Ca.Stella Farm-Camino è nata dalla ristrutturazione di una vecchia fabbrica di olio di saurolo, un unguento per la cura delle malattie della pelle

Natura, animali e solidarietà

Socialità – È stata da poco inaugurata l’azienda sociale Ca.Stella Farm-Camino voluta dalla fondazione Main dans la main. Ne abbiamo parlato con il presidente Carlo Crocco
/ 20.09.2021
di Guido Grilli

La storia è lunga. Ma potrebbe riassumersi in poche parole: solidarietà e aiuto alle persone con difficoltà.
Carlo Crocco, 78 anni, presidente della Fondazione Main dans la main sorta nel 1998, è la mano generosa che ha saputo trasformare un ampio terreno immerso nella natura e realizzare nell’arco di quasi un quarto di secolo una pluralità di progetti e un’azienda sociale che in questi ultimi giorni ha conosciuto un nuovo traguardo significativo: l’inaugurazione ufficiale, dopo sei anni di lavori di ristrutturazione con il coinvolgimento degli allievi delle scuole speciali del Sottoceneri, di Ca.Stella Farm-Camino a Meride Spinirolo. Una tenuta – casa, terreno agricolo e animali per pet therapy – aperta ad associazioni, enti, fondazioni e scuole che si occupano di giovani.

Carlo Crocco, come è nata Ca.Stella Farm-Camino?
Il progetto parte dieci anni fa, con l’acquisto di questo luogo incantevole, grazie all’intuizione di Mario Ferrari, che è stato il padre delle aziende sociali in Ticino. La Fondazione Main dans la main nasce però già nel 1998, quando avevo la fabbrica di orologi per cui decisi di mettere a disposizione una parte degli utili per realizzare progetti di protezione all’infanzia nel sud dell’India, nel Tamil Nadu, tuttora attivi. Nel 2008, venduta l’azienda di orologi, ho voluto creare un’azienda sociale agricola capace di soddisfare un’esigenza sociale a Meride, a Ca.Stella Farm-Camino, che anticamente era una fabbrica di olio del saurolo, un unguento per la cura delle malattie della pelle. L’iniziativa ha conosciuto diverse evoluzioni e sviluppi che nel 2016 ha visto pure l’acquisto del vicino campeggio del monte San Giorgio, questo allo scopo di rendere l’intera iniziativa più sostenibile dal profilo economico. A quel punto, per conferire al progetto un’entità giuridica autonoma abbiamo deciso di creare una Sagl, perché l’obiettivo è che l’azienda sociale nel tempo dovrà autofinanziarsi. La Sagl appartiene completamente alla Fondazione Main dans la main, che sopperisce alle esigenze finanziarie fino a quando essa potrà camminare con le proprie gambe. 

Qual è la funzione sociale? 
Mettere a disposizione questo posto per bambini, prioritariamente con disabilità o disagi, offrendo loro in particolare l’attività con gli animali, segnatamente la pet therapy con gli alpaca. Crediamo moltissimo all’aiuto che gli animali possono offrire per la cura del disagio psichico. Abbiamo due terapeuti specialisti. Inoltre, disponiamo di tutta l’attività agricola e di prodotti biologici. La struttura, diretta da Nadia Bernasconi, può ospitare fino a 24 persone, bambini, ragazzi o anche adulti con disabilità o difficoltà che possono usufruire di questo magnifico luogo, un luogo per il quale è stata ben curata l’estetica architettonica, conferendogli positività. Gli ospiti possono soggiornarvi da una durata di un week end fino ad alcuni giorni o settimane. Abbiamo gli alpaca, i cavalli, pony, caprette, asini, conigli. Abbiamo inoltre deciso di sviluppare una cucina vegetariana, con la consulenza di Pietro Leemann, cuoco ticinese che vanta una stella Michelin, e grazie a lui abbiamo introdotto a Meride una sua allieva.

