Trasporti pubblici e pandemia

Istantanee sui trasporti - La crescita dei viaggiatori sui trasporti pubblici in Ticino ha superato quella sul piano nazionale… poi è arrivata la pandemia
/ 05.09.2022
di Riccardo De Gottardi

Con l’avvento della pandemia nei primi mesi del 2020 il trasporto pubblico è entrato in crisi, come è stato il caso per parecchi settori economici e più in generale per tanti servizi e relazioni sociali. La battuta d’arresto è stata netta. I dati sul piano nazionale dicono che nel campo ferroviario la diminuzione dell’utenza rispetto al 2019 ha toccato quasi il 40%; nei trasporti pubblici su strada ha raggiunto il 27%. Anche il traffico automobilistico sulle strade nazionali ne ha risentito, diminuendo del 18%. Nel nostro Cantone la contrazione nei servizi pubblici è stata un po’ meno drastica attestandosi attorno al 25%.

Questa caduta costituisce un evento del tutto eccezionale. A partire dal secondo dopoguerra la mobilità è infatti costantemente cresciuta, passando indenne o quasi anche dalla crisi petrolifera del 1973 e dalla crisi finanziaria del 2008.

Uno sguardo mirato sull’evoluzione dei trasporti pubblici in Ticino ci mostra che dal 2004, anno che coincide con la costituzione della società per il trasporto regionale Ticino-Lombardia (TILO) e con l’introduzione dell’orario cadenzato ogni 30 minuti sulla rete ferroviaria, al 2019 la domanda è quasi triplicata per la ferrovia ed è aumentata più del doppio per l’insieme di tutti i trasporti pubblici. Questa dinamica è analoga a quella osservata sul piano nazionale ma si distingue nettamente dalla stessa per l’incremento molto maggiore in Ticino come si vede dal grafico. Cosa ne possiamo concludere? Certamente il progressivo miglioramento dei servizi attraverso maggiori frequenze, l’introduzione di nuovi veicoli e materiale rotabile, l’estensione delle linee e le nuove o rinnovate fermate e stazioni hanno dato buoni frutti, che peraltro non hanno ancora potuto essere messi completamente a profitto. Infatti i maggiori potenziamenti delle prestazioni attivati in parallelo alla messa in esercizio della galleria di base del Ceneri nel dicembre 2020 sono giunti nel momento meno favorevole del dilagare della pandemia. I risultati ottenuti nel 2021, ancorché non ancora del tutto accertati, indicano comunque un forte recupero. Nel complesso, infatti, le vendite dei titoli di trasporto della Comunità tariffale Arcobaleno hanno riguadagnato in buona parte il terreno perso. Rispetto al 2019 la cifra d’affari è infatti passata da un –29% del 2020 a un –7% del 2021. I primi mesi del 2022 lasciano intravvedere un possibile superamento dei valori del 2019. Ciò sembra confermato anche sulla base dei risultati parziali di diverse imprese di trasporto, di cui alcune, favorite anche dall’elevatissimo afflusso di turisti, già nel 2021 erano andate oltre il 2019.

I dati del traffico sulla rete delle strade nazionali vanno per il 2021 nella stessa direzione, con un complessivo –10% rispetto al 2019. Per l’anno in corso si prospetta complessivamente il ritorno alla situazione prepandemica. Affaire à suivre.