Quanto sopportano le Valli?

L’apertura della galleria di base del San Gottardo e la Ticino Card hanno generato un aumento degli arrivi – Come si stanno muovendo le autorità locali per sfruttare e incanalare il crescente afflusso dei turisti?
/ 21.08.2017
di Guido Grilli

Estate, le valli si ripopolano. Di più. Talora le presenze raddoppiano. La casetta, il rustico, la cascina riattata – insomma, le abitazioni secondarie – aprono e si animano di nuovi ospiti producendo un boom di presenze. Indaghiamo su quanto i Comuni siano pronti a gestire quella che nelle ultime settimane è stata persino definita invasione ed emergenza – dopo il clamoroso caso del video amatoriale girato da un giovane italiano che ha postato su youtube un filmato di inno alla purezza e al fascino delle acque della Verzasca, intitolato Le Maldive a un’ora d’auto da Milano richiamando in valle forti e sorprendenti affluenze e l’interessamento dei media di tutt’Europa («ne ha parlato anche la… Bbc»). Lo abbiamo chiesto a tre sindaci di altrettante località ticinesi nelle quali la presenza delle residenze secondarie supera la fatidica soglia del 20%, limite che non può più essere oltrepassato a far stato dal 1° gennaio 2015, dopo che nel 2012 Popolo e Cantoni hanno accolto in votazione l’iniziativa, «Basta con la costruzione sfrenata di abitazioni secondarie». Per la prima volta, a marzo di quest’anno, l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale ha pubblicato l’inventario delle abitazioni dei Comuni alla base dei calcoli necessari per determinare la quota delle residenze secondarie.

«In questo periodo la nostra popolazione raddoppia» – conferma Claudia Boschetti Straub, 53 anni, prima sindaca leghista di Blenio. «Da 1800 domiciliati passiamo a circa 3600 presenze. Occorre poi aggiungere le numerose colonie estive e gli scout: abbiamo diverse case che le ospitano, a Sommascona, Camperio, Campo Blenio, Aquila». «Per noi è una ricchezza» – assicura il capo dell’Esecutivo di Blenio, dove la presenza delle abitazioni secondarie si attesta al 64,6%, superando di molto quella delle case primarie (35,4%). «Abbiamo segnalato questa maggiore presenza estiva all’Organizzazione turistica regionale che ci offre una mano per l’accoglienza, ma non si tratta di soli turisti, sono molti anche i ticinesi che vengono a godere delle bellezze della valle o a seguire gli eventi proposti dal centro polisportivo di Olivone, il più esteso quartiere di Blenio. La caratteristica del nostro Comune è rappresentata dalla sua ampia superficie, pari a 222 chilometri quadrati che da un canto richiede parecchio impegno per poter servire tutte le case, i monti, le cascine e dall’altra è anche la nostra peculiarità: pensiamo solo alla zona del Lucomagno con il suo moderno Centro Pro Natura appena sorto, alla zona di Campo Blenio per cui si sta pensando all’apertura della funivia anche d’estate, a quella di Ghirone che va verso la Greina, e ancora a tutti i percorsi escursionistici per cui si stanno realizzando numerose azioni di promozione, in particolare per il mountain-bike, per cui è in corso un importante progetto con nuovi sentieri. Noi abbiamo le più alte cime del Ticino, fino ai tremila metri. Una morfologia, quindi, che consente gite per la famiglia, come pure per escursionisti provetti. La nostra difficoltà risiede nel fatto che abbiamo tante iniziative e che dunque vanno coordinate. Un altro progetto è il centro di Campra, per cui è appena stato inaugurato il cantiere che garantirà nuove strutture di accoglienza, ristorante, camere e wellness pronte fra un paio di anni». Con quali ricadute economiche? «L’indotto è importante. Penso alle numerose aziende agricole moderne presenti sul nostro territorio, che hanno la possibilità di vendere i loro prodotti locali direttamente, un aspetto molto apprezzato dalla gente».

