Un mese di immersione in comportamenti rispettosi dell’ambiente e in riflessioni sulle problematiche ad esso collegate per passare dai grandi principi alla pratica quotidiana, per assimilare comportamenti da trasformare in abitudini e in una nuova cultura. È questo lo spirito del Mese Green, promosso lo scorso marzo dal Centro Professionale Tecnico (CPT) di Lugano-Trevano. La scuola, fra le più grandi del Ticino con circa 1500 allievi e oltre 200 docenti, è un laboratorio privilegiato per sensibilizzare giovani e adulti, i quali si dimostrano ricettivi a proposte concrete come quelle avanzate nel Mese Green. Proposte in parte direttamente legate alla sede scolastica e al parco adiacente, in parte in grado di ampliare la visione sulle sfide generali del futuro: dall’inquinamento luminoso alle energie rinnovabili, a un’alimentazione sostenibile. Proposte, ancora, che si tramutano in numerose piccole azioni il cui pregio è quello di essere tangibili e di accompagnare la comunità del centro durante l’intero anno scolastico.
Il Mese Green si inserisce infatti in un più vasto progetto di sede denominato CEBe, acronimo di Comunità – Ecologia – Benessere. Spiega al proposito la direttrice Cecilia Beti: «La chiusura della scuola la scorsa primavera e le altre conseguenze della pandemia hanno suscitato in direzione e docenti del CPT il desiderio di un nuovo impegno a favore della salute, dell’accoglienza e della convivenza negli spazi comuni, come pure del rispetto dell’ambiente. Con il settore Benessere il nuovo progetto è entrato nella Rete scuole21 composta da istituti svizzeri attivi nella promozione della salute e nell’educazione allo sviluppo sostenibile. Il Mese Green aveva già conosciuto nella primavera 2019 una prima edizione in formato ridotto scaturita dalle iniziative di alcuni insegnanti. Va infatti precisato che il tema dell’ecologia viene trattato in ogni classe, poiché parte integrante del programma. Le attività messe a punto per il 2020 sono invece state bruscamente interrotte dall’emergenza sanitaria, per cui quella di quest’anno è stata la prima vera edizione durata un mese e con un ottimo riscontro da parte di allievi e insegnanti. Questi ultimi hanno apprezzato in particolare la possibilità di inserire gli appuntamenti del Mese Green nella formazione continua». Tutti hanno inoltre gradito il ritorno ad attività in presenza, a dimostrazione della necessità di un confronto diretto e di momenti aggregativi.
Le conferenze sono state ben frequentate con alcuni incontri al completo e una media di 40/45 partecipanti ad evento. Per permettere una maggiore frequenza, essendo il numero massimo limitato a 50 in conformità alle esigenze sanitarie, alcuni appuntamenti sono stati presentati più volte. Curato dalle docenti Verena Dirks, Barbara Thomann e Billy Beninger, il Mese Green ha affrontato tematiche generali che possono interessare tutti i destinatari in quanto cittadini e aspetti specifici legati alle professioni per le quali il CPT assicura la formazione. Ricordiamo che l’istituto scolastico ospita tre tipologie di scuola: la Scuola professionale artigianale e industriale (percorso duale scuola e lavoro), la Scuola d’arti e mestieri (a tempo pieno) e la Scuola specializzata superiore di tecnica (post-obbligo). Precisa Billy Beninger: «Abbiamo notato che le attività strettamente legate alla formazione professionale sono state stimolanti tanto per gli allievi quanto per i docenti. Ben frequentate anche le uscite, come ad esempio la passeggiata lungo il fiume Cassarate per scoprire alcuni progetti a favore del verde pubblico». Ricavare tempo per queste attività non è sempre scontato – aggiunge la direttrice – perché il programma federale che si è tenuti a seguire è di per sé già molto intenso. Il valore aggiunto di questi momenti è però elevato. Cecilia Beti: «L’organizzazione di attività pratiche e teoriche differenti rispetto al programma scolastico e alle quali aderire liberamente favorisce un arricchente scambio fra pari impegnati in formazioni eterogenee, come dimostra il focus sulla zanzara tigre presentato dagli studenti stessi o ancora la posa nel parco di casette per gli uccelli costruite dagli allievi della scuola speciale che ha sede al CPT». Un altro confronto interessante si è rivelato quello fra gli apprendisti macellai e la manager ticinese Nina Buffi che opera in un’azienda tedesca specializzata nella produzione di carne in laboratorio. «Ne è nata una discussione proficua – rileva la direttrice – durante la quale i nostri allievi hanno argomentato la loro posizione con rispetto. Un valore, quest’ultimo, essenziale e promosso costantemente dall’istituto».
