Era un’idea. Da qualche giorno rappresenta una realtà. Parliamo di Officina 13, un luogo interamente dedicato alla famiglia, in un contesto accogliente e competente, capace di offrire ascolto, condivisione, strumenti educativi e di proporsi anche quale sede di corsi specifici. Per conoscere contenuti e aspirazioni del progetto abbiamo avvicinato Federica Invernizzi Gamba, direttrice del Consultorio familiare dell’Associazione Comunità familiare, sodalizio che inaugura così un nuovo servizio. Partendo dal nome, Officina 13 – le due cifre derivano dalla sede di Comunità familiare situata appunto al numero 13 di via Trevano a Lugano – evoca riparazione, un luogo in cui si possa costruire e a un tempo ricostruire. È così?
«Dopo un lungo periodo di incertezza – due anni di pandemia hanno reso tutto un po’ più difficile – ci siamo detti che mettere il focus sul nucleo centrale delle relazioni umane, la famiglia, fosse doveroso. Di qui l’idea di creare un progetto chiamato Officina 13, di un luogo dove costruire, assieme alle persone interessate – genitori e figli da 0 a 4 anni – i contenuti del fare famiglia. E quindi ci siamo immaginati un luogo che vedesse la presenza di “insegnanti” – persone con più esperienza – e di “allievi”. E insieme di perseguire un obiettivo comune: il benessere della famiglia. In questa Officina gli insegnanti non sono solo i professionisti del consultorio, bensì soprattutto i genitori stessi, che rappresentano i migliori esperti della famiglia e dei loro figli. Beninteso anche i figli possono essere in alcune situazioni dei maestri per i genitori. In questo progetto si lavora sia sulla costruzione della famiglia, dai suoi esordi, sia si ripara laddove la famiglia in un momento del suo percorso è andata incontro per esempio a delle rotture delle relazioni o a dei conflitti».
Officina 13 risponde sia alle esigenze di uno spazio fisico sia simbolico. «Premetto che lo scorso anno Comunità familiare ha compiuto 50 anni e a causa della situazione pandemica non abbiamo avuto la possibilità di organizzare momenti celebrativi per l’anniversario. È comunque stata l’occasione per tracciare un bilancio e per rimettere al centro del nostro operato quello che rappresenta il valore fondante dell’associazione, ovvero l’impegno per il bene della famiglia. Un bene che si può raggiungere solo se si rende la famiglia partecipe e responsabile delle proprie scelte. Questa riflessione ci ha portato a rilanciare sinergie all’interno della nostra associazione, valorizzando 50 anni di esperienze: sia in quello che è la parte professionistica della consulenza e della mediazione del Consultorio familiare sia raccogliendo l’esperienza di tutti i volontari del Gruppo infanzia dell’Associazione Comunità familiare. Ecco che dalla sinergia di queste competenze è nato il progetto Officina 13, con la rivalutazione dei locali al 1° piano della nostra sede di Lugano. Già prima della pandemia avevamo qui uno spazio bambini che aveva iniziato a sperimentare un centro di socializzazione dedicato all’età prescolastica (0-4 anni) accompagnati da un genitore o un adulto che se ne occupa e diretto da una responsabile, da volontarie e da una consulente familiare. L’idea del centro bambini è stata dunque ripresa, con la presenza più strutturata di una consulente familiare per un luogo in cui ci si possa confrontare non in un contesto di cura e di setting terapeutico, ma in un ambito informale, di socializzazione. I genitori presenti hanno da un lato la possibilità di sperimentare la socializzazione con i loro bambini, anche in vista di una maggiore istituzionalizzazione dal momento in cui inizieranno la scuola, in presenza anche delle volontarie e di una professionista nell’ambito familiare».
Oltre a sede di socializzazione, Officina 13 rappresenta anche la sede di corsi dedicati a temi propri della famiglia. «L’idea è di proporre delle serate di confronto, a piccoli gruppi (8-10 persone): sia rivolti alle coppie che stanno pensando di diventare famiglia, dunque ai futuri genitori, sia ai neogenitori. Le serate verteranno su tematiche che negli anni ci siamo trovati ad affrontare e che vedranno la presenza di professionisti – consulenti, mediatori familiari e infermiere pediatriche del Servizio cure a domicilio di Scudo. Fra i temi: “Mi sposo-non mi sposo”, in cui si affronteranno gli aspetti giuridici e non del matrimonio. Inoltre vi saranno serate sulla relazione di coppia e su cosa cambia all’arrivo di un bambino, nonché sulla famiglia di origine e sui futuri papà. I corsi non intendono essere “ex cathedra” in cui si impartiscono lezioni, bensì cornici in cui i partecipanti possano portare le loro esperienze. Officina 13 offre inoltre incontri accompagnati per figli di genitori separati, alla presenza di un consulente e di un mediatore familiare, con l’intento di ricostruire delle relazioni genitori-figli che per varie ragioni si sono interrotte».
A livello pratico, come viene gestito il nuovo servizio? «Il centro di socializzazione è aperto ogni martedì, giovedì e venerdì dalle 8.45 alle 11.30. Coordinato da una responsabile, Barbara Albieri Ierace, insieme a una équipe formata da volontarie/i e da una consulente del Consultorio familiare accoglie fino a una decina di bambini da 0 a 4 anni accompagnati da un adulto. Lo spazio è aperto, non è necessaria una preiscrizione e il tempo di frequentazione è libero. Viene richiesto un contributo di cinque franchi a mattinata. Il centro si estende su un’ampia superficie composta da cinque locali e da un grande atrio completamente rinnovati. Contempla spazi per il gioco per i bambini, un locale dedicato al movimento, uno alle attività creative, e uno spazio più riservato ai genitori (salotto, tavolini e cucina)».
Nel caso in cui emergesse il concreto bisogno di approfondire alcune specifiche difficoltà da parte delle famiglie potete garantire una presa a carico? «Ci siamo resi conto di come sia difficile per un genitore chiedere aiuto quando ha bisogno, soprattutto quando si tratta della relazione con il proprio bambino. Ci si sente magari sbagliati o in colpa. E a volte le difficoltà che si vivono non sono forzatamente legate all’educazione dei figli, ma alla relazione di coppia. Per quei genitori che reputano di voler approfondire determinati ostacoli siamo in grado di proporre loro una consulenza genitoriale al Consultorio familiare, insieme magari al partner. Il nostro non è assolutamente un luogo in cui ci sono delle valutazioni, giudizi o, peggio, delle segnalazioni, bensì un costruire insieme per il benessere della relazione all’interno della famiglia».
Famiglia che negli ultimi anni è cambiata nei suoi modelli e generi. «Noi troviamo molto costruttivo, anche dopo la recente votazione Matrimonio per tutti, che si sia arrivati a parlare e riconoscere che le famiglie possono essere molto diverse fra di loro. Quello che le accomuna tutte è che se ci sono dei figli, i genitori costruiscono insieme il benessere dei figli. I nostri corsi per i neo genitori, così pure Officina 13, sono aperti a tutti i genitori e a tutte le persone responsabili di un bambino. Troviamo molto interessante poter accogliere varie espressioni di famiglia, che si tratti di genitori uomo donna, sposate o meno, o due mamme o due papà, il nostro centro è aperto a tutte le famiglie che hanno voglia di confrontarsi, di condividere degli spazi. Nel loro insieme rappresentano una preziosa rete di relazioni».