Pandemia, single più soli?

Relazioni – Chiusure e divieti, luoghi di incontro limitati, feste e spettacoli aboliti: in questo periodo le possibilità di nuovi incontri per i single si riducono drasticamente e c’è chi avverte l’esigenza di un cambiamento
/ 16.11.2020
di Guido Grilli

Occorrerà escogitare sempre più nuove strategie per uscire dalla «solitudine sentimentale». C’era una volta la Movida e allora per i single era più facile trovare l’anima gemella. Ma che dire oggi? Dopo la prima ondata pandemica di marzo stiamo vivendo un autunno in una condizione di semi-lockdown dopo le disposizioni adottate dalle autorità alla luce della preoccupante crescita dei contagi. L’elenco delle restrizioni è lungo. Bar e ristoranti costretti a chiudere in anticipo. Negli spazi pubblici – luoghi di relazione sociale per eccellenza – si gira ormai perlopiù a volto mascherato. E per chi desidera rapire un nuovo cuore l’impresa si conferma ardua. Anche il lavoro a distanza, tornato in vigore in molte aziende, preclude il caffè socializzante e l’ambiente tra colleghi foriero talora di intese fatali. Bar e ristoranti rimangono certamente luoghi di «approfondimento» preziosi dopo un primo flirt. Resta il fatto che oggi il primo a chiederti il numero di cellulare è il cameriere, per il tracciamento. Quanto è cambiata la vita in questa nuova emergenza negli esercizi pubblici? Alessandro Mandelli, 45 anni, da 16 anni gerente del Bar ristorante Lungolago di Locarno, che della Movida faceva il suo fiore all’occhiello, è preoccupato per le nuove restrizioni decise da Berna. Da sempre luogo ideale per conoscere nuova gente e per godersi momenti leggeri, tra cocktail, musica e animazione, da pochi giorni il suo locale si ritrova catapultato – come tutti gli altri – a far rispettare regole prima inesistenti: nessuno al bancone, posti solo seduti al tavolo per un massimo di quattro persone e ingresso con mascherina. «Eravamo aperti fino all’una di notte, ora le 23 rappresenta davvero un limite. Il calo della clientela si fa sentire e le occasioni di incontro si riducono al lumicino».

Per i single questa seconda ondata pandemica, tra chiusure, divieti per feste e raduni, appare decisamente una prova a ostacoli. Ma – risvolto della medaglia – è questo anche un tempo che potrebbe suggerire un cambio di marcia. «Se penso al primo dopo-lockdown alla fine della scorsa primavera, quando si è potuto finalmente uscire di casa, il desiderio di relazione da parte dei single è aumentato. Il terrore di rimanere nuovamente chiusi in casa, in solitudine, in molti ha fatto scattare una molla, si sono detti, “basta, ora voglio cambiare la mia vita e poter avere una relazione”. Molti hanno sperimentato quanto può essere brutta la solitudine. Finché uno affrontava la vita quotidiana, tra lavoro, impegni, sport, attività culturali e amicizie non si rendeva conto, ma poi il lockdown li ha messi a dura prova e allora molti di loro hanno avvertito l’esigenza di un cambiamento». È quanto ci spiega Isabella Apollonio, 48 anni, dell’agenzia per single Meeting, dalla sede di Lugano, dove è attiva da oltre vent’anni quale consulente nonché «Cupido». Non è trascurabile – apprendiamo – il numero di coloro in cerca dell’anima gemella ad affidarsi a un’agenzia. Piuttosto che «chattare» o navigare in Internet in un mare di relazioni sconosciute, c’è chi vuole profili garantiti e certificati.

Come funziona il vostro servizio? «La nostra agenzia si basa sulla selezione degli incontri. Siamo noi operatrici che andiamo a selezionare nella nostra banca dati i profili più affini e li mettiamo in contatto telefonico. Durante il periodo “normale” ognuno si organizzava il proprio incontro con aperitivi o caffè al bar, mentre durante il lockdown si è ricorsi agli incontri attraverso videochiamata».