Proprio oggi sarà inoltre reso noto un risultato del Mese Green che tutte le classi attendono. Permetterà di rispondere alla domanda «Quale classe ha raccolto più mozziconi di sigaretta?». Svolta all’aperto con l’incentivo della competizione, l’azione è piaciuta ai giovani che hanno così ripulito gli spazi esterni del Centro da una delle forme più diffuse di littering. Basti pensare che nel complesso sono stati raccolti oltre 28 mila mozziconi. La gara si è svolta a livello nazionale per iniziativa dell’Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo con il nome stop2drop.
Dai piccoli ma nocivi mozziconi alle giganti riproduzioni di rifiuti disseminate sui vari piani del centro scolastico per evidenziare quanto gli oggetti ingombranti siano fastidiosi e riflettere di conseguenza sull’impatto dell’abbandono dei rifiuti. La soluzione definitiva alla diverse problematiche non è sempre dietro l’angolo – prova ne è il mantenimento in zona discosta del «boschetto dei fumatori» – ma le nostre interlocutrici constatano un cambiamento nel comportamento dei giovani. «Sono più rispettosi degli spazi comuni, si scusano se vengono sollecitati perché hanno dimenticato di gettare un rifiuto, riprendono i compagni maleducati», afferma Billy Beninger evidenziando che «il confronto con esperti esterni e l’attività pratica sul territorio favoriscono la presa di coscienza dell’impatto di determinati comportamenti da parte del singolo».
Il Centro stesso vuole essere un esempio in questo senso. A tale scopo vengono promosse già da alcuni anni iniziative finalizzate ad una maggiore sostenibilità. La direttrice Cecilia Beti cita al riguardo la messa a disposizione di apparecchi per rinfrescare e rendere effervescente l’acqua accompagnata dalla distribuzione di una borraccia a ogni studente e docente, la sostituzione dei bicchieri di plastica con quelli di carta negli apparrecchi di distribuzione automatica di bibite o ancora l’introduzione di un badge per l’utilizzo delle stampanti. Alcuni cambiamenti sono di portata relativa, ma nell’insieme forniscono un contributo non trascurabile nel migliorare il comportamento di ognuno al fine di evitare lo spreco e rispettare l’ambiente. Da rilevare, come queste azioni abbiano un effetto esteso all’intero anno scolastico. Anche diverse proposte a favore degli allievi sono concepite per non esaurirsi nel Mese Green. Ne sono un esempio la raccolta mensile di giocattoli, abiti e oggetti di cartoleria (a favore dell’Ospedale del Giocattolo) e quella degli occhiali che prenderà il via questo mese.
Grazie a queste e ad altre iniziative il Mese Green proposto dal Centro professionale tecnico di Lugano-Trevano diventa l’apice di un percorso attraverso il quale promuovere le competenze traversali sulle questioni ecologiche in maniera accattivante. Rimasta quest’anno limitata al CPT per motivi di ordine sanitario, la manifestazione tornerà nelle prossime edizioni coinvolgendo un maggior numero di giovani e adulti, a iniziare da quelli delle sedi scolastiche circostanti.