Il termine multiculturale, al quale oggi si rivolge tanta attenzione, trova in Swissminiatur, il parco a tema di Melide che lo scorso giugno ha festeggiato 60 anni di apertura, una realtà cresciuta con questo spirito a tutti i livelli. Non sono infatti solo le miniature di edifici, monumenti, mezzi di trasporto e tradizioni dei diversi cantoni svizzeri a rappresentare questo concetto, ma anche la gestione dell’azienda e i suoi visitatori. Dal resto della Svizzera e dall’Italia questi ultimi sono sempre giunti numerosi; fra castelli e case storiche abbiamo però incontrato anche diverse famiglie indiane e non poche persone di origine asiatica. Multiculturale è pure il team dell’azienda a cominciare dalla famiglia Vuigner, giunta con la terza generazione alla guida del parco. In occasione del traguardo Dominique Vuigner ha ceduto la direzione al figlio Joël; insieme ci hanno permesso di cogliere questo spirito.
La costruzione del primo parco a tema della Svizzera avvenne per iniziativa di Pierre Vuigner, di origine vallesana. «Mio padre aveva valutato anche un terreno vicino al Museo dei trasporti di Lucerna – racconta il figlio Dominique – ma giunto a Melide rimase affascianto dal panorama che si gode da questa posizione». Posizione rivelatasi strategica anche dal punto di vista dei trasporti e che negli anni ha contribuito al successo di Swissminiatur. Dai primi dodici modelli si è passati agli attuali 128. «Sono cresciuto a pane e Swissminiatur – prosegue gioviale Dominique – entrando gradualmente nella gestione dell’azienda e diventandone responsabile nel 1976. Erano anni di forte sviluppo, persino con picchi di 400mila visitatori a stagione (da aprile a ottobre). Oggi ruotano attorno ai 140mila, ma siamo un po’ come la borsa di Wall Street, con cali e riprese a volte marcati».
Il parco d’altronde è ora chiamato a difendere la sua offerta fra numerose altre possibilità di svago. Per questo la promozione, benché sempre intensa con Svizzera Turismo, il rispettivo ente cantonale e quelli locali, passa ora sempre più dai viaggi nei Paesi dei mercati emergenti e dai social media. Alle visite regolari in India, Cina, Corea, Taiwan, Indonesia ed Emirati Arabi Uniti si dedica il giovane Joël, per il quale «un fattore essenziale resta in ogni caso l’accoglienza riservata ai clienti e alla quale contribuisce tutto il personale». Come Joël, nato in India e adottato dalla famiglia Vuigner, molti dei circa trenta collaboratori hanno origini lontane dalla Svizzera e aiutano volentieri i loro connazionali. Joël torna con particolare piacere in India, ma sottolinea che ovunque «tessere legami personali con giovani promotori turistici favorisce lo sviluppo del business. Essere sul posto mi permette inoltre di prendere decisioni rapide».
Per Joël la scelta di proseguire con l’attività di famiglia non è stata obbligata, bensì naturale. «Pure io sono cresciuto fra i modellini, sviluppando un forte legame con mio nonno Pierre. Da ragazzo guidavo il trenino che corre lungo il perimetro del parco e lavoravo in cucina. Ho quindi fatto la classica gavetta, partendo poi all’estero per studiare le lingue». Oggi Joël è a capo della struttura dove il padre segue però ancora l’attività quotidiana, dispensando preziosi consigli. «Swissminiatur è stata per me una scuola di vita – precisa Dominique Vuigner – ed è sempre interessante discutere con persone provenienti da ogni parte del mondo».
L’aspetto umano si rivela centrale a fronte di un business che risponde a nuove dinamiche (il brand con la storica mascotte è stato appena aggiornato) e dove la tecnologia è entrata sia a livello di marketing, sia nella manutenzione dei modelli. Modelli che continuano ad esercitare grande fascino, soprattutto quando è possibile scoprire come vengono costruiti e restaurati. Le visite dietro le quinte di Swissminiatur sono infatti una novità di successo del 2019, così come il modello del treno Voralpen-Express. Spiegano i due intervistati: «Abbiamo introdotto le visite guidate nei laboratori e nell’officina dei treni durante le celebrazioni del 60. e proseguiremo fino a fine stagione. Le strutture di base delle miniature sono realizzate in pvc in Francia. Arrivano a Melide allo stato grezzo e qui sono lavorate e decorate per giungere alla riproduzione fedele in scala 1:25. Ogni stagione una ventina è oggetto di manutenzione a causa dell’usura determinata dagli agenti atmosferici e, per i treni, dai chilometri percorsi».
Da quest’anno Swissminiatur è pure azienda formatrice in campo artistico. Nella piccola équipe del laboratorio sono stati inseriti due apprendisti disegnatori 3D. La sostituzione delle 300 finestre di palazzo federale è stata effettuata in questo modo. Tradizione del lavoro artigianale e nuove tecnologie si mescolano per offrire una visione miniaturizzata del patrimonio architettonico, culturale e naturale del nostro Paese. Le mitiche cime innevate svettano sull’insieme dei modelli disseminati su una superficie di 14mila metri quadrati arricchita da 1500 piante e 15mila fiori. Meta privilegiata delle famiglie, Swissminiatur soddisfa molteplici interessi, fra cui quello storico. Il sito internet e una app che accompagna il visitatore costituiscono ricche fonti informative. A Melide è anche possibile vedere edifici oggi scomparsi come la locanda turgoviese «Lion d’Or», risalente al 1711 e distrutta da un incendio, o lasciarsi ispirare per organizzare una visita al monumento originale. Lo stesso Dominique Vuigner ha proposto in passato regolari trasferte ai suoi impiegati, in modo da vedere dal vivo quanto riprodotto nel parco.
Lo spirito di gruppo del team è in fase di ricostituzione a seguito del cambio generazionale, ma a chi lascia il timone le idee non mancano nemmeno per il futuro del parco. Se personalmente Dominique Vuigner si vede piuttosto a lungo termine nelle terre francesi d’oltremare, riguardo all’azienda di famiglia, il cui accordo con il Comune di Melide scadrà nel 2042 e che soffre della carenza di parcheggi, individua un possibile potenziale di crescita in un parco chiuso. Diminuirebbero drasticamente i costi di manutenzione, la bellezza del paesaggio circostante sarebbe compensata dalle moderne modalità di fruizione interattive, il Ticino beneficerebbe di un contributo al ritorno del turismo invernale. Prospettive che proiettano Swissminiatur, alla quale la popolazione svizzera testimonia sempre grande affetto, verso un futuro fatto di tradizione e innovazione.
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