Un Polpofante per i giovani

Vallemaggia – Scopriamo la vivace attività del Centro Giovani E20 di Cevio accompagnati dai ragazzi e dal responsabile Joshi Pina
/ 11.10.2021
di Stefania Hubmann

Hanno scelto quale simbolo che li rappresenta il «Polpofante», un colorato elefante con numerosi tentacoli da polpo, per richiamare l’idea di libertà così come l’esigenza di ragazze e ragazzi di poter essere se stessi nella loro unicità. Il murale è stato dipinto la scorsa estate all’entrata del Centro Giovani E20, gestito a Cevio da Pro Juventute tramite l’Ufficio regionale Ticino. Dopo 25 anni di attività la struttura, che ha sede in una casa della Parrocchia, ha conosciuto un rilancio sia nella forma, sia nei contenuti, pensati e attuati assieme agli adolescenti che la frequentano. Abbiamo incontrato il coordinatore responsabile Joshi Pina un mercoledì durante l’apertura pomeridiana, così da poter discutere anche con alcuni giovani e cogliere pienamente l’atmosfera di E20.

Il nome del Centro Giovani di Cevio è rimasto quello originale, legato agli eventi che avevano caratterizzato i primi anni di attività. «Per rilanciare E20 – spiega Joshi Pina che ha raccolto la sfida due anni or sono – occorreva che il medesimo potesse offrire contenuti in sintonia con le esigenze degli adolescenti di oggi. Biliardo, calcetto e ping pong sono giochi ancora utilizzati, ma devono essere affiancati da altre proposte. Per questo sul palco abbiamo realizzato un piccolo set fotografico offrendo spazio alla produzione e al montaggio di video. Abbiamo inoltre messo a disposizione il wi-fi nell’ottica di un utilizzo consapevole di smartphone e internet». L’attività del Centro giovani si inserisce, infatti, nella strategia di Pro Juventute mirata a permettere a ragazze e ragazzi di compiere un percorso di crescita. Basata sui diritti per l’infanzia, è «orientata allo sviluppo di una propria identità, alla partecipazione alla vita della comunità e alla creazione di nuove opportunità di esperienza». Così si legge nel rapporto annuale 2020 della Fondazione in relazione al Centro E20.

Ecco quindi che i giovani fra gli 11 e i 17 anni della Vallemaggia possono beneficiare di un ritrovo comune animato da un adulto che li stimola realizzando con loro progetti creativi all’insegna di valori di cui essere consapevoli e sui quali fondare la propria esistenza. Precisa il responsabile: «Frequentare il Centro significa innanzitutto osservare una serie di regole legate al rispetto di se stessi, degli altri e dell’ambiente nel quale si è accolti. Sono principi fondamentali che accompagnano i giochi, le attività pratiche, quelle ricreative e culinarie, le discussioni. Queste ultime prendono spesso spunto da una lettura proposta dal sottoscritto su argomenti riferiti all’adolescenza o all’attualità». 

La cena del venerdì sera è preparata in comune, ma non sempre tutto è svelato con anticipo. Per alimentare l’entusiasmo del momento, l’effetto sorpresa è una componente spesso presente. Nasce così, ad esempio, la «cena con delitto» o la realizzazione di un quadro. Durante il pomeriggio di metà settembre a tener banco è la preparazione delle serata prevista il venerdì successivo (il Centro è aperto il mercoledì pomeriggio, il venerdì sera e il sabato in occasione di eventi speciali) in cui sarà presentata alle famiglie la mostra delle tele dedicate alle emozioni dell’adolescenza realizzate durante il campo estivo. Incomprensione, angoscia, ingiustizia, rabbia, stress, pazzia, depressione e tristezza sono rappresentati con simboli forti e accompagnati da brevi commenti su quando si manifestano. Non tutte queste emozioni sono necessariamente state provate in prima persona dai partecipanti, ma questi ultimi dimostrano di aver preso coscienza della fase di vita in cui si trovano e delle diverse sfumature che la medesima può assumere. 

«Questo progetto – aggiunge il nostro interlocutore – coinvolge nella sua parte finale le famiglie al fine di valorizzare il lavoro che hanno svolto i giovani durante l’estate. Il Centro E20 mira infatti a diventare un punto di riferimento non solo per gli adolescenti, ma anche per i loro genitori, che possono così sapere dove vanno e cosa fanno i loro figli». Il campo diurno estivo, previsto inizialmente per una settimana, è stato prolungato su richiesta dei partecipanti, nel complesso oltre una decina. I frequentatori fissi del Centro sono una quindicina, ma contando i saltuari si arriva a una trentina.

Sentiamo quindi dai diretti interessati cosa rappresenta per loro E20. Yan e Matia hanno entrambi 14 anni. Se il primo frequenta il Centro già da un paio d’anni, la seconda ha iniziato a recarsi nella casa in via Rovana 4 quest’anno durante il campo estivo. «Non pensavo fosse così bello – racconta Matia – ma durante l’estate mi sono divertita, per cui adesso vengo regolarmente. Realizzare la decorazione dell’entrata con il “Polpofante” è stata una bella soddisazione». Yan conferma che «per divertirsi non serve l’elettronica. Mi piacciono la compagnia, i monitori e le attività che svolgiamo». Entrambi invitano chi ancora non conosce il Centro ad andare a scoprirlo. 

Per il responsabile un altro aspetto rilevante è riuscire a garantire continuità, considerata l’inevitabile rotazione dovuta alla crescita. Ciò avviene in particolare grazie alla stretta collaborazione con la vicina sede di Scuola Media. «Tutte le classi di prima media vengono a visitare E20 con la rispettiva o il rispettivo docente di classe. In questo modo c’è una presa di contatto personale che permette di far conoscere come è organizzata l’attività che proponiamo». Proveniente dal settore dell’animazione radiofonica, dove aveva già collaborato con Pro Juventute nell’ambito di programmi legati alle politiche giovanili, Joshi Pina oggi svolge per la Fondazione diversi incarichi a favore degli adolescenti. Per Pro Juventute è infatti anche mentore e formatore di mentori nell’ambito del progetto che sostiene i giovani in difficoltà esistenziale attraverso un accompagnamento individualizzato. Gli sono inoltre affidati i progetti «Recupero Licenza IV media» (sede di Locarno) e «Prove di colloquio» volto a facilitare, attraverso simulazioni, la ricerca di un posto di lavoro. Pur mirando ad acquisire nuovi partecipanti, E20 intende lasciare aperta la porta anche ai più grandi in qualità di aiuto monitori per gli eventi speciali. Consolidata la ripresa dell’attività in via Rovana 4, si guarda pure a possibili iniziative fuori sede, come gite di una giornata. Per finanziarle un primo passo è stato compiuto stampando e vendendo i poster del «Polpofante», opera realizzata con il contributo di Greta Menghini, in arte MAENTISIW, animatrice artistica del campo estivo 2021.

Al tempo della pandemia, che ha precluso ai giovani così tante forme di svago, la Vallemaggia ha quindi visto rinascere un luogo d’incontro privilegiato per gli adolescenti affacciati alle prime esperienze fuori casa. Un luogo dove hanno la possibilità di dedicarsi a passatempi e interessi guidati dalla mano gioviale ma ferma di un coordinatore che dedica loro del tempo costruendo una relazione di fiducia. Nasce così una piccola comunità verso la quale gli adolescenti sviluppano un senso di appartenenza senza rinunciare ad essere se stessi.