Un Berliner per tutti 

Migros Ticino sostiene la campagna per la donazione di sangue

Il 14 giugno, in occasione della Giornata mondiale della donazione di sangue, si terrà un’azione di sensibilizzazione. Nelle filali Migros di Lugano e S. Antonino verrà organizzata una distribuzione di «Berliner», quale invito simbolico alla clientela a informarsi sulle possibilità di donare il sangue. 

Due bancarelle animate da volontari saranno quindi attive a partire dalle 16:00, sotto il motto di «SI   N TA   S L   QU ND   M  NC  (>SI NOTA SOLO QUANDO MANCA)». L’invito rivolto al pubblico è: «I nuovi donatori contribuiscono affinché i gruppi sanguigni non manchino neanche in futuro. Diventa donatore anche tu: trasfusione.ch».


www.donatori.ch
www.trasfusione.ch

Un gesto di generosa responsabilità

Giornata mondiale - I Centri trasfusionali svizzeri della CRS invitano – soprattutto mercoledì 14 giugno – a riflettere sull’importanza di donare il sangue
/ 12.06.2017
di Maria Grazia Buletti

Riflettori accesi sul fabbisogno di sangue e sul suo approvvigionamento. È questo il tema che mercoledì 14 giugno sarà celebrato durante la Giornata mondiale della donazione di sangue. Un fabbisogno che deve affrontare la sfida quotidiana di poter disporre della donazione giusta, al momento giusto, nel posto giusto. 

«In Ticino organizzeremo una giornata delle porte aperte e di donazione del sangue nei tre Centri trasfusionali della Croce Rossa Svizzera a Lugano, Bellinzona e Locarno (orari su www.donatori.ch). Saranno distribuiti Berliner (ndr: dolci farciti di marmellata) che riserveranno una sorpresa per far riflettere sull’importanza della donazione e sulla mancanza di prodotti sanguigni, soprattutto in certi periodi dell’anno. Iniziativa a cui hanno aderito anche i supermercati Migros di Lugano e Sant’Antonino (v. box)», annuncia Mauro Borri, direttore operativo del Servizio trasfusionale CRS della Svizzera Italiana. 

«Nei nostri centri trasfusionali consegneremo ad ogni donatore un asciugamano con disegnate le sacche di sangue rappresentanti i gruppi sanguigni e il messaggio Faccio parte di un gruppo esclusivo», spiega Borri che sottolinea come ogni individuo appartiene a uno dei gruppi sanguigni A, B, AB o 0 (zero), mentre un’altra caratteristica distintiva è il fattore Rhesus. «L’85 percento della popolazione svizzera è Rh positivo, il 15 percento Rh negativo; in caso di trasfusione di sangue è estremamente importante che il gruppo sanguigno e il fattore Rh di donatore e ricevente siano compatibili, altrimenti il ricevente viene danneggiato», afferma il direttore medico del centro trasfusionale CRS di Lugano dottor Stefano Fontana, che a sua volta sottolinea come non tutti i gruppi sono chiamati a donare con la stessa frequenza, a causa del fabbisogno specifico dei pazienti: «I gruppi sanguigni più comuni in Svizzera sono A+ e 0+. Paradossalmente, nell’approvvigionamento di sangue, sono questi i gruppi più richiesti, in quanto i più diffusi: A+ (38 per cento) e 0+ (35 per cento). Inoltre, chi appartiene al gruppo 0 negativo è donatore universale e il suo sangue può essere utilizzato nelle emergenze vitali».

Su quest’ultimo importante concetto gli fa eco Borri: «Il 6 per cento circa della popolazione appartiene al gruppo 0 negativo, considerato donatore universale e per questo tra i più richiesti perché permette di trasfondere il paziente in estrema urgenza vitale prima ancora di averne determinato il gruppo sanguigno. Ci viene spiegato che si tratta fortunatamente di casi rari («più o meno una decina o poco più all’anno in tutto il nostro cantone»), sebbene tutti gli ospedali dispongano di una piccola riserva di quattro sacche di 0 negativo sempre pronte per iniziare una terapia trasfusionale immediata. 

