Il team che ha dato vita al progetto nel nostro cantone: da sinistra, Lalitha Delparente, Katerina Neumann e Laura Chiesa

Nipoti si diventa

Solidarietà – Esaudire i desideri degli ospiti delle case per anziani, alleviare la solitudine e creare scambi tra generazioni: arriva in Ticino il progetto «Nipoti si diventa»
/ 22.11.2021
di Alessandra Ostini Sutto

Ha origini nella Repubblica Ceca e sta per essere lanciato in Ticino, in un periodo particolare e «magico» come quello del Natale. Si chiama «Nipoti si diventa» ed è una bella iniziativa che si prefigge di donare felicità agli ospiti delle case per anziani del nostro Cantone, ma pure agli «artefici» di questa felicità – i «nipoti» appunto – come insegnano le esperienze fatte in altre nazioni.

«Il progetto è nato nel 2016 a Praga dall’idea di una presentatrice dalla Radio Nazionale. Nello specifico, esso consiste nel dare la possibilità di esaudire il desiderio di un anziano ospite in una delle case di riposo, allietandone così il periodo natalizio. Il progetto continua tuttora con entusiasmo, tanto che ogni Natale vengono esauditi oltre 15’000 desideri», spiega Katerina Neumann, architetto che oggi vive in Ticino, ma che è originaria proprio della Repubblica Ceca. «Ho partecipato alla prima edizione e l’esperienza di donatrice mi ha a tal punto entusiasmata che successivamente ho cercato un’associazione in Italia, dove allora vivevo, per dare vita ad un’analoga iniziativa», continua. L’esito positivo delle tre edizioni svolte nella vicina penisola ha portato Katerina a decidere di proporre quest’iniziativa di volontariato anche nel nostro Cantone, dove si era nel frattempo trasferita. «Concretamente, offriamo la possibilità a tutte le case di riposo del Cantone di acquisire dei nuovi «nipoti» per i propri ospiti; aderire alla nostra iniziativa è molto semplice e quindi invitiamo le case che non l’avessero ancora fatto e fossero interessate a scrivere all’indirizzo mail che trovano sul sito www.nipotisidiventa.ch, così che potremo prendere contatto con loro», afferma la promotrice del progetto, che gode del sostegno dell’Ente regionale per lo sviluppo del Mendrisiotto e Basso Ceresio e della Fondazione Sasso Corbaro. «La nostra priorità per il mese di novembre è, infatti, proprio quella di coinvolgere le strutture presenti sul territorio. In Italia, due ore dopo la messa in onda di un servizio sull’iniziativa al telegiornale, i 500 desideri che allora erano stati espressi risultavano tutti prenotati. Abbiamo quindi bisogno che le Case partecipino perché non vorremmo trovarci con più potenziali nipoti che desideri».

Sempre nel corso del mese di novembre, le case per anziani aderenti possono cominciare la raccolta dei desideri, che potranno poi inserire direttamente sul sito. «Dall’8 dicembre il sito sarà attivo cosicché chiunque potrà diventare un “nipote” e regalare un’esperienza o un oggetto a un “nonno” durante il periodo natalizio; occasione dalla quale ci auguriamo possa germogliare un legame tra ospite e donatore che diventi col tempo duraturo», spiega Laura Chiesa, grafica e web designer, che affianca Katerina in questa avventura, occupandosi proprio della parte tecnica. Il trio è completato da un’altra giovane del Mendrisiotto, Lalitha Delparente, violinista di professione, che invece curerà la visibilità sui social.

L’idea delle tre giovani è stata recepita bene nel nostro Cantone. «Fin da quando abbiamo cominciato a concretizzare il progetto, nel mese di maggio, le reazioni sono state molto positive. Numerose persone, di diverse età, ci hanno contattato per sapere in che modo potessero aiutare – racconta Laura – abbiamo così avuto modo di osservare una volontà ben presente non solo di contribuire con un oggetto fisico, ma anche donando o condividendo il proprio tempo». Le esperienze dei progetti analoghi svolte all’estero testimoniano infatti che spesso gli anziani non chiedono regali materiali, ma cercano piuttosto compagnia, per fare semplicemente due chiacchiere, oppure condivisione, per vivere un’esperienza. Per avere un’idea più chiara di come funziona il progetto, sul relativo sito vengono riportati degli esempi di desideri esauditi in Italia. Lucia, 77 anni scrive: «Vorrei tanto poter mangiare di nuovo polenta e coniglio in umido, tipico delle zone di Rovigo, da dove provengo, in ricordo della mia gioventù, con un po’ di compagnia!». Miriam risponde: «Ciao Lucia, io sono vegetariana ma della buona polenta e un bicchiere di vino lo bevo più che volentieri in tua compagnia (mentre tu ci abbini anche il coniglio!)». Il 22 dicembre Lucia conosce Miriam e decidono quando andare a pranzo insieme.

