Nel cuore della Verzasca si trova una villa storica che sembra un castello. La rocca, appartenuta ad una famiglia signorile del Seicento, si trova nelle vicinanze della chiesa parrocchiale. L’edificio ha quattro torri protette da una cinta muraria, delimitata da altrettante piccole torri sugli angoli, che la fanno sembrare un vero e proprio castello. All’interno dell’edificio si possono ammirare i molti stemmi della famiglia Marcacci con le date dei rispettivi incarichi durante la dominazione elvetica. Al piano terreno, il soffitto a volta, è affrescato. Il castello Marcacci, tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, venne gestito dalle sorelle Flora e Onorina Togni, proprietarie di allora, come trattoria e negozio di paese. Attività che negli anni Novanta sono cessate e che hanno decretato la chiusura al pubblico del castello. Chiusura non apprezzata dalla popolazione, che reputa la dimora come un simbolo della vita del paese.
Il Comune di Brione Verzasca ha recentemente acquistato il Castello Marcacci. Un’iniziativa che ha unito Municipio e popolazione nella comune volontà di ridare, alla dimora seicentesca, nuovo lustro.
«Nel corso della storia il Castello Marcacci è passato da casa privata a trattoria, con annesso negozietto di paese – spiega il Presidente della Commissione Castello Marcacci Martino Prat – fungeva dunque da luogo d’incontro per la popolazione, un luogo apprezzato e considerato nevralgico. Con il cessare dell’attività, negli anni Novanta, quel luogo d’incontro nel cuore del paese è venuto a mancare. Il Castello è l’edificio simbolo del comune della Verzasca e la popolazione ha espresso, tramite l’Assemblea Comunale, il desiderio che questo finisse in mani pubbliche comunali. Inoltre le volontà testamentarie delle due defunte sorelle, ultime proprietarie della villa, auspicavano un passaggio della proprietà a un ente pubblico. Sono dunque iniziate le trattative per l’acquisizione del Castello che si sono concluse nel 2017».
Oggi, a gestire la struttura, è una Commissione che si occupa della conduzione temporanea degli spazi. La Commissione è composta da cittadini di Brione Verzasca (Leana Panscera, Cristina Bisi, Sandra Scolari, Alan Matasci) che con entusiasmo si sono messi a disposizione del progetto e dal Municipale Martino Prat che, oltre ad esserne Presidente, funge da collante tra la Commissione stessa e il Municipio. Una collaborazione di successo tra istituzione e singoli cittadini che, insieme, si prendono cura di una costruzione non solo di valore storico, ma anche immagine del senso di comunità di Brione. Il Castello, realizzato nel XVIII secolo dall’architetto Giovanni Gada, dopo gli interventi di restauro da parte del Comune, sarà pronto per ospitare le nuove attività.
«Lo stabile, in generale, si presenta in buone condizioni. Nel corso degli anni sono state aggiunte al progetto originale delle costruzioni più recenti che si notano facilmente. Il garage, per esempio, è stato costruito a ridosso della cinta muraria, mentre la parte della cucina è stata costruita sul lato est dello stabile. La manutenzione al momento dell’acquisto era stata un po’ trascurata, ma il Comune ha proceduto con massima priorità ai lavori di messa in sicurezza del Castello. Sono state sistemate le piode del tetto, dove c’erano delle infiltrazioni d’acqua e anche le grondaie sono state rinnovate. Il Municipio sta facendo ora i passi necessari per la realizzazione di un progetto di restauro generale. Va detto che il Castello è iscritto nell’Inventario dei beni culturali d’importanza regionale e come tale è protetto a livello cantonale. Dunque questi lavori di restauro verranno discussi e condivisi con l’Ufficio Beni Culturali».
Una volta restaurato, il Castello Marcacci sarà nuovamente pronto ad ospitare attività rivolte alla popolazione.
«La gestione del futuro Castello non è ancora definita, ma l’attuale Commissione ha allestito tre calendari d’attività volti ad animare gli spazi e a offrire la possibilità di ritornare a vivere il Castello. Le attività sono variegate e si adattano a tutte le fasce d’età. Ci sono serate dedicate ai giochi di società, dei pomeriggi per fare la maglia insieme, momenti destinati ai giochi di carte, incontri con personalità di spicco della regione e la merenda per gli anziani. Tutte attività che coinvolgono attivamente la popolazione e che vantano un’ottima partecipazione. Notiamo con piacere che la gente vuole tornare nel Castello e che tiene molto a questo punto d’incontro nel cuore del paese. Attualmente il Municipio sta raccogliendo e valutando varie proposte per il futuro della struttura. Tra le idee arrivate all’amministrazione c’è anche quella di riaprire il Castello come ritrovo pubblico e dunque come trattoria. Il Castello Marcacci è stato testimone della vita di Brione e della regione negli ultimi 400 anni. Gli spunti storici di certo non mancano. Bisognerà valutare ogni aspetto e prendere la decisione senza dimenticare che, nel 2020, ci sarà la fusione dei Comuni della Verzasca: un evento atteso per anni e che potrebbe rendere necessario il dislocamento di uffici e di servizi. È quindi un progetto soggetto a possibili cambiamenti».
Il Castello Marcacci non è solo un punto importante per il paese ma può andare ad incrementare l’offerta turistica dell’intera regione.
«Il Castello incanta i passanti per la sua imponente architettura. Non penso però che i turisti raggiungeranno la Verzasca unicamente per ammirare il Castello. Può sicuramente essere una carta in più che va ad aggiungersi all’offerta già esistente. Pensiamo in particolare al fiume, alla diga, ai grotti. Stiamo valutando anche il fatto di poter organizzare delle visite guidate per gruppi. Personalmente mi piacerebbe che venisse vissuto nuovamente come prima della sua chiusura. Che la gente del paese vi si possa ritrovare per trascorrere dei momenti di condivisione e di amicizia» conclude Martino Prat.