Spostiamoci ora a Lavertezzo, dove le abitazioni secondarie si attestano al 36,7% contro il 63,3% di case primarie. Qui il vento dell’impennata demografica estiva è stata però soprattutto il risultato di una serie di concomitanze favorevoli. Osserva Roberto Bacciarini, 53 anni, PPD, sindaco da due lustri: «Il nostro Comune ha una doppia territorialità: abbiamo Lavertezzo Piano, con la maggior parte di case primarie, mentre le case secondarie stanno invece tutte in valle. Per i nuclei di valle, qualcosa cambierà, mi risulta che a livello federale si stia lavorando per un cambiamento della legge in tema di residenze secondarie: io dico che se non ci fosse chi ristruttura i rustici assisteremmo ad uno spopolamento e alla presenza di soli diroccati. Capisco Comuni come Ascona dove in effetti si sono implementate le costruzioni di case secondarie, ma per una valle la residenza secondaria si traduce nel mantenimento e nella salvaguardia di un territorio». Ma Lavertezzo, forte anche del caso del video Le Maldive di Milano, quale capacità ricettiva è in grado di sostenere? «Ancora di recente abbiamo avuto un incontro fra i sindaci della valle, la Fondazione Verzasca e le polizie per quantificare quella che è stata definita un’emergenza di presenze – risponde Bacciarini – e il sentore comune è stato quello di evidenziare la volontà di offrire una valida accoglienza ai turisti, di sapere fornire loro informazioni e istruzioni affinché si rispettino le aree preservate, i posteggi, ad osservare una sensibilità in tema di gestione dei rifiuti, ciò che per contro già si constata a dispetto delle esagerazioni che si sono sentite in questi ultimi tempi». L’incremento delle presenze in luglio a Lavertezzo, oltre al ripopolamento estivo attribuibile alle case secondarie e di vacanza, è pure la conseguenza «dell’apertura di Alptransit – evidenzia Bacciarini – e della promozione di Ticino Card. E, come si può ben notare, gli aupostali sono stracolmi. L’aumento delle presenze è stato pari al 20% rispetto ai picchi registrati nello stesso periodo dello scorso anno e non rappresenta certo una percentuale allarmante né dal profilo del traffico né della sicurezza. Per quanto riguarda i posteggi abbiamo realizzato con la Fondazione Verzasca e i Comuni ormai cinque anni fa il progetto “Area Verde” con la realizzazione di 1000 posteggi. Prima di allora i parcheggi erano selvaggi». «La maggiore affluenza – conclude il sindaco – rappresenta anche maggior lavoro per i ristoranti».

Altra realtà, quella di Breggia a sud del Ticino, che dal 2009 contempla le località aggregate di Bruzella, Cabbio, Morbio Superiore, Muggio, Sagno e Caneggio. Nel Comune le residenze secondarie superano la soglia del 20%: si fissano precisamente al 35,8% rispetto alle abitazioni primarie a quota 64,2%, come indica la statistica federale. Il sindaco, Sebastiano Gaffuri, Plr, 27 anni, in carica da oltre un anno e, record, il più giovane sindaco del Ticino: «Non siamo certo Morcote, la nostra crescita è più modesta. Il nostro problema è piuttosto legato ai rustici per cui non sono più autorizzate nuove residenze secondarie. Inoltre un altro ostacolo della Lex Weber – e lo abbiamo vissuto in due casi – è che in occasione di costruzioni di complessi immobiliari, non è più possibile prevedervi all’interno residenze secondarie, con il risultato che alcuni investitori rinunciano del tutto a nuove edificazioni». E per Breggia c’è un altro limite significativo. «Chi dalla valle di Muggio se n’è andato dopo aver abitato nella casa di famiglia – segnala il sindaco – non la può più mantenere come residenza secondaria, ma è costretto a trasformarla in casa primaria e ad affittarla oppure a venderla. E questo è motivo di dispiaceri e non contribuisce al ripopolamento delle valli».