Non è un Cantone per vecchi, anzi sì: la terza età rimane tema a cuore delle città. Da Chiasso a Lugano, a Bellinzona, Locarno fino ad Airolo sono in molti a raggiungere e persino superare il secolo, di vita s’intende, indice – non l’unico – che campare fino a cent’anni alle nostre latitudini non si riduce a sola speranza ma a traguardo tangibile.
Abbiamo consultato gli uffici controllo abitanti dei cinque capoluoghi ticinesi presi in considerazione per conoscere, cifre alla mano, la presenza dei decani che illuminano di saggezza le statistiche comunali. Il risultato? Per nulla trascurabile e talora persino sorprendente. Iniziamo dalla città più popolosa del Cantone, Lugano con i suoi oltre 68mila abitanti: qui se lo scorso anno i centenari raggiungevano le 15 unità, nel 2017 sono lievitati a 20, con un incremento dunque pari al 25%. Dichiara il sindaco Marco Borradori, cui spetta il ruolo, unitamente all’usciere comunale con pronto in dono un mazzo di fiori, «la gioia», di portare gli omaggi della città ogniqualvolta un nuovo decano si appresta a spegnere le cento candeline: «Sono spesso molto sorpreso: ho incontrato molti centenari in questi quattro anni e mezzo da sindaco. Arrivare a questa invidiabile età è davvero sorprendente. I centenari – sono in maggioranza le centenerarie a tagliare questo traguardo – sono spesso molto in forma e di grande lucidità. La maggior parte delle visite, per ovvie ragioni, avviene nelle case per anziani, ma, seppure rari, vi sono casi in cui il decano vive ancora in casa propria. È sempre un gran bel momento di umanità».
Anche nella capitale i centenari sono in buon numero: nell’anno in corso se ne contano 13, di cui sei raggiungono con esattezza il secolo di vita, quattro superano il già ambizioso traguardo arrivando ai 101, due ai 103 e uno ha invece compiuto i 104. E nel 2018 questo fortunato gremio potrebbe accompagnarsi ad altri 11 nuove «new entry» che proprio l’anno prossimo conquisteranno l’agognata longevità a tre cifre, portando così a 24 il totale dei decani di Bellinzona. Il sindaco, Mario Branda, dopo l’esposizione di queste cifre si dice meravigliato: «Accidenti. Un bel numero. Quello che abbiamo detto sin dall’inizio, promulgando il progetto di aggregazione della nuova Bellinzona, una delle grosse sfide era proprio quella di prepararsi all’evoluzione demografica. Noi sappiamo infatti che per il 2030 ci saranno nella nostra città circa 12-13 mila abitanti che avranno più di 65 anni di età, senza contare gli over 80. E quindi risulta importante farsi trovare preparati, offrendo dei servizi di qualità rivolti a questa importante fetta di popolazione».
E le case per anziani sono in numero sufficiente? «Per ora sì, con l’apertura recente di una nuova struttura, che ha abbattuto la grande lista di attesa. C’è poi un nuovo trend, a mio avviso positivo, ossia la costruzione di appartamenti a misura di anziano, che costituisce una formula intermedia tra l’abitare al proprio domicilio e la casa per anziani. Questi appartamenti – oggi ne esistono un centinaio – garantiscono agli anziani una propria dimora e al contempo di poter beneficiare di prestazioni assistenziali e di condurre una vita relativamente autonoma».
A Chiasso, invece, 8300 anime, il numero dei decani è più esiguo: dai tre registrati lo scorso anno si è passati a due quest’anno, entrambe donne di 104 anni. «Fino all’anno scorso avevamo quella che forse è stata la persona più longeva del Cantone, la signora Lucrezia Furceri di origine siciliana, ospite della casa Giardino, che era arrivata fino ai 109 ed era vicinissima ai 110» – fa sapere con orgoglio il sindaco, Bruno Arigoni, già municipale a capo del dicastero istituti sociali che ricorda come la decana dovette reperire dal Cantone le pezze giustificative da mostrare all’Inps di Palermo. L’Istituto Nazionale Previdenza Sociale non riteneva, infatti, possibile che fosse ancora in vita a quella improbabile età ma dovette poi convincersi a pagarle la pensione.
