Panchine gialle

Salute mentale – La campagna di sensibilizzazione e informazione «Come stai?» del Canton Grigioni invita ad uscire dall’isolamento e stimola il sostegno reciproco
/ 30.05.2022
di Alessandra Ostini Sutto

È un luogo dove riposare o rilassarsi, dar vita a una conversazione o ancora lasciare che i pensieri corrano liberi: la panchina. Un oggetto comune, che diamo per scontato e che si ritrova un po’ in tutti i paesi e le città, in varie fogge e materiali. Un oggetto che è stato scelto come protagonista di un’iniziativa del Canton Grigioni che colpisce proprio per la sua semplicità: la posa di una, o due, panchine gialle, con la scritta «Come stai?», che si possono trovare in 31 villaggi del territorio retico, e che sono un invito a sedersi, a prendersi il tempo. A riflettere, anche, su quella domanda, che poniamo in modo automatico più volte al giorno, ma che in verità dovrebbe nascere da un reale interesse verso l’altro. Il «Come stai?» che sulle panchine in questione figura nelle tre lingue cantonali, diventa così un appello alla nostra coscienza collettiva. La stessa domanda la possiamo poi rivolgere a noi stessi, ed essere in questo facilitati proprio dal fatto di trovarci seduti su una panchina, senza far nulla in apparenza, e lasciando vagare la mente.

L’idea delle panchine gialle nasce dalla constatazione che in Svizzera una persona su due soffre una volta nella vita di una malattia psichica. I disturbi d’ansia e panico e la depressione sono le manifestazioni più frequenti. Riguardo a queste difficoltà, esiste purtroppo ancora una certa reticenza, mentre in realtà, riuscire a condividere il proprio stato d’animo e il proprio disagio può essere di sollievo, oltre ad essere un primo aiuto.

Avere un approccio più aperto nei confronti del delicato tema della salute mentale è l’obiettivo della campagna «Come stai?», promossa dall’Ufficio dell’igiene pubblica dei Grigioni, Cantone che ha ricevuto l’appoggio della Fondazione Pro Mente Sana e delle Associazioni dei medici e degli psichiatri svizzeri. Altri 12 Cantoni svizzeri hanno collaborato alla campagna grigionese che da giugno ad ottobre dello scorso anno ha proposto progetti di sensibilizzazione in tutte le regioni del Cantone e un pacchetto molto interessante ai Comuni aderenti. Il sito della campagna, www.come-stai.ch, sensibilizza e dà suggerimenti utili e concreti sul tema. Oltre a ciò, una delle misure accompagnatorie, che si protrarrà per più anni, è «l’azione panchina», attuata in collaborazione con i Comuni, come quello di San Vittore, le cui due panchine gialle fanno bella mostra di sé davanti all’ex stazione ferroviaria dal mese di ottobre. «Di questa iniziativa mi sono piaciuti in particolare i vari significati che vi si possono attribuire come pure la volontà di aiutare, di fare qualcosa per gli altri, che nella mia vita è stata una costante, sia nell’esercizio della mia professione di infermiera, che in svariati altri ambiti», afferma Nicoletta Noi-Togni, sindaca del Comune grigionese.

Con le loro scritte nere sullo sfondo di un bel giallo paglierino, le panchine, nella voluta semplicità dell’iniziativa, hanno un deciso impatto visivo, che suscita una certa curiosità e stimola la riflessione su una domanda che quotidianamente poniamo e ci sentiamo rivolgere. Oltre a ciò, il loro intento dovrebbe essere quello di invitare i passanti a sedersi e conversare tra di loro, partendo proprio da un «come stai?», che non deve però in questo caso essere una domanda retorica, piuttosto un interrogativo che nasce da un interesse sincero. Un interesse che necessita di spazio e tempo, di un posto che favorisca le confidenze, il dialogo e l’ascolto. Come una panchina, appunto. «Oltre a trasmettere questo messaggio, quest’invito ad uscire dall’isolamento e cercare di aiutarsi e di sostenersi reciprocamente, le panchine di questa campagna che intende contribuire a rompere i tabù nell’ambito della salute mentale, offrono un aiuto concreto, essendo dotate di una cassetta contenente del materiale informativo sul tema», aggiunge Nicoletta Noi-Togni. Un ulteriore tassello voluto dall’Ufficio dell’igiene pubblica dei Grigioni, promotore del progetto, per incentivare i suoi fruitori a chiedere aiuto, reagire, piuttosto che nascondere problemi e difficoltà. «Le cassette di cui sono dotate le panchine, possono pure essere utilizzate per lasciare dei biglietti con i quali condividere le proprie emozioni o i propri stati d’animo con altre persone oppure per segnalare una difficoltà o richiedere un aiuto – continua la sindaca – richieste, queste ultime, alle quali noi del Municipio cercheremo sicuramente di dare seguito».

Ai membri del Municipio di San Vittore stanno infatti a cuore i temi relativi al benessere e alla salute psichica; motivo per il quale lo scorso 25 novembre, in concomitanza con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, hanno organizzato una serata di sensibilizzazione sul tema e sulla campagna «Come stai?». «La violenza sulle donne può portare, evidentemente, a problemi di salute mentale, per questo abbiamo pensato di unire i concetti e dare vita ad una ricca serata, costituita da diversi momenti, con lo scopo comune di chinarsi sui delicati temi in questione. La serata si è svolta presso la vecchia stazione della ferrovia, che abbiamo di recente fatto restaurare e che ospita attualmente la mensa scolastica e una sala per riunioni», spiega Nicoletta Noi-Togni.

Come detto, anche le panchine gialle hanno trovato il loro posto davanti all’ex stazione della ferrovia, e questo per diversi significati collegati a questo luogo: «Innanzitutto abbiamo scelto quest’ubicazione perché, pur trovandosi ancora in paese, resta un po’ discosta. Ci piaceva poi il ricordo del fatto che sulle panchine poste di fronte alla stazione, nel tempo, numerose persone si sono sedute in attesa del treno. E, nell’attesa, parlavano e si scambiavano opinioni. Oltre a ciò, la stazione, per sua definizione, è un posto dove c’è chi parte, chi resta, chi ritorna, tutti gesti e momenti a cui sono legati sentimenti e stati d’animo, belli o brutti che siano», spiega la sindaca del Comune del Grigioni italiano, «un altro significato di questo luogo che mi è piaciuto in fase di scelta è che la ferrovia può rappresentare la vita e la stazione una delle sue tappe, uno di questi momenti in cui si ha bisogno di fermarsi e fare il punto della situazione, magari con qualcuno che sappia ascoltarci al nostro fianco».