Attenzione alle fake news su TikTok! Il caffè delle mamme segue il social network prediletto dagli Gen Z fin da quando ancora si chiamava Musical.ly, l’app entrata all’improvviso nelle case con figli intorno ai 10 anni dopo che nel 2014 i due giovani imprenditori cinesi Alex Zhu e Luyu Yang l’hanno inventata per permettere agli adolescenti di scegliere un brano musicale, muovere le labbra a ritmo di musica e ballare gesticolando, per poi condividere il video di 15 secondi con amici e follower. Sono i tempi in cui muser come Elisa Maino e Iris Ferrari sono consacrate star dai giovanissimi (un successo che dura ancor oggi) e la riflessione al Caffè è che storcere il naso di fronte a questi nuovi fenomeni in cui vita reale e vita virtuale si accavallano sarebbe una battaglia persa: le mode social sono sicuramente da «governare», ma impossibili da ignorare. Con ancora più convinzione, quando TikTok diventa la piattaforma che conosciamo oggi dopo l’acquisto per circa 1 miliardo di dollari nell’agosto 2017 di Musical.ly dalla cinese ByteDance, nel settembre 2020 segnaliamo che l’app più amata dagli adolescenti è ormai uno dei loro canali di informazione sull’attualità preferiti e ora è al centro dell’interesse anche dei mass media tradizionali. Lì i nostri figli seguono le vicende di cronaca, conoscono la politica, e s’appassionano alla causa Lgbt, al Black Lives Matter, fino alla lotta contro il bullismo. Alla fine del 2021, oltre 1 miliardo gli utenti attivi mensili, rispetto agli 85 milioni di inizio 2018: secondo Statista, un quarto degli utenti negli Stati Uniti ha un’età compresa tra i 10 e i 19 anni (nonostante TikTok dichiari di consentirne l’uso soltanto ai ragazzi di età superiore ai 13 anni). Bloomberg riferisce che circa il 30% degli utenti francesi di TikTok hanno meno di 18 anni, così come un terzo degli utenti italiani e quasi un quarto degli utenti tedeschi.
Ecco, in questo contesto, Il caffè delle mamme ora decide di rilanciare l’allarme di NewsGuard, una società indipendente Usa nata per offrire informazioni sull’affidabilità delle fonti di notizie, che già in due occasioni segnala come il popolare social offra ai nostri figli troppe informazioni false e fuorvianti. La prima volta lo fa nel settembre 2021 a proposito dei contenuti sul Covid-19 definito in video che appaiono a pochi minuti dall’inizio della navigazione anche come «un complotto finalizzato al compimento di un genocidio» oppure «il nome del piano internazionale per il controllo e la riduzione della popolazione». La seconda allerta è del 20 marzo scorso quando NewsGuard pone l’attenzione sulle fake news che riguardano la guerra della Russia in Ucraina. Il video da 1,7 milioni di visualizzazioni in cui Putin afferma che «i neonazisti di oggi hanno preso il potere in Ucraina» e «la responsabilità di qualsiasi spargimento di sangue in Ucraina ricade su chi governa il Paese» è pubblicato senza nessun riferimento al fatto che si tratta di filmati che diffondono propaganda russa. Presentati come una verità assoluta anche video in cui viene sostenuto che i filmati provenienti dalla guerra in Ucraina sono falsi e che gli Usa possiedono laboratori di armi biologiche in Ucraina. Altri prendono un pezzo di notizia vera (gli scontri sanguinosi a partire dal 2014 in Donbass tra i ribelli filorussi e le forze di governo proeuropeiste) e la stravolgono affermando che la guerra in Ucraina è il risultato del genocidio perpetrato nel Donbass dalle autorità ucraine. Le immagini provenienti dal videogioco Digital Combat Simulator vengono spacciate per il Ghost of Kiev che abbatte sei jet russi; e il presidente dell’Ucraina Zelensky là fuori che combatte per il suo Paese è un video in realtà girato nel 2021.
La denuncia di NewsGuard – le cui analisi non sono fatte da algoritmi o intelligenza artificiale, ma da analisti e giornalisti che studiano i siti per verificare se rispettano o meno i criteri fondamentali di credibilità e trasparenza del giornalismo – è che TikTok mischia senza nessuna distinzione informazioni di fonti autorevoli e fake news. Gli adolescenti che lì si informano, dunque, non hanno gli strumenti necessari per districarsi tra ciò che è vero e ciò che non lo è. Una volta può essere il Covid-19, un’altra la guerra, un’altra volta ancora qualsiasi altro contenuto.
NewsGuard esamina due situazioni. 1) Video che si presentano scrollando la pagina nei primi 45 minuti di navigazione senza che l’utente esegua nessuna ricerca sull’argomento: la prova è condotta su profili nuovi in modo che l’algoritmo di TikToK non sia influenzato da cosa già sa che piace all’utente. 2) Video che si presentano nei primi 20 contenuti proposti inserendo parole-chiave tipo guerra Russia-Ucraina. Le informazioni false e fuorvianti compaiono in entrambi i casi agli utenti dopo pochi minuti di navigazione: sia che non eseguano nessuna ricerca attiva, sia che usino parole-chiave.
Per capire perché ciò deve preoccuparci è utile ricordare come funziona il meccanismo dell’app: il suo algoritmo agevola la visione di contenuti simili a quelli che hai già visto. Sono le cosiddette echo chambers, ossia le camere dell’eco, di cui a Il caffè delle mamme ci siamo occupate anche a proposito dei messaggi di odio online: un contenuto iniziale giusto o sbagliato che tende a richiamarne altri dello stesso tipo, che contribuiranno sempre più ad amplificare una visione univoca e acritica su quell’argomento. Nunzia Ciardi, ex direttore della Polizia postale e oggi numero due dell’Agenzia per la cybersicurezza italiana, anche di recente ribadisce al quotidiano «Repubblica»: «Grazie agli algoritmi può esserti messo davanti agli occhi solo ciò che ti piace o che vogliano che ti piaccia. Tutto questo genera una post verità. Dobbiamo partire dal presupposto della consapevolezza: capire il rischio, significa già affrontarlo». È ciò di cui è convinto Il caffè delle mamme: ai nostri figli che s’informano su TikTok dobbiamo dare gli strumenti che vengono dalla conoscenza del fenomeno per non cadere in trappola. Lo possiamo fare anche aiutandoli ad avere una navigazione più consapevole, sapendo se una fonte ha pubblicato notizie false in passato, se distingue in modo chiaro le opinioni dalle notizie, se segnala in modo chiaro i contenuti sponsorizzati, se fornisce informazioni su proprietà e finanziamenti, se corregge in modo regolare eventuali errori, ecc. Senza mai dimenticarci quanto è importante che gli Gen Z si formino opinioni partendo da fatti e notizie corrette.