Una pista sempre più apprezzata

Capriasca – Inaugurata due anni fa la pista ciclopedonale Tesserete-Canobbio ha fatto rinascere, dopo 50 anni d’oblio, il tragitto del tram che qui viaggiò dal 1909 al 1967. E in futuro si guarda al collegamento tra Cagiallo e Sonvico
/ 25.05.2020
di Elia Stampanoni

C’è un bel movimento in alcuni giorni e in alcuni orari sul tragitto Tesserete-Canobbio. Non parliamo di auto, ma di biciclette e di persone che transitano sulla pista ciclopedonale inaugurata nel settembre del 2017 e che dopo i primi due anni si sta confermando come un’arteria amata e prediletta non solo dai ciclisti, ma anche dai pedoni, siano essi camminatori a spasso o podisti di corsa.

Questo segmento di circa tre chilometri e mezzo permette di percorrere il suggestivo percorso da Tesserete a Canobbio (e viceversa) lontani dal traffico automobilistico e si sta facendo apprezzare sempre più. La strada, con un manto asfaltato e quindi adatta a tutti i tipi di bicicletta o passeggini, ha anche una pendenza piacevole, con un’inclinazione massima del 6%, e permette di superare il dislivello di circa 100 metri esistente tra Canobbio e Tesserete senza dover affrontare ripide salite o discese.Un tragitto gradevole anche dal punto di vista paesaggistico, sviluppandosi in gran parte sotto le chiome degli alberi, lambendo prati o pascoli e sbucando poi ai lati dei borghi di Lugaggia, Sureggio e quindi Canobbio. A tratti si può pure ammirare il bel panorama sul golfo di Lugano con il Ceresio, il monte San Salvatore e più in giù il ponte-diga di Melide, il San Giorgio e le altre montagne da corollario. Scendendo, la nuova tratta sbocca in zona Ganna a Canobbio, mentre il punto di partenza è facilmente individuabile a un centinaio di metri dalla stazione di Tesserete, dove il tram aveva il suo capolinea nel periodo del suo funzionamento, dal 1909 al 1967.

La ciclopedonale è infatti sorta due anni fa sulle vestigia della vecchia tratta del tram, quel convoglio blu che per quasi sessant’anni è stato un punto di riferimento per molti capriaschesi e non solo. Proprio per ricordare questo passato ormai lontano, ma di certo non da tutti dimenticato, lungo la pista sono stati posti alcuni cartelloni che mostrano com’era percorso il tragitto fino al 1967, quando i convogli effettuarono la loro ultima corsa.Una storia, quella del tram tra Lugano e Tesserete, che era iniziata nel 1897 con la concessione dell’Assemblea federale per la costruzione di una ferrovia elettrica tra le due località. I lavori iniziarono nel 1907 e dopo due anni la ferrovia fu inaugurata il 25 luglio del 1909. L’arteria avvicinò in modo considerevole la campagna alla città, permettendo alla popolazione di coprire la distanza da Tesserete a Lugano in 26 minuti, come riporta la fotografia del primo orario, esposta in uno dei cartelloni oggi collocati ai lati della strada ciclopedonale. Per il viaggio di ritorno, leggermente in salita, nel 1909 ci volevano invece trenta minuti, mentre un biglietto giornaliero a metà prezzo costava due franchi.

Nelle altre tavole collocate lungo il tragitto sono riprodotte delle belle immagini del passato rurale, quando con il tram si trasportavano anche il tannino o il bestiame, «aggiungendo i vagoni K e L al tram», come leggiamo su una delle brevi didascalie. Completano la piacevole esposizione alcune testimonianze di persone che la ferrovia l’hanno vissuta, amata e odiata, oppure altre fotografie suggestive, come quella del libro paga, del passaggio sui vecchi ponti o della cerimonia dell’ultimo giorno d’esercizio della ferrovia, il 27 maggio del 1967.

Da quel giorno e fino alla sua riabilitazione quale pista ciclopedonale, la tratta è caduta più o meno nell’oblio, ma nella popolazione, o almeno in parte di essa, c’è sempre stata l’idea e la speranza che un giorno il tram potesse tornare, oppure che la tratta potesse essere valorizzata in altro modo, come è infatti avvenuto 50 anni dopo.Per permettere questa metamorfosi, da ferrovia a strada per biciclette e pedoni, sono stati necessari anni di lavoro e circa tre milioni d’investimento, finanziati quasi in egual modo dalla Confederazione (nell’ambito del programma d’agglomerato del Luganese), dal Cantone e dai comuni del Luganese. Oltre all’assestamento e livellamento del terreno, poi asfaltato, i lavori più importanti e anche visibili percorrendo la ciclopista, sono stati il risanamento di due ponti, la ricostruzione di un altro e la creazione della passerella in località di Lugaggia.

Un ulteriore intervento ha permesso la percorribilità in sicurezza anche durante le ore buie, grazie alla posa di un’illuminazione dinamica, dove i circa 60 punti luce s’accendono solamente in relazione a un sensore di movimento. Una scelta che risparmia energia oltre a rispettare maggiormente la quiete notturna della fauna. La pista ha una larghezza variabile tra i 2,5 e i 3 metri ed è di seguito stata completata da un marciapiede ciclopedonale nei pressi di Canobbio per permettere il congiungimento e la continuazione verso Lugano.

A monte, ulteriori sviluppi nel contesto di una mobilità lenta sono invece in avanzata fase di progettazione tra Cagiallo e Sonvico, dove si vuole, da anni, collegare le due sponde con un ponte, il Ponte di Spada. Lo scorso anno è stato scelto il progetto vincitore del concorso di progettazione della nuova passerella ciclopedonale «Ponte di Spada», indetto dal Dipartimento del territorio. Il manufatto, alla pari del percorso Canobbio-Tesserete, rientra nelle opere previste dai Programmi di agglomerato del Luganese che includono la realizzazione di complessivi 120 chilometri d’itinerari ciclabili con l’obiettivo di collegare parte dei centri abitati alle principali fermate del trasporto pubblico e ai poli d’interesse.