Prevenire, anche nello sport

sportinforma.ch - Il Cantone ha attivato un servizio per promuovere il benessere dei giovani e proporre attività di prevenzione concrete e facilmente applicabili
/ 10.01.2022
di Elia Stampanoni

Presentata lo scorso settembre, la nuova piattaforma di prevenzione nello sport del Cantone Ticino sportinforma.ch, ha avuto sin da subito un buon riscontro, come ci ha riferito a inizio dicembre Anna Vidoli, coordinatrice di progetto «Abbiamo già messo in atto la formazione con una società sportiva e abbiamo ricevuto altre richieste, per le quali stiamo concretizzando le tempistiche. Il riscontro è per ora molto positivo e ci sono anche ottimi segnali in contesti con un’alta necessità di lavorare sulla sensibilità degli adulti nel loro approccio con il giovane atleta».

L’iniziativa è stata promossa dall’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani (UFaG) del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS), congiuntamente all’Ufficio dello sport del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS). Si tratta di un programma volto a formare, consigliare e accompagnare tutte le persone attive nelle società sportive, siano esse istruttori, presidenti, coach G+S, membri di comitato, atleti o anche genitori e altri attori coinvolti nelle attività dei club. Gli ambiti con le maggiori richieste, come sottolinea Anna Vidoli, sono la comunicazione e la relazione tra allenatori, atleti e genitori a bordo campo, ma pure i nuovi mezzi d’informazione, dove i monitori o le altre figure coinvolte si trovano a volte sprovvisti degli strumenti necessari.

Il primo approccio prevede un incontro preliminare per conoscere la società e individuare i reali bisogni. In seguito sarà proposto un modulo base sulla promozione della salute e sull’intervento precoce, prima di procedere con la formazione secondo il «pacchetto» scelto. Il primo dei tre interessa il rispetto e comprende aspetti quali i valori dello sport, bullismo, razzismo, discriminazioni di genere oppure omo/bi/transfobia. Aspetti delicati, che vengono trattati in collaborazione con diversi partner specializzati e attivi da anni nella Svizzera italiana (per esempio All Sport Association, Zonaprotetta, Fondazione Diritti Umani, Radix Svizzera Italiana o lo psicologo e psicoterapeuta Giona Morinini).

Lo stesso concetto si applica anche per i problemi legati alla salute, quindi al mentale, alla gestione dello stress, alla salute sessuale, all’uso consapevole delle moderne tecniche d’informazione o alle dipendenze. Anche per il terzo «pacchetto», incentrato sulla comunicazione e sulle relazioni (inclusi i non sempre facili rapporti tra monitori, atleti e genitori), si tratta in pratica di offrire formazioni e consulenze nell’ambito della prevenzione, per accompagnare al meglio le persone coinvolte nelle società sportive. Figure che, essendo a contatto diretto con i giovani, possono intervenire in modo mirato in caso di problematiche e difficoltà. Per i diversi incontri non c’è una tempistica prestabilita ma, nell’insieme, sono da prevedere circa 12 ore, suddivise tra i vari moduli.

Come leggiamo sul sito web del progetto, lo sport, sia agonistico sia amatoriale, se caratterizzato da una competizione esasperata può generare dei comportamenti aggressivi e inappropriati. Si pensi per esempio al tifo violento, ai conflitti con i genitori, agli insulti indirizzati agli arbitri, all’esagerazione della prestazione o all’uso di sostanze illecite.

Lo sport è però nel contempo un tassello importante nella crescita dei bambini e degli adolescenti, diventando pure un ambiente d’apprendimento che può influire sullo sviluppo delle relazioni con gli altri e pure della considerazione che si ha di sé stessi. «Proprio attraverso lo sport – riporta la nuova piattaforma di prevenzione – anche i più piccoli apprendono diversi valori: amicizia, solidarietà, lealtà o, ancora, il rispetto per gli altri. I bambini sperimentano il lavoro di squadra, l’autodisciplina, l’autostima, la modestia, la capacità di affrontare i problemi, la leadership e molto altro». Affinché tutti questi benefici possano manifestarsi è però necessario un contesto che permetta ai ragazzi di sfogare la propria creatività e le proprie iniziative, nonché garantire lo sviluppo delle capacità emotive e intellettuali.

Il progetto ha nel portale sportinforma.ch il suo mezzo divulgativo e s’inserisce nel più vasto Programma cantonale di promozione dei diritti dei bambini, di prevenzione della violenza e di protezione di infanzia e gioventù (fascia d’età dai 5 ai 25 anni), avviato dal Consiglio di Stato lo scorso aprile e applicato per il quadriennio 2021-2024.

Al suo interno ha trovato spazio la prevenzione in ambito sportivo, poiché anche in questo settore è importante che ci sia una maggiore consapevolezza dei segnali di vulnerabilità dei giovani. «È fondamentale sviluppare un linguaggio e un atteggiamento comuni, per poter rispondere rapidamente a situazioni di disagio», citava il comunicato stampa in sede di presentazione, aggiungendo come si possa così favorire l’integrazione dell’ambito sportivo in una rete di prevenzione e di sensibilizzazione sempre più efficace per la protezione dell’atleta.

Le società che partecipano alla formazione devono prevedere una spesa di circa 400 franchi, ossia il 25% dei costi complessivi, mentre il restante 75% è coperto dall’UFaG, per facilitare l’adesione anche ai club più piccoli. Alla fine del processo, oltre ad aver acquisito utili informazioni e validi strumenti per prevenire le problematiche legate all’attività sportiva e per promuovere il benessere dei giovani, i partecipanti riceveranno un attestato di frequenza rilasciato dal DSS e dal DECS.

Informazioni

https://www.sportinforma.ch/