Come rispondete all’universo della terza età? «A Chiasso abbiamo due case anziani per un totale di 127 posti ma la lista di attesa rimane lunga. Tanto che alcuni hanno dovuto essere ospitati in strutture fuori dal nostro Comune. Nel Mendrisiotto c’è una evidente penuria di strutture: nel comprensorio è prevista la costruzione di due case per anziani, una a Vacallo e una a Coldrerio, ma se per quest’ultima è stata posata la prima pietra per la seconda sono ancora in alto mare».
«A Chiasso – prosegue Arigoni – oltre alle due case per anziani vantiamo un centro diurno e uno terapeutico. Con il nostro ufficio sociale abbiamo inoltre costituito una rete di controllo degli anziani: dopo un censimento realizzato lo scorso anno, monitoriamo tutti i 75enni per sapere se possiedono una rete sociale così da preservarli dalla solitudine, fenomeno che un paio di anni fa si era acuito in due casi quando erano state rinvenute due persone morte nel loro appartamento senza che nessuno si fosse accorto di nulla». Il sindaco informa inoltre che per la terza età esiste il progetto privato «Tertianum», una residenza di appartamenti e assistenza che sorgerà in zona Comacini a Chiasso a inizio 2019.
A Locarno ad oggi sono 5 gli abitanti entrati nell’orbita dei 100. C’è pure un nuovo record appena conquistato: Bruna, classe 1913 il 10 novembre ha toccato la vetta dei 104, arzilla ospite della Casa San Carlo nata sotto il segno dello scorpione. Il sindaco Alain Scherrer: «Proprio due settimane fa sono stato alla San Carlo in visita a un’altra signora che ha festeggiato i cent’anni e l’ho trovata in forma splendida e invidiabile. Locarno – prosegue il capo dell’Esecutivo – è una città attenta agli anziani. Oltre a quella pubblica, abbiamo diverse case per anziani private e servizi: l’Associazione Valmaggese Casa Anziani, la Pro Senectute, la Pro Infirmis, l’Atte che assicura le attività ricreative. Siamo inoltre presenti sul territorio: ogni agente di quartiere visita le persone sole sopra i 75 anni due volte all’anno e per ognuna di loro abbiamo una scheda in cui sono elencati i parenti, il medico e le persone di riferimento da chiamare in caso di problemi. L’iniziativa era stata proposta di comune accordo con i servizi sociali dal nostro ex comandante di polizia, Silvano Stern. A fine 2015 era stata avviata una riflessione, intitolata “Anziani in rete” e inoltre abbiamo in corso un Progetto di mobilità degli anziani che studia i percorsi per fare in modo che siano in sicurezza (garantire una sufficiente presenza di panchine, marciapiedi non troppo alti, e altri interventi ancora). Lo studio ha consentito tra l’altro di porre in evidenza come a Locarno gli over 65 rappresentino il 23% della popolazione totale che raggiunge i 16 mila abitanti».
Airolo, attualmente non conta invece nessun centenario, come a dire che l’aria buona di montagna non garantisce la longevità. Dall’ufficio controllo abitanti ci informano tuttavia che in corsa verso l’ambiziosa meta figura una anziana, classe 1918, candidata l’anno prossimo a toccare i cento in una stagione davvero propizia, in primavera. Assicura dal canto suo il sindaco, Franco Pedrini: «il nostro paese dispone senz’altro di tutte le infrastrutture per poter permettere agli anziani di vivere in maniera ottimale».
Il mistero della vita e della longevità rimane irrisolto. Stando all’Ufficio federale di statistica alla fine del 2016 in Ticino gli abitanti di cento e più anni hanno toccato le 120 unità, che a livello svizzero segna una cifra da record. Insomma, nel cantone più a sud del Paese vivere a lungo non sembra rappresentare solo un sogno, ma un traguardo appartenente all’universo del possibile.