La Vallemaggia è da tempo una regione molto attiva e da qualche anno può contare per la sua parte alta anche su un «acceleratore». Grazie al masterplan focalizzato su questa regione i progetti per valorizzarla e per renderla più attrattiva agli occhi dei residenti e dei turisti sono aumentati in modo importante. Con Christian Ferrari e Timo Cadlolo (responsabile dell’Antenna valmaggese dell’Ente Regionale di Sviluppo e rispettivamente coordinatore del masterplan) abbiamo voluto approfondire la vitalità vallerana e soprattutto capire quali i progetti finora realizzati e quali sono ancora in corso.
Per comprendere meglio il tutto è utile fare un passo indietro. Il primo gennaio 2008 entrò in vigore la Nuova Politica Regionale (oggi chiamata Politica economica regionale) per sostituire la vecchia Legge federale sull’aiuto agli investimenti nelle regioni montane (LIM). Tra il 2012 e il 2015, il Cantone allestì una serie di studi volti al riposizionamento delle zone periferiche. Queste ultime hanno poi allestito un proprio piano di sviluppo locale: i masterplan appunto. Strumenti che sarebbero serviti nella seconda fase (2016-2030), quella pianificatoria e realizzativa. «In quel periodo – spiegano Ferrari e Cadlolo – è stata fatta un’analisi del Ticino per identificare le zone con un potenziale inespresso. Tra le regioni periferiche identificate c’era anche l’Alta Vallemaggia che comprende i Comuni di Cevio, Lavizzara, Linescio, Cerentino, Campo Vallemaggia e Bosco Gurin. Ecco perché fu dato mandato di sviluppare un masterplan ad hoc». I nostri interlocutori – che oltre all’ERS fanno riferimento alla Fondazione Vallemaggia Territorio Vivo istituita dall’Associazione dei Comuni della Vallemaggia – aggiungono: «Proprio nei mesi scorsi è stato rinnovato il masterplan per i prossimi quattro anni ed è stato aggiornato il piano di sviluppo». Lo strumento si basa sempre sugli assi strategici originari: Turismo, Vivere in Valle e Territorio. «Tre indirizzi che si esplicitano in una maggiore offerta turistica, nella creazione di posti di lavoro e nella valorizzazione del paesaggio, oltre al consolidamento dei servizi, delle infrastrutture presenti e al rafforzamento dello spirito identitario».
Venendo ai numeri del primo quadriennio (2018-2022) Ferrari e Cadlolo ci dicono che grazie anche all’aiuto dell’ufficio che coordinano sono stati realizzati 26 progetti con un investimento complessivo di quasi 9 milioni di franchi. Iniziative più o meno importanti che hanno influito in modo concreto sulla regione (www.invallemaggia.ch/progetti). Per esempio, è stata ampliata la Via Alta Vallemaggia, destinata agli escursionisti, dai 55 km originari agli oltre 200 km attuali. A Bosco Gurin sono partiti i progetti per destagionalizzare la destinazione turistica e renderla attraente anche nei mesi più caldi grazie ad alcuni interventi e alla creazione di una slittovia. A Cevio un’associazione locale di sole donne ha promosso un’iniziativa imprenditoriale creando il negozio Val Magìa che oggi è diventato un punto centrale per la valle e una vetrina di prodotti locali. È anche stato creato il Centro accoglienza Sambuco (il Grottino Lago Sambuco) grazie a un’iniziativa privata. Sempre in zona è stata inaugurata l’arrampicata della diga del Sambuco. In Valle Bavona, grazie alla Fondazione omonima, è stato aperto il Rifugio del paesaggio, che servirà da base logistica per i volontari che si dedicano al territorio e che viene messo a disposizione anche delle scuole e dei gruppi di pensionati che frequentano la regione. Altre iniziative hanno toccato il mondo del lavoro: «Abbiamo aiutato alcuni imprenditori. A Peccia un giovane ha creato un atelier del cuoio e realizza, tra i diversi oggetti, i supporti per i cani guida. Un altro progetto realizzato è il birrificio a Bosco Gurin, promosso dal titolare della panetteria del paese. Un terzo esempio concreto è stata la nascita della Ufra Print di Bignasco, specializzata nella stampa digitale di indumenti. Tre belle iniziative promosse da giovani valmaggesi».
Il nuovo masterplan (2022-2026) approvato pochi mesi or sono, ha mantenuto le linee direttive e il lavoro viene svolto nella continuità di quanto realizzato finora. «Lo scorso autunno abbiamo coinvolto i diversi attori attivi sul territorio chiedendo loro se avessero nuove iniziative da proporre. Ne abbiamo ricevute 107 e dopo un’attenta selezione ne abbiamo individuate 49 da realizzare in modo prioritario nel nuovo quadriennio». Per quel che riguarda i progetti innovativi, uno dei più importanti riguarda la riorganizzazione dei parcheggi per auto e camper. «Una nuova gestione della viabilità che abbiamo ripreso da quella realizzata in Valle Verzasca. Vogliamo generare valore aggiunto a livello locale e gestire meglio il flusso dei turisti e di chi viene in Valle per il tempo libero, offrendo loro un miglior servizio viario. Una pianificazione a livello distrettuale che si svilupperà nei prossimi anni». Un’ultima, recente, novità riguarda la creazione di un nuovo fondo. All’interno del nuovo quadriennio è stato inserito un nuovo credito denominato Fondo stimolo alla progettualità. «La Fondazione Vallemaggia territorio vivo gestisce un capitale di due milioni di franchi che viene usato per progetti di sviluppo territoriale. Il Consiglio di Fondazione ha deciso di destinare parte di quel capitale e cioè 100mila franchi (da usare sull’arco di 10 anni) per aiutare chi ha idee imprenditoriali interessanti».
Il tutto a confermare la vivacità di un territorio che sta conoscendo uno sviluppo interessante e da tenere d’occhio anche nei prossimi anni.