Showcar, concept, prototipi, demo car. Vengono svelati ogni anno dai costruttori automobilistici ai Saloni di Ginevra, Detroit, Francoforte, Parigi. Auto il cui arrivo nelle concessionarie è al di là da venire. Auto che non si possono ancora comprare e che in alcuni casi non avranno un futuro. La differenza più grande si ha tra prototipi non funzionanti e automobili marcianti.
Spesso, infatti, i concept, le showcar mostrate durante i saloni non sono altro che esercizi di stile il cui scopo è valutare la reazione del grande pubblico per poi decidere se proseguire o meno con il progetto. Quando invece i costruttori automobilistici implementano motori e tecnologie fino a rendere questi mezzi marcianti, ebbene la strada che li separa dal debutto nelle concessionarie diventa più semplice e veloce. Facciamo un esempio concreto.
All’ultimo Salone di Francoforte, nel 2017, sullo stand Renault è stata svelata una delle più affascinanti interpretazioni del futuro a guida autonoma: la concept Symbioz. Un prototipo che non si poteva guidare. Ma ecco che a fine dicembre la Casa francese ha invitato i giornalisti a provare su strada la Symbioz 2 demo car. Un veicolo autonomo, elettrico e connesso. Si tratta sempre di un prototipo, ma questa volta funzionante al cento per cento e dotato di guida autonoma di quarto livello. Un mezzo che prefigura un futuro non molto lontano. Il 2023 secondo Renault.
La prova di guida autonoma si è svolta in Normandia su un tratto di autostrada lungo 47,6 chilometri e aperto alla normale circolazione. La guida autonoma di quarto livello, conosciuta anche come mind off ovvero «a mente spenta», non è per ora autorizzata dal codice della strada se non a livello sperimentale.
Il Ministero dei Trasporti francese, dopo sei mesi di negoziati con il costruttore, ha autorizzato il test a condizione che a bordo ci fosse un supervisore ovvero un ingegnere della Casa con i doppi comandi a portata di mano pronto a intervenire in caso di emergenza. Sì, perché a guidare non era il pilota, ma l’automobile stessa a cui era delegata la guida. Accelerazioni, frenate, sorpassi, cambi di corsia, il tutto mentre il guidatore faceva qualsiasi cosa fuorché tenere il volante e prestare attenzione alla strada. A controllare l’auto ci pensa l’elettronica grazie ai radar e ai sensori a ultrasuoni situati sotto la carrozzeria, alla telecamera frontale posizionata sotto il parabrezza, alla telecamera posteriore integrata nella losanga Renault, alle telecamere laterali integrate nelle maniglie delle porte.
Symbioz demo car viaggia grazie a due motori elettrici situati sul retro del veicolo e ognuno dedicato a una ruota posteriore. Le prestazioni? Il veicolo passa da 0 a 100 km/h in soli sei secondi e vanta una coppia massima pari a 660 NewtonMetro. La potenza massima? 500 kW. Le batterie che hanno una capacità di 72 kWh si possono ricaricare all’80% in meno di trenta minuti. L’autonomia per ora non è stata dichiarata. Altra particolarità da evidenziare è il telaio 4Control a quattro ruote sterzanti che ottimizza la tenuta di strada del mezzo. Il comfort di bordo è garantito dalle dimensioni importanti: 4,92 metri di lunghezza per 1,92 di larghezza e 1,44 di altezza. Quando si opta per la guida autonoma il volante e il cruscotto arretrano di 12 centimetri e i sedili anteriori possono ruotare uno verso l’altro di dieci gradi.
Un vero salotto marciante che per ora non si può ancora comprare.