«Spero solo che non ci dimenticheremo mai una cosa – tutto è cominciato con un topo». Con questa battuta, Walt Disney spiegava le origini della fortuna del suo impero cinematografico e di animazione. Ebbene, a quello stesso topolino, Mickey Mouse, si deve l’inizio di una significativa esperienza di solidarietà rivolta all’infanzia che ha preso a prestito il suo celebre nome, dedicandosi a sopperire all’aiuto urgente del primo lettino, il primo passeggino o degli impellenti indumenti per bambini, offrendo loro quel sostegno prezioso capace di risparmiare o risolvere difficoltà al nucleo familiare, messo talora a dura prova a causa di separazioni, divorzi, problemi finanziari o in difficoltà perché chiamato da poco a vivere in una realtà altra, straniera. Mickey Mouse oggi è divenuto un servizio sociale attivo in tutto il cantone.
«All’inizio tutto era partito come negozietto dell’usato di accessori di prima infanzia gestito allora da due signore di Rivera, e si sosteneva l’Atfa, l’Associazione ticinese delle famiglie affidatarie, cui veniva devoluto il guadagno percepito dalle vendite» – spiega Giulia Valli, 30 anni, madre di due bambini di 9 e 4 anni. «Poi, circa un anno e mezzo fa, hanno chiesto a me di prendere la responsabilità di questo negozietto. Ho iniziato a farlo, ma dopo un po’ di tempo il progetto non mi soddisfaceva troppo, anche perché i margini di guadagno erano esigui, pochi franchi, e quindi il contributo che potevamo assicurare all’Atfa era davvero modesto. Insomma, era tanto lavoro per un aiuto minimo. Io volevo lavorare più a stretto contatto con le famiglie del territorio ticinese che avevano bisogno di aiuto. E così poco meno di un anno fa ho proposto alla responsabile, Fleur Ventura, un nuovo concetto di aiuto che dal gennaio 2016 è diventato realtà. Il progetto consiste nel riunire in un deposito a Rivera tutti gli accessori: lettini della prima infanzia, seggiolini, giochi, libri, passeggini, tutto frutto di donazioni gratuite da parte di famiglie. Dal nostro deposito gli oggetti arrivano direttamente nelle case delle famiglie in difficoltà».
Dunque, le famiglie per le famiglie? «Noi interveniamo direttamente con le famiglie bisognose, constatando quello che manca loro» – assicura Giulia Valli. «Un esempio: mi è successo che una signora mi ha chiamato perché sua figlia, molto giovane, ha dovuto correre in ospedale a partorire due settimane prima del termine, e in un giorno sono riuscita ad organizzare tutto quanto le necessitava per il bebè, dal lettino ai primi vestitini». Prosegue la responsabile di Mickey Mouse, praticamente sola al fronte, unitamente a Fleur Ventura, la quale opera principalmente da dietro le quinte: «Anche con l’Associazione ticinese delle famiglie affidatarie mi occupo di diversi casi, per cui mi avvisano che l’indomani o la sera stessa arriva un bambino e mi richiedono aiuti celeri, concreti, ai quali per esempio non si era pensato prima, come il seggiolino per l’auto per andare a prendere ed accogliere il bambino.
La fascia di età degli affidi va dal neonato all’adolescente, perciò è difficile pensare di avere già tutto l’occorrente a casa. Il nostro servizio aiuta soprattutto bambini dagli 0 ai 5 anni». Riassumendo, dunque, è cambiato il progetto di Mickey Mouse, nel senso in cui non sono più solo le famiglie affidatarie le destinatarie del vostro aiuto bensì tutte le famiglie bisognose di sostegno e inoltre il servizio si muove più in prima linea, addentrandosi nelle situazioni di difficoltà? «Esatto. Sono più a contatto diretto. Abbiamo rinunciato completamente al negozietto e alla vendita degli articoli per la prima infanzia. Oggi compiamo solo donazioni, regaliamo oppure facciamo il prestito alle famiglie affidatarie».
