Lasciata alle spalle l’incertezza degli ultimi anni, sono finalmente entrate in una concreta fase progettuale alcune iniziative volte a potenziare l’offerta turistica di San Bernardino, destinazione mesolcinese apprezzata in particolar modo dalle famiglie. Ed è proprio il carattere familiare di questa località ai piedi dell’omonimo Passo che il Comune di Mesocco e gli investitori privati desiderano preservare. Il primo ha compiuto nell’ultimo decennio notevoli sforzi a livello pianificatorio e nelle infrastrutture sportive di base, per consentire nei prossimi anni una ripartenza basata su una strategia a lungo termine. Due progetti principali, riguardanti rispettivamente gli impianti di risalita e una struttura ricettiva nella zona della sorgente d’acqua, potranno sicuramente fare la differenza. A garantire uno sviluppo a favore sia del turismo, sia dei residenti contribuiscono anche altre iniziative immobiliari, di cui una quasi in fase di cantiere e alcune riguardanti il rinnovo di edifici esistenti, così come il concorso di architettura indetto dal Comune per la riqualificazione degli spazi urbani nella «Zona nucleo turistico San Bernardino».
Partiamo proprio da questo concorso con il sindaco di Mesocco, Christian De Tann, il quale una decina di giorni or sono ha accompagnato per un sopralluogo i rappresentanti dei quattro studi di architettura designati per la prima tappa del programma. Obiettivo dell’operazione: rendere il villaggio un luogo di interesse, migliorandone la fruibilità all’interno del nucleo storico, di quello turistico così come lungo il fiume Moesa. «Il Municipio – precisa il sindaco, in carica da dieci anni – ha scelto uno studio d’architettura della regione, uno attivo a Nord delle Alpi e due a Sud, per sollecitare idee innovative e visioni scaturite da punti di vista differenti. In autunno, dopo la presentazione dei quattro progetti preliminari, verrà scelto quello definitivo. Il suo approfondimento porterà la prossima primavera alla presentazione dell’indirizzo architettonico e paesaggistico che si intende realizzare. Oltre alle piazzette, al lungo fiume e ad altre aree publiche, i lavori di riqualificazione interesseranno la strada lungo il paese al fine di integrarla meglio nel contesto». Si tratta quindi di un approccio globale che non va però a intervenire sulle questioni edificatorie.
Da una decina d’anni quest’ultimo settore è stato comunque oggetto di grande attenzione. Nel 2018 la nuova pianificazione territoriale di Mesocco (di cui San Bernardino è frazione) è stata approvata in votazione popolare, seguita nel 2021 dal benestare cantonale. «Abbiamo svolto un lavoro lungo, impegnativo e poco appariscente, ma essenziale per permettere oggi agli investitori di operare nell’ambito di nuove strutture ricettive e del rinnovo di quelle esistenti», spiega il nostro interlocutore. «Il Comune ha creato le basi legali necessarie per collaborare con il settore privato a favore di uno sviluppo lineare e coerente di San Bernardino». San Bernardino nell’immaginario collettivo si identifica con gli impianti sciistici, chiusi ormai dal 2013 con un’unica eccezione nella stagione 2016/17. Dopo un susseguirsi di aspettative legate alle decisioni della famiglia Ghezzi – proprietaria degli impianti – la stessa famiglia del Luganese ha presentato lo scorso mese di marzo al Comune e al Patriziato il progetto di un rilancio a tutto tondo partendo dall’impianto a fune esistente. Con il suo rinnovo, la costruzione di tre nuove seggiovie a sei posti e di uno skilift, il mantenimento di un altro skilif, l’apertura di due ristoranti più altri due ristori e la realizzazione di un impianto per l’innevamento artificiale, si vuole proporre una stazione montana aperta tutto l’anno in sintonia con quanto avviene in altre località alpine. L’area sciistica nel suo insieme si situerà ad una quota media che dagli attuali 2000 metri passerà a circa 2300 con un allungamento delle piste di 5 km. Sci, slitta, ciaspole e passeggiate sulla neve, terminato l’inverno, lasceranno il posto a rampichini ed escursioni a piedi in una stagione estiva che tende sempre più ad allungare i suoi tempi. L’obiettivo della San Bernardino SA, Impianti Turistici (SBIT) è di inaugurare il nuovo corso nella stagione invernale 2026/27. L’investimento richiesto è quantificabile in diverse decine di milioni di franchi.
