È un luogo accogliente con un ambiente familiare che invita alla sosta e allo scambio sociale, quindi già a prima vista molto più del bar con il quale genericamente potrebbe essere identificato. L’osteria sociale BarAtto a Morbio Inferiore, situata nel complesso residenziale Ligrignano, è però soprattutto il faro di un innovativo e ambizioso progetto di Pro Senectute Ticino e Moesano volto a lungo termine a ribaltare la prospettiva del sostegno sociale, stimolando l’attivazione delle risorse dei singoli, anche se si trovano in difficoltà. Una visione che si vuole complementare ai tradizionali aiuti assicurati dalla Fondazione agli anziani. Con questo progetto di lavoro sociale comunitario, partito lo scorso gennaio e rivolto appunto alla cittadinanza tutta, si perseguono due obiettivi principali: rilanciare l’idea di solidarietà fra vicini di casa attraverso iniziative quali la radio, l’orto comunitario, gli incontri culturali e coinvolgere persone oltre i 55 anni da lungo tempo al beneficio dell’assistenza, ma portatrici di abilità che questa forma di inserimento sociale è in grado di valorizzare.
Come lo suggerisce il nome, l’osteria sociale punta sullo scambio a tutti i livelli, ad iniziare dalle competenze. Il capo progetto del settore lavoro sociale comunitario di Pro Senectute Ticino e Moesano Carmine Miceli e Eros Ciccone, educatore sociale, in questi primi mesi hanno instaurato un’intensa collaborazione con i preposti Uffici cantonali (Ufficio degli anziani e delle cure a domicilio e Ufficio del sostegno sociale), le autorità locali, gli enti presenti sul territorio e gli stessi inquilini del complesso Ligrignano. «Solo attraverso l’adesione dei diretti interessati possiamo costruire su basi solide la nuova identità di questo spazio e raggiungere gli obiettivi del progetto», spiegano Miceli e Ciccone accogliendoci nel salottino ricavato all’entrata dell’osteria sociale. La messa in comune di idee, risorse e oggetti per rinnovare gli spazi, ha permesso a operatori, persone in assistenza e alcuni residenti di creare un ambiente nel quale ognuno si sente a proprio agio, come ci conferma un frequentatore abituale. Egli sottolinea la radicale trasformazione del locale dopo i trascorsi poco felici prima dell’intervento di Pro Senectute risalente a due anni fa.
Il complesso residenziale ospita un’ottantina di appartamenti occupati da anziani, beneficiari di rendite istituzionali e famiglie. Un contesto eterogeneo ma proprio per questo ricco dal punto di vista relazionale. Nei dintorni sono situati altri edifici popolari, per cui il BarAtto si trova in posizione strategica per diventare luogo d’incontro intergenerazionale e interculturale tra il nucleo di Morbio Inferiore e la Città di Chiasso. I generosi spazi esterni – due ettari di terreno al di là della già ampia zona giardino – hanno suggerito la collaborazione con la Scuola del Verde di Mezzana per la realizzazione dell’orto comunitario, i cui prodotti saranno utilizzati nell’osteria dove gerente e cuoco sono gli unici professionisti. Il ruolo dei nostri interlocutori, come affermano loro stessi, è quello di stimolare le capacità legate all’esperienza professionale e al vissuto delle sei persone attualmente inserite nel progetto, creando un circolo virtuoso che si estende ai residenti dell’intero quartiere. Le prime sono al beneficio delle misure AUP (Attività di utilità pubblica), misure gestite dall’Ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento.
Grazie al progetto di lavoro sociale comunitario queste persone ritrovano un ritmo di vita quotidiano e la possibilità di valorizzare le loro competenze professionali ed umane. Precisano Carmine Miceli ed Eros Ciccone: «L’ottimo riscontro iniziale è confermato anche dalla positiva influenza della nuova occupazione sulla percezione dei singoli da parte dei rispettivi familiari. In presenza di risorse importanti, inoltre, promuoviamo la possibilità di effettuare stage nelle aziende in vista di un reinserimento nel mondo del lavoro. Non è il nostro focus, ma rientra nell’obiettivo generale di favorire il maggior recupero possibile delle risorse personali, siano esse sociali, professionali, finanziarie».
Il progetto lanciato a Morbio Inferiore si fonda sul concetto già citato di lavoro sociale comunitario. «In Ticino lo proponiamo dopo aver sviluppato per diversi anni la presenza dei custodi sociali a supporto degli anziani in alcune residenze», spiega Carmine Miceli. «Queste esperienze hanno funto da traccia per una proposta a più ampio raggio sul territorio, così come già sperimentata da Pro Senectute nella Svizzera romanda. Il lavoro sociale comunitario è basato sul principio di entrare in una comunità, individuarne le risorse, contribuire a farle emergere per poi metterle in circolo a favore della comunità stessa». Eros Ciccone rileva da parte sua come questo modo di operare comporti un capovolgimento del paradigma alla base del sostegno sociale. Spiega l’educatore: «Invece di calare l’aiuto dall’alto, si mobilitano le capacità dei singoli a beneficio non solo dei diretti interessati ma dell’intera comunità. In questo modo si rilancia su quest’ultima una responsabilità sociale. Le numerose iniziative di solidarietà promosse durante l’emergenza legata al Covid-19 hanno dimostrato l’efficacia di questo principio che nel nostro progetto viene applicato in maniera sistematica».
Un altro aspetto emerso durante l’emergenza è il bisogno delle persone di raccontarsi. Per questo motivo in autunno prenderà il via l’esperienza della radio di quartiere in collaborazione con la web radio Gwendalyn. Di fronte al salottino – ideale anche per la lettura grazie alla presenza di una grande libreria – è in fase di allestimento la relativa postazione. I residenti avranno così la possibilità di condividere storie ed esperienze della loro vita tramite un potente mezzo di diffusione. Ai più piccoli è invece riservato un apposito spazio che si apre verso l’esterno. Nel mezzo il bar a semicerchio con appese diverse fotografie d’epoca di Morbio Inferiore. Riflettono la memoria storica locale e fungeranno da tema per uno dei primi incontri culturali previsti all’osteria sociale.
Passo dopo passo, cogliendo gli spunti che giungono dal territorio e da chi lo abita, si punta a costruire un polo culturale per la regione e un punto di riferimento ticinese per la gestione delle misure AUP. Già oggi le persone che ne beneficiano nel contesto dell’osteria sociale BarAtto provengono in parte da fuori distretto. Il loro numero è destinato a crescere assieme all’intero progetto all’insegna dell’incontro, dello scambio e della convivialità, come pure della sensibilità e della sostenibilità.
Informazioni
www.prosenectute.org, baratto(at)prosenectute.org, tel. 076 567447