Qual è il criterio di distinzione tra donazione o prestito? «La differenza risiede nel fatto che l’Associazione delle famiglie affidatarie non interpella Mickey Mouse per problemi finanziari, bensì per risolvere l’urgenza. Se invece la richiesta giunge dalle famiglie con problemi economici, ecco che consegniamo loro la merce in regalo, gratuitamente». Sottolinea Giulia Valli: «Oggi Mickey Mouse è a tutti gli effetti un servizio sociale, che s’inserisce nella rete sociale delle famiglie bisognose per la prima infanzia. Di recente abbiamo compiuto un volantinaggio sulla nostra offerta di aiuto presso tutti gli Enti sociali del Cantone, Tutorie, ospedali, pediatri, scuole, Atfa, con il nostro recapito telefonico (076 3934184) così possono chiamarci direttamente».
È un servizio sociale a carattere privato, dal momento che non beneficia di nessun aiuto statale. La stessa artefice, Giulia Valli, lavora gratuitamente come volontaria. Quanto la impegna questo progetto? «Attualmente Mickey Mouse vive di donazioni. La nostra unica spesa è l’affitto del deposito della merce, circa 400 franchi l’anno. Una volta l’anno convochiamo i nostri sostenitori e partner della rete sociale per informarli dell’evoluzione del progetto e per richiedere il rinnovo del loro prezioso sostegno. Lo scorso anno abbiamo avuto entrate, grazie ad una bancarella promossa da una scuola e il cui guadagno ci ha consentito di pagare l’affitto. Il mio aiuto è volontario, non percepisco nulla, le mie spese si traducono unicamente negli spostamenti, per le visite alle famiglie e la consegna della merce, cui assolvo personalmente. Questo progetto mi impegna un po’ tutti i giorni, principalmente una giornata piena alla settimana».
Mickey Mouse è a contatto anche con i Servizi sociali, con situazioni talvolta impegnative, divorzi, separazioni. «Esistono molti progetti importanti di aiuto per terremoti o per il sud del mondo. Talvolta tuttavia non ci rendiamo conto che anche in Ticino ci sono situazioni molto tristi o condizioni famigliari precarie. C’è bisogno di aiuto concreto, immediato». Essenziale, dunque, l’immediatezza d’intervento? «Sì, assolutamente. Spesso inoltre, quando entro in alcune famiglie, soprattutto straniere, riscontro che non hanno nessuna conoscenza dei servizi sociali presenti sul nostro territorio. E così indico loro gli uffici di competenza preposti per gli aiuti cui hanno diritto e che fino a quel momento non sapevano di avere, come l’assegno alla prima infanzia. Oppure molti non sanno dell’attività preziosa svolta da altre associazioni. Da parte mia sono sempre felice di poter indirizzare le famiglie bisognose ai diversi servizi, dai numeri telefonici alle prestazioni cui possono accedere».
Chiariti i destinatari degli aiuti, chi sono le famiglie che vi danno una mano? «Semplicemente famiglie che vengono a conoscenza del nostro servizio. Al momento constato molta generosità. Chiara la premessa: le cose in consegna devono essere in buono stato ed essere elargite gratuitamente. Talune merci, come i lettini, le consegniamo per un periodo determinato. Con le famiglie affidatarie, visto che non c’è urgenza, stipulo una sorta di “contratto di cessione” e poi richiedo la restituzione. Per le altre famiglie con problemi finanziari le consegne, invece, sono per sempre. Ma per me il contatto non si esaurisce qui. Amo rimanere in relazione con le famiglie anche dopo, per conoscere il riscontro effettivo, sapere come crescono i bambini. Lo trovo un aspetto bellissimo del nuovo programma del nostro servizio. Il nostro motto è infatti “Mickey Mouse, vicini alle famiglie”».