Un tonico spirito imprenditoriale

Incontri – La Bisbino Sagl è un’impresa formata da giovani e coraggiosi professionisti ticinesi che vogliono valorizzare le risorse del territorio
/ 14.12.2020
di Alessandro Zanoli

Si prendano alcuni ingredienti locali: amore per il territorio, istinto imprenditoriale, passione gastronomica, molta creatività, un pizzico di follia e si facciano interagire con una solida capacità professionale e organizzativa e con alcune realtà industriali del territorio. Il tutto nella convinzione che le buone idee e la cura minuziosa dei dettagli siano la chiave per affermarsi. Ecco la ricetta di una delle iniziative artigianali più interessanti che siano sorte nel nostro Cantone negli ultimi anni. La Bisbino Sagl è un’azienda che guarda alla nostra realtà economica cantonale con un occhio disincantato e aperto sul mondo: produrre del gin in Ticino sembra un’impresa fuori dagli schemi, una scommessa ambiziosa e fuori contesto... e invece funziona. «Il gin è una bevanda nordica, è nato in Olanda, anche se l’Inghilterra ne è un grande distillatore, e il maggiore produttore al mondo è la Spagna. Nella decisione di iniziare a produrlo in Ticino, oltre alla passione di due di noi, c’è stata la considerazione di quanto il gin sia un prodotto diffuso, grazie anche alla “cultura dell’aperitivo”. Il gin è l’ingrediente di vari cocktail. Comunque l’idea di base era di creare un prodotto fatto bene e legato al territorio, che portasse con sé anche l’interesse per i valori della natura».

Rupen Nacaroglu è gerente, responsabile marketing e dell’amministrazione dell’azienda di Sagno. L’idea di mettere in piedi questo progetto è nata dalla sua passione e da quella di Giona Meyer per il gin, una bevanda di grande tradizione ma anche oggetto di interesse da parte di molti estimatori: «Insieme a Giona ci era capitato di organizzare alcuni eventi gastronomici: abbiamo conosciuto ragazzi di Zurigo che producevano del gin. Ci siamo fatti prendere dall’entusiasmo e ci siamo detti che, visto che in Ticino non lo produceva nessuno, potevamo provare anche noi».

La realizzazione di questa idea richiedeva naturalmente una concreta competenza nella preparazione di prodotti alimentari. «Giona conosceva Martino Mombelli e sapeva che con le sue conoscenze poteva seguirci in un’avventura del genere. Abbiamo cominciato a fare delle prove. E Martino ha portato la coerenza di una sua scelta; da anni le sue produzioni sono a base di ingredienti biologici certificati». Martino Mombelli ce lo conferma: «Da anni sono produttore di bibite e succhi (e tra l’altro della birra “Terra matta”). Ho una esperienza artigianale nella trasformazione di materie prime che siano frutta e verdura per produrre succhi e birra. Il gin è tecnicamente un ridistillato: si parte da una materia prima che vien dalla distillazione di cereali, per ottenere etanolo: noi acquistiamo etanolo biologico in Svizzera e lo mettiamo a macerare con la nostra miscela segreta di erbe, per un certo periodo di tempo. Per lanciarci nell’impresa abbiamo avuto la fortuna di scegliere come partner la distilleria Ghielmini di Mendrisio, la più grande del Ticino. L’imbottigliamento avviene a Chiasso, grazie alla ditta Sicas: per noi è stato molto importante mettere in rete delle realtà produttive della nostra regione».

Le erbe di Martino Mombelli sono coltivate a mano a Sagno, in un appezzamento di terreno davanti al paese. Ecco svelato il segreto: «Ci vuole del ginepro, naturalmente, e ancora altre erbe che potevo coltivare a Sagno, in modo da dare al liquore una sicura connotazione locale. Fanno parte della miscela melissa, verbena e sambuco, e questi aromi danno al risultato finale una caratteristica distintiva rispetto agli altri. Le erbe vengono tra l’altro fatte essiccare dalla Fondazione Gottardo di Melano».

La commercializzazione ufficiale del Gin Bisbino, ci racconta Nacaroglu, è iniziata nel settembre del 2016: «L’accoglienza del pubblico è stata molto buona, la scelta ha suscitato entusiasmo, per l’originalità dell’idea lontana dalla nostra tradizione. Molto importante fin dall’inizio la cura con cui il gin e gli altri nostri prodotti (come l’Amaro Generoso) sono stati presentati visivamente: qui ha giocato l’esperienza del nostro grafico, Damiano Merzari».

Attualmente, come per tutti gli altri settori dell’economia, il virus pandemico sta però ostacolando i disegni della giovane azienda. «Il Covid è arrivato in un momento molto particolare per noi» ci spiega ancora Nacaroglu: «proprio quest’anno abbiamo allargato la nostra squadra integrando nel gruppo Carolina Valsangiacomo, che è responsabile della strategia e corporate governance, con la speranza di fare il salto di qualità nel mercato svizzero. Quando a marzo abbiamo capito che sarebbe stato un “annus terribilis” ci siamo messi in moto per fare una nuova birra, più facile da vendere ai privati direttamente, visto che i bar erano chiusi. Poi abbiamo creato uno shop online e da lì ci siamo barcamenati per sopravvivere».

Visto da un altro punto di vista, però, il fattore Covid per la Bisbino Sagl ha funzionato da acceleratore. «Ci ha costretto a cercare una nuova strategia: per queste Feste, ad esempio abbiamo ideato un sistema online che permette di inviare pacchi regalo con i nostri prodotti a un destinatario. Sono pacchi speciali, come una grafica divertente e con la possibilità di inserire biglietti d’auguri personalizzati. La consegna avviene in tre-quattro giorni e chi lo riceve viene avvertito via SMS della consegna imminente. Abbiamo pensato: visto che le persone non potranno muoversi per mandare i pacchi, muoviamoci noi per loro».

Un divertente video realizzato per i social pubblicizza questa nuova formula che la Bisbino Sagl ha adottato. I riferimenti per conoscere di prima mano i suoi prodotti, gustosi e creativi, sono quindi inevitabilmente sul web: www.bisbino.ch e shop.bisbino.ch.