Pro Senectute Svizzera compie 100 anni. E in Ticino li festeggia martedì 6 giugno in Piazza San Carlo a Lugano, dalle 10.00 alle 17.00. «Questo evento ci permette di presentare alcuni esercizi della Campagna nazionale di sensibilizzazione sull’importanza del movimento, e si potranno chiedere maggiori informazioni circa l’offerta di Pro Senectute Ticino e Moesano», spiega la responsabile Creativ Center (Sport-Formazione-Vacanze) di Pro Senectute Sibilla Frigerio Zucchetti.
Ginnastica e movimento sono di fatto la migliore via di prevenzione delle cadute cui l’anziano può facilmente incappare, con conseguenze talvolta molto pesanti. «L’epidemiologia dimostra che le cadute aumentano per incidenza nelle decadi più avanzate della vita», afferma dal canto suo il geriatra Graziano Ruggieri, membro di Comitato di Pipa (Prevenzione degli incidenti delle persone anziane), partner di Pro Senectute Ticino e Moesano.
I dati statistici del 2012 raccolti da ISS (Inchiesta Svizzera sulla salute) parlano chiaro: il 26,1 percento della popolazione ticinese sopra i 65 anni è caduto negli ultimi 12 mesi. Sono considerate tutte le cadute, comprese quelle senza conseguenze. In termini assoluti, ciò significa che all’incirca 18’800 anziani sono caduti nel 2012, fra i 72’000 residenti in Ticino. «Questi episodi comportano altresì costi materiali diretti e indiretti come costi di cure, riabilitazione o entrata precoce in casa per anziani», spiega il geriatra dottor Fabiano Meroni, membro del Consiglio di fondazione di Pro Senectute Ticino e Moesano.
Lo conferma la statistica: nel 2015 i costi diretti e indiretti inerenti questo tipo di incidenti nell’anziano a livello svizzero ammontavano a 1,6 miliardi di franchi e, includendo anche i costi sociali, si arriva a 6,8 miliardi di franchi. Con l’avanzare dell’età, abbiamo una diminuzione della flessibilità e dell’equilibrio, ma il tema delle cadute nell’anziano è molto più ampio e include una serie di fattori di cui dobbiamo tenere conto, ci spiega il dottor Meroni: «Invecchiando le persone cambiano il modo di camminare; si tratta di modificazioni fisiologiche nelle quali osserviamo un passo la cui ampiezza si riduce. Viene meno la muscolatura e l’anziano si trova a fare passi più piccoli, con una cadenza più veloce che causa una maggiore instabilità».
Oltre al problema muscolare e di stabilità, il nostro interlocutore spiega come anche il sistema nervoso centrale («preposto al controllo dell’equilibrio e della camminata») ci metta del suo nel rendere il cammino più stabile, faticando talvolta a elaborare e adattare al meglio le informazioni che giungono dai piedi e dalle gambe. «I problemi di equilibrio e di cammino aumentano progressivamente con l’età, e a questo invecchiamento fisiologico vanno ad aggiungersi una serie di fattori rischio legati a problemi cerebrali, alla muscolatura, allo stato delle ossa, insieme a problemi generati da malattie croniche come artrosi, e a come si è vissuto: chi sarà stato sedentario avrà più problemi a mobilizzarsi, o chi è in sovrappeso avrà meno stabilità ed elasticità e via dicendo».
Le conseguenze di una caduta possono essere subdole: «Nell’anziano, la caduta può generare un circolo vizioso che può indurre un calo della qualità della vita: un semplice trauma, o una frattura derivante da una caduta, può portare a un periodo di scarsa mobilità che si ripercuoterà a livello fisico con una diminuzione ulteriore della muscolatura, con minore esercizio e movimento, rendendo l’anziano più fragile».
Il dottor Meroni ricorda anche l’aspetto psicologico che una caduta comporta: «Parliamo di Post Fall Syndrom (Sindrome del dopo caduta) che induce il soggetto ad avere paura di cadere nuovamente e lo spinge a uscire meno, a essere ancora più insicuro, con conseguenze psicologiche di non poco conto come depressione, perdita di fiducia in sé stessi e isolamento sociale». Conseguenze pesanti, talvolta presenti anche in persone che hanno paura di cadere senza essere mai cadute: «Questo è un fattore ulteriormente limitante, in quanto la Sindrome del dopo caduta è un ulteriore fattore di rischio, poiché l’anziano tende ad assumere posizioni di protezione alla caduta che sono poco naturali e che lo espongono maggiormente a rischio di caduta».
È un tema sanitario e sociale, le cui conseguenze irradiano a 360 gradi. Un grande aiuto passa attraverso la prevenzione, medica e sociale. «Noi geriatri spingiamo sempre i medici di famiglia a porre agli anziani domande inerenti i loro disturbi di cammino o di equilibrio, chiedendo loro se sono mai caduti nell’ultimo anno, perché parecchi non lo raccontano spontaneamente, soprattutto se la caduta non ha comportato conseguenze apprezzabili», spiega il dottor Meroni, affermando che ciò permette al medico di focalizzare una migliore valutazione sui rischi correlati: «Se il paziente racconta di essere caduto, indaghiamo sulle sue eventuali paure che l’evento si ripeta; chiediamo se esce accompagnato o da solo, con il bello o brutto tempo e così via. Cerchiamo di comprendere se siamo dinanzi a un anziano che necessita di essere seguito e, se del caso, affrontiamo aspetti come i problemi ambientali in casa (tappetini antisdrucciolo in bagno, scalini e quant’altro)…».
Dal canto suo, Pro Senectute Svizzera, e la sua omologa Ticino e Moesano focalizzano la prevenzione sull’importanza del movimento delle persone anziane come mezzo indiscutibilmente adeguato a evitare le cadute. «Proponiamo attività sportive “over 60”, gestite da monitori Pro Senectute, come Acqua Fitness, Danza popolare, Ginnastica in palestra, Ginnastica dolce…», spiega Sibilla Frigerio Zucchetti, sottolineando come nella ginnastica in palestra e «da seduti» siano inseriti ogni volta esercizi sull’equilibrio e sul rinforzo muscolare adatti proprio a prevenire le cadute. La responsabile Creativ Center di Pro Senectute sottolinea ancora l’importanza della Campagna di sensibilizzazione (il cui programma della giornata del 6 giugno è su www.prosenectute.org): «Vogliamo motivare le persone a praticare movimento nel quotidiano, attraverso esercizi adeguati; cerchiamo di favorire la partecipazione alle nostre proposte di movimento in gruppo, pure a vantaggio della socializzazione».
Tutto ciò permetterà agli anziani di sentirsi più sicuri di sé, meno fragili, dunque meno soggetti a pericolose cadute.