Per una politica inclusiva

Pro Infirmis – Il percorso formativo Politinclusiva offre informazioni teoriche e pratiche per facilitare le persone con disabilità a impegnarsi attivamente a livello politico o associativo
/ 21.11.2022
di Stefania Hubmann

Sta suscitando curiosità, interesse e desiderio di confronto il nuovo corso di Pro Infirmis dedicato alla formazione politica per persone con disabilità. Proposto per la prima volta in Ticino, il percorso formativo denominato Politinclusiva offre in quattro incontri serali, iniziati lo scorso 20 ottobre, informazioni teoriche e pratiche per facilitare chi desidera impegnarsi attivamente a livello politico o associativo. Già sperimentato con successo a inizio 2022 nella Svizzera tedesca e romanda, il corso gratuito mira a incoraggiare le persone con disabilità in ambiti che le vedono poco rappresentate, sovente perché non si sentono legittimate a partecipare. Inoltre nell’immaginario collettivo le aspettative riguardo all’ambito politico sono particolarmente elevate. Si tratta quindi di fornire agli iscritti strumenti mirati per facilitare il superamento di una barriera culturale che penalizza persone già confrontate nella vita quotidiana con difficoltà legate alla loro situazione. Oltre alle spiegazioni su Politinclusiva fornite da Michela Luraschi di Pro Infirmis, «Azione» ha raccolto le testimonianze di una donna e un uomo che si sono lanciati nell’avventura.

Il primo riscontro all’innovativo progetto è positivo, perché la partecipazione ha quasi raggiunto il numero massimo di persone ammesse. «Al corso – conferma Michela Luraschi – sono iscritti dieci donne e uomini di età diverse con esperienze di partecipazione alla vita sociale pure distinte. Alcuni sono già attivi in organismi politici o in associazioni, in quest’ultimo caso anche a difesa dei diritti delle persone con disabilità, altri stanno valutando la possibilità di aderire alla campagna elettorale per le elezioni cantonali dell’anno prossimo. In vista anche di questa scadenza, abbiamo ritenuto che il momento fosse propizio per una tale formazione». Chi, come la nostra interlocutrice, lavora a stretto contatto con le persone con disabilità, sa quanto la loro visione della realtà possa essere arricchente per tutti. Allora è forse più la società a non essere ancora preparata a vederle come proprie rappresentanti nei consigli decisionali che la riguardano? Eppure loro si sentono pronte a mettersi al servizio della comunità come ogni altro cittadino o cittadina. Prosegue Michela Luraschi: «La società pone effettivamente diversi paletti. Pensiamo solo a quante volte i nostri utenti devono chiedere, ringraziare o scusarsi per situazioni che alle altre persone non pongono nessun problema. Tutto questo è faticoso, come ci confermano regolarmente».

In concreto quali strumenti vuole offrire la formazione Polinclusiva? Risponde la rappresentante di Pro Infirmis: «Partecipare alla vita politica o associativa significa esporsi pubblicamente con tutte le conseguenze del caso. Il corso desidera quindi fornire conoscenze in tre ambiti principali: il sistema politico svizzero, le strategie di una campagna elettorale e il lavoro con gli organi di informazione e i social media. Il nostro sistema politico è complicato, ma ha il vantaggio di offrire numerose possibilità di partecipazione a diversi livelli (comunale, cantonale, nazionale), possibilità che le persone con disabilità possono sfruttare per portare la loro esperienza provando a cambiare le situazioni sfavorevoli non necessariamente solo a loro beneficio. Quanto alle campagne elettorali, si tratta di capire cosa è una strategia politica, a cosa serve e come la si costruisce partendo dai propri obiettivi. Nell’ambito dei media, infine, è necessario saper definire, riassumere e promuovere il proprio messaggio, sia affidandolo a uno scritto, sia durante un’intervista».

Per approfondire questi aspetti della partecipazione alla vita politica o associativa, Pro Infirmis ha fatto appello a professionisti dei rispettivi settori, nonché a politici di aree di pensiero diverse in modo da assicurare, oltre alle necessarie competenze dei relatori, una pluralità di visioni. È inoltre prevista un’alternanza di cenni teorici ed esercizi pratici per mettere subito in pratica gli insegnamenti ricevuti. Il corso, che si tiene nella sede cantonale di Pro Infirmis a Bellinzona, si concluderà il 19 gennaio con una tavola rotonda per promuovere il dialogo con i relatori dei tre moduli – Andrea Pilotti, Laura Riget, Nicola Pini e Aldo Sofia – e i consiglieri di Stato Claudio Zali (presidente) e Raffaele De Rosa (direttore del Dipartimento della Sanità e della Socialità), pure invitati all’evento.

A questo aspetto, incentrato sul dialogo e lo scambio, tiene molto Denise Carniel, presidente dell’associazione All4All operante a favore delle persone con disabilità. «Vedo Politinclusiva come una parte del mio percorso – spiega con entusiasmo Denise, professionalmente attiva nel settore dei media – La formazione può fornirci gli strumenti adeguati per muoverci meglio nei vari ambiti nell’interesse non solo delle persone disabili, ma delle comunità marginalizzate in generale. Non ho un obiettivo preciso; ritengo però che sia necessario esprimersi con una voce forte, autentica e convincente. Il corso è inoltre una preziosa occasione per un interscambio di esperienze e per allargare la rete di conoscenze. Apprezzo anche il fatto che si svolga in presenza, facilitando il confronto».

Curiosità e desiderio di apprendere nuove modalità di esprimere i propri concetti sono le motivazioni di un altro partecipante, Daniele Raffa, informatico con esperienza politica in qualità di consigliere comunale a Mendrisio. Al riguardo precisa: «Il corso offre nozioni teoriche seguite da applicazioni concrete, ciò che trovo interessante. Sono animato dal desiderio di trovare nuovi spunti da applicare nella mia attività politica. Una Città vivibile per tutti è il mio cavallo di battaglia e ciò può avvenire più facilmente se nei consessi istituzionali chiamati a prendere le decisioni sono presenti coloro che vivono personalmente le situazioni di difficoltà legate alle barriere fisiche e culturali».

Nella Svizzera tedesca e in Romandia, dove il corso è stato organizzato per la prima volta all’inizio di quest’anno, il riscontro è stato tale da indurre i promotori a pensare già all’edizione 2023. «In Ticino abbiamo beneficiato della loro esperienza – chiarisce Michela Luraschi – riuscendo inoltre a proporre i moduli in presenza. L’evento finale, essendo la nostra realtà più piccola, è stato concepito con una formula diversa: un incontro tra politici attivi sul territorio cantonale e le persone interessate, per avvicinare questi “due” mondi e cercare di abbattere paure e pregiudizi. Figure come il consigliere di Stato ticinese Manuele Bertoli o il consigliere nazionale Christian Lohr, vicepresidente di Pro Infirmis e tra i relatori del corso nella Svizzera tedesca, fungono sicuramente da traino, ma poter beneficiare di una formazione a livello personale è un grande incentivo».

Politinclusiva rappresenta dunque una prima esperienza volta a sostenere in modo mirato le persone con disabilità nella partecipazione alla vita associativa e a quella politica in particolare. L’interesse da parte dei destinatari non manca e il corso con il suo evento finale allargato ha pure l’obiettivo di sensibilizzare il mondo politico.