La road map del nuovo progetto

L’ennesimo progetto di rilancio delle terme di Acquarossa ha una road map tracciata dalla convenzione siglata tra il Comune e la Sun Village Projects. Costo iniziale dell’operazione: 2,6 milioni di franchi per l’acquisto del capitale azionario della Centro turistico Acquarossa Sa (Cta) di proprietà comunale. Quindi una serie di obblighi e diritti delle parti. I promotori del progetto devono, per esempio, occuparsi di stilare un piano di quartiere entro fine 2020, impegnarsi a presentare la domanda di costruzione entro fine 2021, esercitare il diritto di compera entro fine 2024 e finanziare l’allacciamento stradale. Dal canto suo, il Comune adatterà l’attuale strada di quartiere e l’acquedotto. Il messaggio comprende inoltre la cessione a titolo gratuito delle sorgenti d’acqua necessarie per realizzare il wellness.


Nuovi orizzonti bleniesi per le terme

Acquarossa – Dopo la chiusura dello storico hotel sono passati 50 anni di illusioni per il rilancio del turismo e delle sorgenti benefiche. Ora una società luganese con dirigenti della regione propone una struttura a misura di valle
/ 23.03.2020
di Mauro Giacometti

Non un grande albergo a cinque stelle con centro wellness extralusso riservato a pochi, ma un nucleo di palazzine di due o tre piani con «aparthotel», parcheggi coperti, piscine termali, negozi e ristorante. Un complesso turistico a misura di valle che dovrebbe ridare slancio al turismo bleniese rilanciandone gli antichi fasti termali che da secoli caratterizzano questo lembo di terra subalpina.

Il progetto per il rilancio turistico e termale di Acquarossa sta prendendo forma dopo la firma della convenzione tra la società luganese D’A Sagl, rappresentata dal bleniese Lino D’Andrea, e il Comune. Convenzione che prevede la cessione del diritto di compera sul capitale azionario della Centro turistico Acquarossa Sa (Cta), detenuto dall’ente locale sull’area di circa 80’000 mq in zona Comprovasco/Ganina dove dovrebbe appunto sorgere il futuro complesso turistico-alberghiero. Nel frattempo, sempre a Lugano, è stata costituita la Sun Village Projects SA, società con 300mila franchi di capitale azionario, che entro la fine di quest’anno dovrebbe presentare il Piano di quartiere del nuovo centro turistico, passo preliminare indispensabile prima di arrivare alla domanda di costruzione vera e propria e quindi alla licenza edilizia. Salvo inciampi e ricorsi, l’obiettivo dei promotori della Sun Village Projects è di aprire le porte entro il 2026 del nuovo polo turistico e termale di Acquarossa per il quale si prevede un investimento di decine di milioni. «La nostra idea – avallata dal Consiglio comunale che ha approvato la convenzione – è di realizzare un quartiere alberghiero-termale diffuso, non invasivo e a disposizione oltre che dei turisti anche della popolazione per quanto riguarda le attività commerciali, la ristorazione e l’utilizzo dell’area wellness», ci spiega Lino D’Andrea, presidente del consiglio d’amministrazione della Sun Village Projects. Niente a che vedere, insomma, con i faraonici progetti alberghieri che anche recentemente sono stati ipotizzati ad Acquarossa e poi miseramente naufragati.

È una telenovela apparentemente senza fine quella delle Terme di Acquarossa. Promotori e finanziatori pubblici o privati si sono susseguiti in un canovaccio, quello della riapertura di un centro turistico e curativo nel cuore della Valle di Blenio, che s’è bruscamente interrotto quasi mezzo secolo fa, nel 1971, con la chiusura dello stabilimento termale realizzato nel 1882 nel territorio di Lottigna (ora frazione di Acquarossa), alle pendici del Monte Simano.

