Sono stati quasi 350mila gli appassionati delle due ruote che hanno visitato l’edizione 2021 di Eicma svoltasi a Rho (Milano). L’Esposizione Internazionale del Ciclo Motociclo e Accessori ha chiuso i battenti a fine novembre ed è tempo di bilanci per quello che si conferma il Salone delle due ruote più importante a livello europeo.
«È una conferma per gli appassionati e un’opportunità per gli espositori». Spiega il Presidente di Eicma, l’avvocato Pietro Meda. «Più di 820 brand, con il 47 per cento delle aziende provenienti dall’estero in rappresentanza di 35 nazioni. Novità, anteprime e spettacolo. Un evento espositivo, che è oggi uno dei più longevi e unici contenitori di passione al mondo».
Ma le due ruote salveranno il mondo? Evidentemente si parla di inquinamento, di traffico, di parcheggi, insomma di mobilità a 360°. La risposta è «no» o meglio «non ancora». Certo è che quattro moto non inquinano meno di un’automobile con a bordo quattro persone. E per il traffico? Chi vive a Milano, a Parigi o a Madrid sa bene quanto siano pericolose le gimkane degli scooteristi fatte a un centimetro dai paraurti che terrorizzano quotidianamente gli automobilisti. Ormai nelle metropoli c’è troppo traffico anche per le due ruote.
Ed ecco allora che il modello svizzero senza se e senza ma ne esce vincente. Le due ruote nel traffico si devono comportare come le quattroruote. E se è il caso stare in coda senza tentare di «infilarsi». D’altra parte, oggi sembra un po’ come se non ci fossimo mai spostati dal punto A al punto B in precedenza. Tutti sempre di fretta.
Noi protagonisti di tempi recenti che ricordiamo poco del passato sempre concentrati sul futuro. Terza, quarta o anche quinta generazione «dell’homo immobilis» che non deve camminare se non per sport ma che tende al teletrasporto, se possibile, o in alternativa a sedie con le ruote magari alimentate a idrogeno. Ovviamente ecosostenibili.
Quest’ultima è la parola che più si abbina negli ultimi anni alla mobilità. Ci si affanna dimenticandosi che una volta bastava un po’ di biada per i cavalli e allora sì che eravamo davvero ecosostenibili. Ma si può essere «green» anche con le due ruote. In un momento in cui la mobilità individuale è sempre più richiesta ecco che se le due ruote sono elettriche la soluzione è a portata di mano. Lo sanno gli uomini dell’italiana Piaggio che a Eicma hanno presentato una Vespa di colore rosso molto speciale.
Si chiama Vespa RED ed è elettrica. È la più moderna icona della tecnologia italiana, sinonimo di connettività avanzata e silenziosità, personalizzazione e accessibilità. Una doppia espressione di sostenibilità che unisce quella ambientale a quella sociale. Già! Per ogni Vespa RED venduta verrà devoluta una somma al Global Fund, uno dei principali finanziatori al mondo di iniziative sanitarie su scala globale.
RED è un’associazione fondata nel 2006 da Bono e Bobby Shriver per fornire un aiuto concreto alla lotta contro pandemie come l’AIDS e il COVID (www.red.org). Finora (RED) ha raccolto quasi 700 milioni di dollari.