Prima della ristrutturazione completa di Ca.Stella, tra il 2010 e il 2015 avevate già avviato attività in aiuto ai giovani in difficoltà... 
Sì, in un primo periodo siamo stati un Centro educativo minorile, in collaborazione con il Cantone. Però l’esperienza dal mio punto di vista non era stata entusiasmante, perché i ragazzi avevano l’obbligo di soggiornare a Meride e per loro era piuttosto vincolante, molti scappavano. Per me invece l’obiettivo è mettere a disposizione questo bellissimo posto per coloro che veramente lo possano apprezzare. E così ora funziona, i giovani sono contenti perché si tratta di periodi limitati nel tempo. La nostra struttura è rivolta in particolare a ragazzi autistici o adulti con problemi cognitivi ai quali offriamo la pet therapy, che contempla fra l’altro le terapie assistite con gli animali; l’educazione assistita con gli animali, un intervento di tipo educativo che si propone di promuovere, attivare e sostenere le risorse e le potenzialità di crescita e progettualità individuale, di relazione e inserimento sociale delle persone in difficoltà; e l’attività assistita con gli animali, che favorisce stimoli sensoriali ed emozionali. O, ancora, passeggiate con gli alpaca. 

Quanti utenti ospitate attualmente? 
Abbiamo appena avuto una «casa-famiglia» di una dozzina di giovani, con i loro educatori. L’occupazione dipende molto dai periodi. Naturalmente l’obiettivo sarebbe di impiegare tutti i 24 posti a disposizione. Abbiamo inoltre la possibilità di ospitarli nel campeggio, nelle «Teepee», le tradizionali tende dei pellerossa, un’esperienza molto bella per i giovani.

Come avviene la gestione dal profilo economico? 
Non riceviamo nessuna sovvenzione dallo Stato, a parte l’impiego di un educatore pagato dal Cantone. Il nostro obiettivo è autofinanziarci. Ai gruppi facciamo pagare tariffe molto favorevoli. Il campeggio è una delle fonti di reddito della Fondazione. Il Cantone sussidia invece i soggiorni diurni presso di noi ai diversi Enti con i quali lavoriamo, tra cui l’Istituto Canisio, il Centro psicoeducativo, le Scuole speciali cantonali del Sottoceneri, Arco – Comunità socioterapeutica per adolescenti, la Fondazione Provvida Madre, l’Autismo Svizzera Italiana, la Supsi e altri ancora. Tutti enti che vengono regolarmente a svolgere attività con gli animali. Al campeggio abbiamo assunto, permettendo fra l’altro due ricongiungimenti familiari, un collaboratore afghano e uno eritreo che hanno potuto ottenere un regolare permesso di lavoro. Complessivamente impieghiamo 17 persone a tempo parziale, tra cui due operatrici di Pet Therapy. 

Avete avviato anche un’attività agricola... 
Esatto. Coltiviamo prodotti biologici. Ma in proprio, a parte minime forniture per il grotto annesso al nostro campeggio. Al momento non siamo in grado di sviluppare un’attività sufficiente per la vendita a terzi.

Come nasce la sua vocazione di aiuto e solidarietà verso le persone bisognose? 
Devo dire che nella vita sono stato sempre estremamente fortunato. Ho quattro figli, dieci nipoti. Ho condotto con successo la mia azienda di orologi. All’epoca, quando i figli erano già grandicelli avevo il desiderio di avere altri bambini e di adottare in India, ma presto ho capito che era molto meglio aiutarli localmente piuttosto che portarli con me e così ho sviluppato nel Tamil Nadu la prima azienda sociale e ho creato la Fondazione Main dans la main. Quindi sono venute le altre aziende sociali in Italia e a Meride.

L’attività terapeutica sta dando buoni frutti? 
Abbiamo raggiunto risultati molto positivi con i ragazzi, i bambini e gli adulti. Crediamo molto ai benefici che il contatto con la natura può portare. Attualmente stiamo cercando di dirimere una controversia con la Sezione agricola per quanto attiene alla costruzione di una tettoia per gli animali. Noi non siamo un’impresa agricola, bensì terapeutica, ed è il concetto che stiamo cercando di far passare per ottenere i relativi permessi. Sono fiducioso che riusciremo a superare questi piccoli ostacoli. 

Il Covid non rappresenta un problema? 
No. Per le persone dello stesso nucleo familiare o per gli enti che già vivono in uno stesso nucleo comunitario il problema non sussiste. Per il resto adottiamo un preciso piano sanitario.

Ca.Stella Farm a Meride è aperta anche al pubblico per visite. Chi vi si reca scopre uno straordinario lembo di terra, popolato di una varietà di animali e tanta solidarietà.