Un Ipad grande come il cruscotto

Motori - Le nuove tecnologie trovano sempre più spazio nella strumentazione di guida delle automobili: l’esempio più recente e impressionante è quello proposto dalla Mercedes
/ 01.02.2021
di Mario Alberto Cucchi

Chi ricorda i televisori a tubo catodico? Con loro è nata la TV ma ormai da anni sono caduti in disuso. Soppiantati a partire dall’inizio del XXI secolo dagli schermi piatti, prima al plasma e poi a cristalli liquidi. Stessa sorte potrebbe toccare presto ai cruscotti delle auto come oggi li conosciamo. Contachilometri e contagiri analogici con qualche lampadina a segnalare l’utilizzo delle luci saranno solo un ricordo? Alla fine degli anni 90 sono arrivati sulle ammiraglie i primi piccoli schermi tft utilizzati dai navigatori satellitari.

Con il passare degli anni sono aumentati per dimensioni e hanno iniziato ad ospitare diverse funzioni che andavano oltre la navigazione. Steve Jobs il 27 gennaio del 2010 svela il primo iPad che, anche se non pensato per i veicoli, grazie al suo schermo multi-touch da 9,7 pollici sdogana questo tipo di tecnologia. Ecco infatti che due anni più tardi, nel 2012, Elon Musk presenta la sua nuova Model S che sfoggia al centro della plancia un enorme display da 17 pollici: sembra proprio un grande iPad. Da lì in poi un po’ tutti i costruttori hanno iniziato ad abbandonare le lancette analogiche, così simili a quelle degli orologi, optando per monitor a cristalli liquidi.

Da Volkswagen a BMW fanno a gara per primeggiare in ampiezza degli schermi, definizione delle immagini e luminosità dei colori. Ma ecco che Tesla rialza l’asticella nel 2017 con la nuova Model 3. Il cruscotto tradizionale scompare del tutto e lascia il posto a un display tattile da 15” montato al centro in posizione orizzontale. Lì si trovano tutte le informazioni necessarie all’utilizzo della vettura e anche di più.

Il «wow effect» è garantito, la soluzione piace e molto. Mentre ancora si stava cercando di capire se questa fosse la direzione da seguire nel 2018 Mercedes lancia la nuova Classe A su cui debutta il sistema MBUX (Mercedes-Benz User Experience). Uno schermo da 7”, 10,25” o 12,3” a seconda del modello. Nessun «vecchio» strumento analogico è utilizzato. Si tratta di un’interfaccia di intelligenza artificiale realizzata dalla Casa tedesca. Un sistema avanzato di comunicazione uomo-macchina che permette di interagire anche solo attraverso i comandi vocali. Basta dire: «Hey Mercedes».

L’abitacolo viene quindi ripensato per ospitare il pannello a sviluppo orizzontale. Piace o non piace? Sembra di sì e sicuramente ne guadagnano la fruibilità e la sicurezza. La corsa continua con variazioni sul tema. Una per tutte l’ingegnoso cruscotto digitale tridimensionale utilizzato da Peugeot. E arriviamo al 2021. Mercedes a gennaio svela Hyperscreen lasciando tutti a bocca aperta. Si tratta di uno schermo a sviluppo orizzontale che misura quasi un metro e mezzo. Proprio così.

Il sistema si presenta con un unico display che si estende quasi per l’intera larghezza della plancia anteriore ed è composto da uno schermo OLED curvo della larghezza di 141 centimetri. Integra senza soluzione di continuità strumentazione, area operativa di conducente e passeggero, infotainment e bocchette di aerazione. L’illuminazione ambientale integrata, installata nella parte inferiore dell’Hyperscreen, dà l’impressione che il display galleggi sul quadro strumenti. Verrà installato sulla nuova ammiraglia elettrica EQS. Addio vecchie lancette, il dado è tratto.