Ancora oggi, provenendo dalla bassa valle e attraversando il fiume Brenno a Comprovasco, non si può fare a meno di ammirare la palazzina liberty dell’Hotel Terme circondata da un parco di 30’000 mq. In mezzo ad una fitta vegetazione che sembra proteggerlo dagli sguardi degli estranei, però, si staglia un albergo fantasma che nella sua epoca di maggior splendore e richiamo, tra la fine dell’800 e gli anni ’60, era frequentatissimo per chi voleva curare malattie reumatiche, infiammazioni muscolari, malattie della pelle o disturbi ginecologici grazie al fango rosso – composto da acque minerali, acidule, saline, ferruginose e arsenicali – che scende a valle dalle sorgenti di Sattro e Sciarina. La proprietà dell’hotel e del parco è tuttora in mano alla famiglia di Rinaldo Greter, l’albergatore erede di quel Joseph Greter che nel 1932 rilevò lo stabilimento termale costruito appunto nel 1882 da alcuni facoltosi bleniesi capitanati dal commissario di governo Domenico Andreazzi. Ma le virtú medicamentose delle acque che sgorgano dalle sorgenti del Simano erano già note nel corso dei secoli: la prima menzione risale al 1446, mentre l’esistenza di uno stabilimento è attestata dalla visita pastorale del 1570 di San Carlo Borromeo.

Nel 1882 un gruppo di finanziatori bleniesi decise di utilizzare in maniera scientifica le sorgenti ferrose secondo i criteri dell’industria alberghiera e sanitaria dell’epoca. Meno di un secolo più tardi, nonostante l’impegno e gli sforzi profusi e la ricercatezza della struttura, Rinaldo Greter fu costretto a chiudere i battenti dell’hotel, pur mantenendovi la residenza e continuando a sperare in un rilancio fino alla sua morte, avvenuta un paio d’anni fa.

Il Comune di Acquarossa, nato dalla fusione delle sue numerose frazioni, ha cercato in ogni modo di riportare il turismo termale tra i suoi confini, prima intavolando infinite e infruttuose trattative con lo stesso Rinaldo Greter, quindi suggerendo a vari promotori e imprenditori di costruire un nuovo e più moderno centro wellness a Comprovasco, praticamente di fronte al complesso termale di Lottigna, ma sull’altra sponda del Brenno. A metà degli anni 90 il primo a credere in un possibile rilancio del «business» delle acque curative in Valle di Blenio fu l’imprenditore kosovaro Behgjet Pacolli (fondatore della Mabetex) che insieme all’allora sindaco di Lugano, architetto Giorgio Giudici, costituì la Centro Benessere Terme di Acquarossa SA. L’idea, supportata anche dall’ente turistico regionale (BlenioTurismo) era appunto di realizzare un albergo termale a cinque stelle su un’area agricola e incolta acquistata a Comprovasco. Pacolli però incontrò un muro di ostracismo e ricorsi in valle, tanto da abbandonare il progetto nel 2000, cedendo la sua società (e la proprietà dei terreni) al Comune di Acquarossa che nel 2015, tramite la Centro turistico Acquarossa SA, diventò ufficialmente proprietario dell’area di Comprovasco e della relativa concessione di sfruttamento delle acque sorgive.

A conferma della storia quasi infinita dell’affare termale bleniese, prima della convenzione con la Sun Village Projects, cinque anni fa, apparve all’orizzonte la fascinosa coppia di imprenditori anglo-elvetici composta da Ashoob Cook e Andreas Schweitzer. Dopo aver fatto credere ai bleniesi e a mezzo Ticino, comprese le autorità cantonali, di voler investire 100-150 milioni per un hotel termale a cinque stelle e di volersi anche stabilire in valle per seguire da vicino l’avanzamento dell’iter pianificatorio e costruttivo (il Comune allestì una variante di PR per l’area di Comprovasco con l’avallo del Cantone), al momento di sborsare i 2,6 milioni di franchi per l’acquisto di terreni e concessione sulle acque la coppia si è «vaporizzata» come l’acqua calda che sgorga dalle sorgenti del Simano.