede, anche gli altri assi ferroviari e quelli stradali sono già parecchio carichi di traffico e la ricerca di vie alternative è molto difficile. Per quanto concerne la ferrovia, bisogna inoltre tener conto del fatto che il trasporto di container con un’altezza di quattro metri non è possibile ovunque. Per esempio questi treni non possono utilizzare la vecchia galleria del Gottardo. Quindi anche l’alternativa della ferrovia di montagna del Gottardo non potrà essere applicata ai 260 treni merci giornalieri che passavano per la galleria di base. Una parte di questi potrà utilizzare la galleria del Lötschberg. La BLS che la gestisce precisa però che, in media, il tratto in galleria viene utilizzato da 80 treni merci al giorno, per cui al massimo può accettare un treno in più ogni ora e per direzione.

È comunque difficile valutare i danni complessivi che l’economia potrebbe subire. Secondo la Hupac, il maggiore attore del traffico combinato di merci in Europa, il rallentamento di alcune economie si è già fatto sentire nella misura di una diminuzione del 5% dei volumi trasportati rispetto al 2022, mentre si prevede che un 15% circa verrà trasferito sulla strada, e questo già prima della chiusura della galleria di base del San Gottardo. Problemi erano già sorti anche a causa degli aumenti dei prezzi dell’energia, di qualche lacuna nei rifornimenti e nella puntualità delle forniture, per cui un trasferimento sulla strada era già in atto. Trovano così nuova linfa le esigenze di una seconda linea di base attraverso le Alpi. La BLS e la tratta del Lötschberg si stanno preparando.