Un punto di riferimento per la tecnologia di bordo

Motori - La casa automobilistica parigina sta puntando tutto sulla versione elettrica della mitica Renault 5
/ 24.07.2023
di Mario Alberto Cucchi

Ci sono alcune automobili che hanno fatto la storia dell’automobilismo. La «regie», così viene chiamata Renault che per oltre mezzo secolo è stata sotto il controllo statale dopo la morte del fondatore Louis Renault, ne ha diverse nel suo carnet. A partire dalla Dauphine venduta in 2 milioni e 500mila esemplari alla Renault 4 che in trent’anni fu prodotta in 8 milioni di pezzi.

In tempi più recenti, va dato risalto certamente alla Renault 5, costruita in 5 milioni di unità tra il 1972 e il 1984. Una vettura che ha fatto sognare centinaia di migliaia di appassionati soprattutto per una versione: la turbo! Una vera e propria «piccola bomba», velocissima soprattutto in accelerazione.

Siamo avvezzi negli ultimi anni alla rinascita di modelli il cui nome è stato tolto da archivi impolverati. Dalla Mini alla 500. Tutte auto di successo, ma non è mai facile reinterpretarle in chiave moderna. Renault oggi ci sta provando con la mitica 5 e lo fa in chiave ultramoderna e tecnologica. Sta investendo il massimo per realizzare un mezzo che è lo stato dell’arte delle sue capacità. Ecco allora che il dietro le quinte del progetto della nuova Renault 5, che arriverà nelle concessionarie nel 2024, permette di capire in che direzione sta andando il mondo delle quattro ruote.

Al futuro del marchio francese stanno lavorando designer, tecnici e ingegneri in un esclusivo stabilimento in miniatura, segreto e hightech. Un centro per la produzione dei prototipi creato 25 anni or sono nella regione parigina. Diciamolo subito abbiamo a che fare con una vettura elettrica i cui primi «muletti» sono stati prodotti da ottobre 2021 e avevano il design della Clio. Ora sono pronti i vehicle check che rispecchiano fedelmente il futuro del modello di serie in termini di design.

La fase di prototipazione, che funge da vero e proprio punto di incontro tra la progettazione e l’industrializzazione dei modelli di serie, prima traduce e poi convalida fisicamente tutte le ipotesi e i dati digitali elaborati a monte. È così che si scovano con una precisione di decimi di millesimi tutti i giochi e i dislivelli dei moduli della scocca e dei componenti provenienti dai fornitori. Viene testata anche tutta la parte software, connessioni e impianto elettrico.

La futura Renault 5 Electric sarà il primo veicolo Renault dotato di caricatore di bordo V2G (Vehicle-to-Grid). Di che cosa si tratta? «Grazie a Mobilize V2G, l’auto diventa una riserva di energia. Al conducente basterà collegare regolarmente il veicolo alla Powerbox per ottimizzare la bolletta e decarbonizzare la mobilità. Il costo della ricarica sarà mediamente dimezzato. Mobilize favorisce così una mobilità più sostenibile e più accessibile», ha dichiarato Corinne Frasson, direttrice servizi energia di Mobilize. Quest’ultima è una divisione dedicata a servizi e tecnologia da cui il Gruppo Renault punta a ottenere il 20 per cento del fatturato entro il 2030.

Grazie alla tecnologia V2G (vehicle-to-grid, dal veicolo alla rete elettrica), la ricarica diventa bidirezionale. Il servizio Mobilize V2G permette non solo di interrompere la ricarica nei momenti di picco dei consumi, ma anche di restituire elettricità alla casa, soprattutto quando è costosa, e alla rete elettrica, quando quest’ultima è molto sollecitata. La ricarica, invece, avviene quando c’è abbondanza di energia nella rete e, pertanto, è meno cara.

Oltre a reimmettere l’energia nella rete elettrica, il caricatore di bordo bidirezionale è anche in grado di alimentare un barbecue elettrico per godersi un picnic all’aria aperta oppure un’aspirapolvere per pulire gli interni della futura Renault 5 Electric (funzione V2L, vehicle-to-load o dal veicolo a dispositivi elettrici). Con un adattatore, sviluppato da Renault, che si attacca alla presa di ricarica del veicolo, la futura Renault 5 Electric è in grado di fornire un’energia equivalente a quella prodotta da una presa di corrente da 220 volt.

Si tratta di una vettura decisamente innovativa di cui senz’altro ci sarà ancora da parlare ma che indubbiamente diventerà un punto di riferimento per la tecnologia di bordo, siamo convinti che molti altri costruttori seguiranno questa tendenza.