Vi sono poi casi in cui il «nipote» non riesce ad esaudire fisicamente il desiderio, magari per una questione di lontananza, e trova quindi una sorta di compromesso come nel caso di Angelo, 88 anni, che desiderava volare con un aereo. A lui risponde Charlotte, dall’Australia: «Caro Angelo, vorrei realizzare il tuo desiderio. Dove vorresti volare? Io purtroppo non abito in Italia e non potrò accompagnarti in questo viaggio, te la senti di volare da solo? Un abbraccio». In primavera Angelo sorvolerà il Lago di Como grazie a Charlotte. «La cosa bella è proprio il fatto che ogni persona, o organizzazione, possa scegliere di realizzare un desiderio in base alle proprie disponibilità e pure specialità – commenta Katerina – gli esempi potrebbero essere tanti; cito quello di un signore in sedia a rotelle che teneva molto a fare una passeggiata nel bosco. Gli hanno risposto degli alpinisti, che si sono messi a disposizione per realizzare una carrozzina che rendesse il suo desiderio possibile».

Un po’ diversa, almeno in parte, la situazione nella Repubblica Ceca: «In alcune zone le case di riposo non hanno grandi disponibilità economiche e quindi le persone che non hanno più familiari possono aver bisogno di beni di prima necessità, come una coperta o delle ciabatte, ed è davvero toccante vedere come un oggetto di questo tipo, scontato per molti, ad alcuni possa far piacere – ricorda Katerina – io stessa ho partecipato a questo progetto con un regalo fisico, nel caso specifico un orologio, anche perché ero all’estero, e mi è piaciuto proprio il fatto di esaudire il desiderio concreto di una persona altrettanto concreta, che vive una situazione di solitudine e che tramite un’idea così semplice si possa sentire considerata». Come si legge sul sito di «Nipoti si diventa», capita infatti che le persone anziane si chiudano in loro stesse e perdano così la capacità di sentire i propri bisogni oppure non trovino il modo per esprimerli. Grazie a questo genere di progetti, essi hanno la possibilità di dar voce ai propri desideri e vederli realizzati. Sapere che qualcuno ha pensato a loro, ha dedicato del tempo e delle risorse per regalare loro un momento di felicità, li fa sentire più integrati e meno soli. I donatori, dal canto loro, sperimentano la gioia di poter realizzare qualcosa di speciale per qualcuno.

Ma cosa succede una volta realizzato il desiderio? «Come dicevamo in precedenza, quello che ci piacerebbe è che ogni desiderio realizzato in occasione di questo Natale diventasse un’opportunità per creare dei rapporti che con il tempo possano assomigliare a quelli, appunto, tra nipoti e nonni; questa, secondo noi, è la bellezza e la forza del progetto», afferma Katerina. Durante l’arco dell’anno le case di riposo avranno inoltre la possibilità di accogliere nuovi volontari disposti a trascorrere del tempo in compagnia degli anziani.

«Quello su cui puntiamo è l’intergenerazionalità; siamo convinte dell’importanza di avere e mantenere anche in futuro uno scambio tra le generazioni. Scambio, anche di racconti ed esperienze, che non è solo a favore dell’anziano. Un rapporto intergenerazionale è arricchente e può dare tanto, anche in termini di felicità, pure a un ragazzo giovane. Questo riteniamo essere un altro punto di forza dell’esperienza che proponiamo anche attraverso dei mezzi che sono propri dei giovani, come internet e i social», racconta Laura. Da quello che le nostre interlocutrici hanno avuto modo di osservare, nell’attuale società c’è calore nei confronti degli anziani: «Tendiamo a pensare di vivere in una società egoista, ma da quello che abbiamo potuto vedere noi la situazione è completamente diversa. Quando ci troviamo confrontati con la possibilità di aiutare, emerge un grande altruismo», commenta Laura.

E per il nuovo anno, le promotrici di questa promettente iniziativa cosa si augurano? «Come desiderio per il 2022 vorremmo estendere questa idea iniziale per farla diventare una piattaforma da poter usare durante tutto l’arco dell’anno. Se vedremo che ce ne sarà la possibilità, vorremmo creare la «parte inversa» del progetto, di modo che dei volontari si possano mettere a disposizione per dedicare del tempo agli anziani. Sulla piattaforma si potrebbero così trovare sia le richieste delle strutture per la terza età che le offerte dei volontari – spiega Laura – sul nostro territorio ci sono infatti delle persone che vorrebbero rendersi utili ma non sanno come poterlo fare, seppur vi siano tante organizzazioni che si occupano di volontariato. Una piattaforma semplice ed intuitiva potrebbe a nostro avviso essere un aiuto ad entrambe le parti».