Velocità e lusso senza frontiere

TEE – Sessant’anni fa debuttava tra Zurigo e Milano l’innovativo Trans Europ Express del Gottardo
/ 15.03.2021
di Matilde Fontana

Quattro ore esatte da Zurigo a Milano. Era il 1961 quando le FFS annunciarono con giustificato orgoglio l’entrata in servizio del Trans Europ Express (TEE) sulla linea del San Gottardo. Dopo due anni di studio, l’ingegneria e l’industria elvetica avevano prodotto un gioiello ferroviario, un treno veloce ed elegante, ma soprattutto il primo treno elettrico capace di superare le frontiere senza cambiare la motrice. Il razzo su rotaie si arrampicava a 85 km all’ora sulle ripide rampe del San Gottardo e sfrecciava fino a 160 km all’ora nei tratti pianeggianti. Giunto a Chiasso, al macchinista bastava schiacciare un bottone per cambiare pantografo e passare dalla rete di alimentazione svizzera a quella italiana e viceversa, senza fermata.

Le Ferrovie Federali Svizzere, con le consorelle di Lussemburgo, Germania, Italia, Olanda, Belgio e Francia, avevano fondato appena quattro anni prima il «consorzio» Trans Europ Express, in occasione del trattato di Roma del 1957, che istituiva la Comunità Economica Europa.

Fino al 1961 i convogli TEE in servizio fra le maggiori città del Nord-Ovest dell’Europa erano stati costretti ad utilizzare la trazione diesel per poter viaggiare non-stop su tutte le reti europee, che presentavano ben quattro diversi sistemi di alimentazione elettrica. Allungando la rete dei viaggi d’affari a sud delle Alpi, il TEE del Gottardo inaugurava quindi l’era dell’alta velocità elettrica senza frontiere.

La missione dei treni veloci europei era quella di collegare fra loro le maggiori aree industrializzate del continente in pieno boom economico: un salotto esclusivo per uomini d’affari (solo 126 poltrone di prima classe, più 45 posti al ristorante, dove venivano serviti raffinati menu à la minute grazie alla cucina attrezzata con i più moderni elettrodomestici) che potesse contendere la clientela alle linee aeree di corto e medio raggio in rapida espansione.

Con le sue linee arrotondate, il convoglio bicefalo (locomotiva in testa e in coda per permettere una rapida ripartenza dalle grandi stazioni) annunciava quel futuro ad alta velocità che si sarebbe realizzato nel muso allungato dei TGV in Francia, degli ETR in Italia, degli ICE in Germania.

In Ticino la notizia della nuova linea TEE non mancò di accendere gli animi. La fermata unica a Lugano scatenò le rimostranze degli enti per il turismo e dei municipi del Sopraceneri, che, sostenuti dal Governo cantonale, rivendicarono l’aggiunta di una fermata anche a Bellinzona.

Le FFS risposero laconicamente che il Trans Europ Express era un treno d’affari votato alla velocità. Ogni minuto era prezioso. Per il traffico turistico si sarebbero trovate altre soluzioni.

Eppure il potenziale del TEE del Gottardo aveva ingolosito anche il direttore dell’Ufficio nazionale svizzero dl turismo di Milano, il luganese Dante Frigerio. Dopo aver presentato alla stampa italiana convenuta all’edizione 1961 della Fiera di Milano la meraviglia della tecnica ferroviaria elvetica, Frigerio aveva invitato gli agenti delle maggiori agenzie di viaggio italiane a bordo del treno superveloce per scoprire le bellezze della città sulla Limmat.

E alla fine del 1961, a pochi mesi dall’entrata in servizio del lussuoso treno transfrontaliero, il «Giornale del popolo» titolava con grande risalto: «Le signore della metropoli lombarda vengono in TEE a Lugano per fare le compere».

A testimoniare la nuova moda chic meneghina era il medesimo direttor Frigerio, che sottolineava come ormai Milano fosse alle porte del Sottoceneri: «i TEE rendono oggi un viaggio da Milano a Lugano più rapido e più comodo della traversata in auto o in tram della sempre più vasta metropoli lombarda da un capo all’altro (ndr. la metropolitana milanese sarebbe stata inaugurata tre anni dopo, nel 1964). Tanto che si sta introducendo fra le signore milanesi l’abitudine di venire a fare la spesa (s’intende per compere di generi particolari e d’una certa importanza) nella nostra città. Con 2830 lire, per l’andata e ritorno in prima classe più il supplemento TEE e la prenotazione, esse possono partire da Milano alle 8.20, arrivare a Lugano alle 9.20, per ripartire alle 15.39 ed essere alla stazione centrale milanese alle 16.40».

Effettivamente il design e il comfort del TEE strizzavano l’occhio anche alle signore: poltrone comode e spaziose, ambiente silenzioso, aria condizionata, armadi guardaroba, ma soprattutto toilettes separate per gli uomini e per le donne, alle quali l’architetto sciaffusano Walter Henne aveva riservato anche un delizioso e specchiatissimo angolo toeletta per il maquillage!

Par di vederle le signore e signorine snob magistralmente interpretate dall’indimenticabile Franca Valeri: a passeggio tra le gioiellerie di via Nassa, i tavolini delle eleganti pasticcerie e i caveau della fiorente piazza bancaria luganese. «Cara, perché non ci facciamo un salto a Lugano…?» (Saltando elegantemente a piè pari, grazie all’esclusivo collegamento diretto, la chiassese frontiera di massa, fatta di più popolari dadi, sigarette e benzina).

L’inconfondibile silhouette del TEE Gottardo andò su e giù da Milano a Zurigo e ritorno per 27 anni, un record di longevità fra i Trans Europ Express. Nel 1988 la piccola flotta venne riciclata, una mano di grigio coprì l’elegante abbinamento cromatico di giallo crema e rosso bordeaux, alle poltrone di prima classe si aggiunsero i sedili di seconda, e via sulle rotaie con il nuovo nome di Eurocity.

Ma la storia del glorioso TEE non finisce qui. Giunta al capolinea alla vigilia del nuovo Millennio, una delle composizioni dell’antico elettrotreno policorrente è fortunatamente scampata alla rottamazione. Ne ha curato e finanziato il filologico restauro la fondazione FFS Historic, che proprio quest’anno compie 20 anni e apre i festeggiamenti con un viaggio della memoria a bordo del Trans Europ Express Gottardo.

Il 27 marzo, nostalgici e curiosi potranno godersi il lusso del design anni 60 sulla linea circolare Olten-Berna-Langnau-Lucerna – Zurigo-Basilea-Olten. No, purtroppo non correrà più sulla «sua» linea del Gottardo. Quella di montagna, con le sue gallerie elicoidali, è già una linea leggendaria, dove il calendario di viaggi storici proposti da FFS Historic si arricchisce anno dopo anno.

Il programma completo per il 2021 (attenzione: i posti a bordo della cabina di pilotaggio da Erstfeld a Bodio sono già quasi esauriti!) si trova sul sito sbbhistoric.ch (purtroppo solo in tedesco e in francese), da cui si può accedere a documenti, pubblicazioni, fotografie e manifesti che raccontano la storia di quasi 200 anni delle ferrovie svizzere.