Come si svolge la consulenza? «Già telefonicamente ci assicuriamo che l’utente sia una persona libera legalmente ed economicamente indipendente. Una volta accertati questi requisiti di base, l’interessato viene convocato nei nostri uffici a un colloquio individuale, per una nostra conoscenza personale. In un colloquio di una-due ore vogliamo capire che tipo di persona è il single che ci contatta: le sue qualità, cosa pensa di aver sbagliato fino a quel momento nelle precedenti relazioni, chi spera di incontrare. Una volta creato il profilo gestiamo gli incontri, ai single viene affidato un coach, ossia un “Cupido” che lo seguirà durante tutto il percorso. Solitamente l’iscritto sceglie il percorso della durata di 12 mesi, che contempla l’incontrare, rivalutare, familiarizzare. Abbiamo inoltre una chat interna per gli iscritti del club: i clienti hanno la possibilità di accedere autonomamente alla nostra banca dati e poter spontaneamente mettersi in contatto e organizzarsi un incontro. Si tratta di profili certificati, che abbiamo creato noi: è questo che noi garantiamo con la nostra agenzia».

C’è però l’aspetto finanziario: chi si rivolge a voi deve pagare. A quanto ammonta la tariffa richiesta? «La qualità e la serietà, come pure la certezza dei profili, hanno un costo. Da un minimo di 2 mila fino anche a 5 mila franchi. Abbiamo delle quote fisse e dei percorsi personalizzati, che nascono in base al tipo di consulenza che si intende ricevere: il tempo messo a disposizione, gli obiettivi, le esigenze. Si fa un contratto dove noi assicuriamo l’accesso a una banca dati molto ampia – siamo sul mercato da una trentina di anni».

Quanti sono i profili della vostra agenzia? «Abbiamo un turnover quotidiano di clienti. Per esempio, solo in Ticino – siamo presenti a Lugano, Chiasso e Locarno – parliamo di migliaia di iscritti. Ma siamo attivi anche a Zurigo e in Italia».

Quali sono le maggiori difficoltà per i single? «Oggi si ha sempre meno tempo, c’è molta diffidenza e paura. Di conseguenza chi ha voglia di concretizzare un incontro si affida a chi può garantirgli rapidità, qualità e serietà».

Qual è il tasso di successo per chi si rivolge a voi? «Registriamo circa il 40% di successo». Chi sono i single che si rivolgono a voi? «Il o la single che viene in agenzia è una persona esigente, realizzata professionalmente, personalmente ed economicamente. Ha una cerchia di amicizie magari limitata e vuole andare oltre a queste opportunità. Spesso ha poco tempo a disposizione. Ed ecco che noi rappresentiamo un’occasione in più, ottimizziamo il tempo e la qualità».

In Ticino esistono associazioni per chi è alla ricerca dell’anima gemella? «Esistono iniziative di cene per single. Di solito l’ingresso è libero e non selezionato e quindi non si ha mai la certezza in questi eventi di chi siano i partecipanti. Anche noi talora organizziamo cene ma esclusivamente per gli iscritti al nostro club, quindi offrendo la garanzia di profili seri, di chi ha veramente il desiderio di rimettersi in gioco. Gli incontri possono dar luogo a più esiti: da un’amicizia, a una convivenza, a un matrimonio, a una storia dove si decide di continuare ad abitare ognuno a casa propria».

Come vede questo difficile periodo, che assomiglia sempre più a un secondo lockdown? «Questo, a prescindere, è un periodo duro per tutti. Dal canto nostro non bloccheremo comunque mai il nostro servizio ai clienti. Anche a distanza si possono instaurare preziose relazioni, con la promessa, non appena possibile, di un incontro. E magari, proprio per questa attesa, il desiderio di incontro si fa più forte». L’aver fiducia nell’altra/o appare maggiormente un ostacolo, dal momento che il lockdown sembra averci infragiliti. «Sì, un po’ sì, questo credo abbia influito in generale su tutti noi. Il Covid c’è, ma non è bene farsi condizionare troppo nelle relazioni».