Il problema legato alla penuria di sangue in certi periodi dell’anno ha diverse spiegazioni che i nostri interlocutori riassumono così: «Il sangue si conserva per 42 giorni e non se ne raccoglie in modo indiscriminato per evitare di buttarne via; capita perciò di dover convocare d’urgenza un donatore, perché quando un paziente necessita di una terapia trasfusionale ripetuta nel tempo, è possibile che contemporaneamente vi siano altri cinque o sei pazienti che necessitano pure una trasfusione dello stesso gruppo e allora è facile comprendere come la riserva possa esaurirsi velocemente». Borri puntualizza: «Siamo molto attenti nel convocare unicamente i donatori dei gruppi richiesti, nell’ottica di una generale diminuzione della richiesta di sangue da trasfondere e di una più attenta suddivisione delle scorte per gruppo sanguigno». 

Fontana spiega che l’attenta e oculata gestione delle scorte deve altresì fare i conti con alcuni periodi in cui i donatori scarseggiano e le scorte diminuiscono pericolosamente: «Il periodo estivo è quello più a rischio, in quanto i donatori vanno in ferie, ma i pazienti che necessitano di trasfusioni restano costanti; non dimentichiamo anche che alcuni donatori si recano all’estero, in zone che comportano rischi di malattie endemiche e al ritorno dovranno osservare un periodo in cui non potranno donare il sangue». 

Dal canto suo, Borri aggiunge un’altra considerazione circa la mancanza estiva di sangue: «Se è vero che in estate gli interventi chirurgici elettivi programmati diminuiscono, con conseguente diminuzione di fabbisogno trasfusionale ad essi legato, d’altro canto abbiamo un aumento degli incidenti e il fabbisogno di sangue totale rimane perciò costante». Non è un caso che la campagna di sensibilizzazione prenda avvio sempre all’inizio del periodo estivo, ma donatori si può e si deve essere lungo il corso di tutto l’anno. 

«Un uomo può donare circa quattro volte l’anno, una donna circa tre e la statistica ci indica che ogni donatore dona in media una volta e mezza all’anno», afferma il dottor Fontana che riassume le caratteristiche del donatore tipo: «Bisogna avere tra 18 e 65 anni, essere in buona salute, avere un peso superiore a 50 chilogrammi e presentarsi presso un servizio trasfusionale dove, attraverso un questionario medico, vengono valutati i molteplici aspetti clinici che potrebbero influenzare la sicurezza di donatore e ricevente».

Questionario, controllo di polso, pressione e dell’emoglobina e colloquio con l’infermiere responsabile con il quale si possono chiarire tutte le domande del caso, determinano l’idoneità alla donazione. «Se uno o più di questi parametri non permettono di donare, consideriamo l’eventualità di un rinvio temporaneo per coloro i quali, per fare un esempio, sono stati il giorno stesso dal dentista e ciò potrebbe causare un rischio temporaneo che il sangue raccolto sia infetto; mentre parliamo di un rinvio definitivo, ad esempio per chi ha vissuto in Inghilterra nel periodo della vacca pazza, o chi presenta un problema cardiaco, perché ciò limiterebbe la tolleranza del sistema cardiocircolatorio nel gesto della donazione», spiega il dottor Fontana che invita a informarsi su tutte le condizioni cui bisogna ottemperare per essere donatore di sangue, senza incappare in rischi per se stessi o per il ricevente, perché la sicurezza della donazione e della trasfusione sono aspetti importantissimi che coadiuvano quello della compatibilità fra donatore e ricevente. 

Il prossimo 14 giugno sarà dunque un momento per riflettere sul fatto che tutti potremmo un giorno trovarci nel bisogno di ricevere una trasfusione; perciò parecchi di noi potrebbero fare un gesto di generosità verso il prossimo, andando a donare il sangue.