Storie di donne

Biografie – Ambasciatrice, politica, giudice, cronista, artista: 21 personalità del Locarnese animano Tracce di donne
/ 06.11.2017
di Elena Robert

Non finiscono di sorprenderci i profili al femminile dell’Ottocento e Novecento ticinese venuti allo scoperto nell’ambito del progetto di studi biografici Tracce di donne. Sviluppatosi su scala regionale a partire dal 2012, è approdato dopo cinque anni nel Locarnese, che conclude questa fase intensa di ricerca storica, lasciando però aperte innumerevoli altre possibilità di approfondimento. Venerdì 10 novembre alle 18 nella storica sala della Sopracenerina in Piazza Grande verranno appunto presentati gli studi biografici relativi al Locarnese e, nella corte interna, saranno esposte su pannelli biografie di donne dal significativo vissuto a livello regionale e cantonale (fino al 17 novembre lu-ve 8.00-18.00). Percento culturale Migros Ticino ha sostenuto la realizzazione dei pannelli espositivi delle quattro fasi regionali di Tracce di donne.

L’Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino (AARDT), che ha promosso l’ampio progetto, ha raggiunto gli obiettivi che si era prefissata. Anzitutto far conoscere e dare visibilità a una novantina di donne interessanti che hanno operato sul territorio cantonale. In che modo? Attraverso la messa in rete sul sito dell’associazione www.archividonneticino.ch di una versione divulgativa delle biografie (quella scientifica integrale invece è consultabile su richiesta all’Archivio AARDT a Massagno), affiancata da 13 video-testimonianze di altre donne protagoniste del nostro tempo che hanno deciso di raccontarsi. Le une e le altre, nella loro dimensione divulgativa e scientifica, sono diventate un prezioso bene culturale comune. Negli anni se ne potrà accrescere il valore in quanto AARDT intende dare continuità alle ricerche e alla divulgazione dei risultati.

L’intera operazione ha in sostanza svelato al pubblico storie di impegno educativo, sociale e politico, di creatività artistica e letteraria, portate avanti con coraggio, intraprendenza e costanza da donne, diciamolo, un po’ speciali, che hanno seguito i loro ideali e hanno creduto in sé stesse. Pensiamo in particolare al loro apporto significativo, non esente da difficoltà, nel lungo cammino intrapreso per l’ottenimento del suffragio femminile avvenuto a livello cantonale nel 1969 e a livello federale nel 1971. Renata Raggi-Scala, presidente AARDT e direttrice del progetto riconosce che «Tracce di donne, dal 2012 ad oggi, è stata una grande sfida. Dapprima, per trovare i finanziamenti: abbiamo potuto contare sul sostegno dei quattro Enti regionali per lo sviluppo, di città, comuni, fondazioni, associazioni, privati e famiglie. Poi, per individuare le risorse umane per gli studi biografici: abbiamo offerto opportunità di lavoro e di ricerca di breve durata a 37 collaboratrici e collaboratori scientifici, perlopiù giovani neo-laureate e neo-laureati. Oggi, Tracce di donne costituisce un bene culturale duraturo, conservato e valorizzato da AARDT, a disposizione della collettività, una preziosa “materia prima” per lo sviluppo di attività divulgative, scientifiche ed editoriali di valorizzazione della storia delle donne in Ticino».

Sull’arco dei cinque anni in cui ha preso corpo il progetto, si è accresciuto l’interesse per la storia di genere in Ticino nel pubblico, nella scuola e a livello accademico, si è sviluppata una rete, i privati si sono sentiti coinvolti nell’importanza di partecipare all’impresa, si sono sensibilizzati a tramandare documenti, lettere, foto di tracce femminili nelle famiglie. «Durante le quattro fasi regionali, le ricerche biografiche hanno richiesto collaborazioni specifiche con una trentina di archivi e istituzioni» segnala Manuela Maffongelli, storica e responsabile del progetto, che aggiunge: «I contatti con famiglie e associazioni femminili hanno convogliato nuovi fondi d’interesse storico nell’Archivio AARDT (ad oggi, ne custodisce un centinaio). S’intravvedono nuovi percorsi di ricerca sul lavoro femminile e sui legami fra le donne biografate, a livello professionale e/o associativo, in particolare per l’ottenimento del diritto di voto, ma non solo. Le video-testimonianze hanno raccolto esperienze personali, professionali, politiche e associative nel contesto di emancipazione femminile del Novecento. Ci sono le premesse per orientare successive fasi di ricerca e approfondimento». Va evidenziato anche un altro importante fattore. Lorenza Hofmann, giornalista e coordinatrice del progetto rileva che «Tracce di donne è stato voluto con una forte dimensione divulgativa. I risultati – quelli misurabili – sono positivi: la storia delle donne rivive sul sito, è stata protagonista di 13 eventi pubblici, regionali e locali, con una partecipazione di 60-120 persone per ogni manifestazione e ha conquistato una sessantina di presenze nei media sull’arco di cinque anni».

Ventuno biografie di donne del Locarnese saranno online nei prossimi giorni. Tra queste segnaliamo Francesca Pometta (1926-2016) ambasciatrice svizzera, prima donna capo missione all’estero; Clementina Sganzini (1927-2016) prima donna giudice; Anna Fischer-Dückelmann (1856-1917) pioniera della medicina di genere e Polia Rusca (1884-1975) oftalmologa, attiva anche per i diritti femminili, nel sostegno ai meno fortunati e alle popolazioni delle valli; Pia Pedrazzini (1927-2003) prima donna cronista radiofonica alla Rsi. Con Rosita Genardini (1916-1995), e Rosita Mattei (1919-1998) si va completando la raccolta delle biografie delle prime dieci deputate elette in Gran Consiglio nel 1971. Nella politica militarono anche Elda Marazzi (1909-1982), Ida Salzi (1890-1975), Gaby Antognini (1910-1988). Le diverse espressioni della creatività artistica e letteraria sono ben rappresentate nella regione, tra le altre da Linda Alliata (1898-1986) cantante lirica e poeta; Nella Martinetti (1946-2011) esuberante cantante apprezzata soprattutto Oltralpe; Jo Bressani (1923-2012) illustratrice e incisora. Parte del fondo che riguarda la scrittrice e fotografa Anna Gnesa (1904-1986), paladina della sua Verzasca, è stato acquisito da AARDT nel 2016: Giuseppe Brenna le dedica ora un volume appena uscito in libreria. Da ricordare anche Antonietta Saint Léger (1856-1948), la baronessa delle Isole di Brissago da lei acquistate nel 1885 e Olga Fröbe-Kapteyn (1881-1962), fondatrice del centro culturale Eranos a Moscia (Ascona) e dei colloqui internazionali Eranos.