Per assicurare alla stazione la presenza di un numero sufficiente di utenti in rapporto all’onere finanziario, la famiglia Ghezzi, proprietaria di un terreno in zona Gareida (sopra il complesso Albarella), ha inserito nel suo progetto anche una parte immobiliare con 150-200 appartamenti (400-500 posti letto). Da rilevare che attualmente i posti letto a San Bernardino sono circa 260, ai quali si aggiungono 250 posti in strutture per gruppi. I residenti sono quasi 300 su circa 1350 abitanti del Comune di Mesocco. Il loro numero potrebbe però aumentare grazie ai progetti previsti, ai quali sono legati nuovi posti di lavoro.
Nel settore immobiliare il Comune ha inoltre firmato nel 2021 una lettera d’intenti con un gruppo intenzionato a realizzare un resort (albergo e appartamenti) con 400 posti letto in zona Acuforta, caratterizzata dalla presenza della fonte d’acqua di proprietà del Patriziato che verrebbe sfruttata nell’ambito di un’area wellness curativa. «Il concetto – spiega il sindaco De Tann – è quello di non più portare via l’acqua da San Bernardino come quando veniva imbottigliata e venduta, ma di attirare le persone affiché godano sul posto delle sue proprietà salutari». Il costo dell’operazione si aggira sui cento milioni di franchi. Accanto ai due progetti maggiori (impianti e resort), il sindaco tiene però a evidenziare altre iniziative in corso. «A Pian Cales (nei pressi dello skilift che parte dal nucleo) è iniziato il cantiere del resort con Spa promosso dalla Avium SA e in grado di offrire una sessantina di nuovi posti letto. L’inizio dei lavori è stato ritardato da una serie di sondaggi. L’Ufficio Tecnico è inoltre sollecitato nell’ambito delle ristrutturazioni di alcune strutture ricettive esistenti come gli alberghi Albarella e Ravizza».
Un’altra proposta che amplia ulteriormente il target di San Bernardino è la creazione di un punto di formazione in ambito scolastico all’alpe Frach, ristrutturando un edificio rurale di proprietà del Patriziato. La regione è ricca di pregi naturalistici fra i quali figurano alcune torbiere di importanza nazionale. Il concetto è in fase di sviluppo da parte di una docente attiva presso l’Alta Scuola pedagogica dei Grigioni situata a Coira.
Dai 50mila pernottamenti annui degli anni Ottanta San Bernardino era scesa tre decenni dopo a meno di 10mila. Da allora grazie a interventi mirati del Comune è progressivamente risalita fino a quota 28mila. L’interesse per la pregiata località alpina è pertanto in fase ascendente come dimostrano anche le recenti iniziative private. Christian De Tann: «Grazie al mantenimento dello skilift di Pian Cales, alla ristrutturazione del centro sportivo, alla gestione della pista di sci di fondo e dei sentieri, siamo riusciti a garantire una serie di attività che attirano i turisti. In quest’ottica è pure allo studio un nuovo progetto riguardante una pista per rampichini che colleghi il Passo con il paese. Il Comune applica quindi una doppia strategia: ottimizzare quanto può realizzare in proprio e facilitare l’operato di investitori privati per i progetti più onerosi. Senza dimenticare che lo sviluppo turistico non passa solo da San Bernardino, sebbene sia la località più attrattiva. Pian San Giacomo persegue la sua vocazione di zona di villeggiatura all’insegna della tranquillità e per Mesocco stiamo studiando il potenziale di sviluppo del castello e della stazione della vecchia ferrovia retica».
Nell’alta valle Mesolcina non mancano quindi le iniziative finalizzate a renderla ancora più interessante dal punto di vista turistico. Un turismo da vivere in ogni stagione, nei villaggi e in quota, dove devono poter arrivare tutti, dai giovani alle famiglie, alle persone anziane, trovando proposte di svago che corrispondano alle loro esigenze. Proposte sempre più legate a una stretta collaborazione fra ente pubblico e settore privato.