Il quotidiano bollettino sullo stato delle strade e sull’apertura dei colli alpini, il mattutino elenco delle perturbazioni, gli sporadici annunci su incidenti e presenza di animali sulla carreggiata, gli altalenanti avvisi sui ritardi e sulla soppressione dei treni e il saltuario allarme per qualche automobilista che circola in contromano catturano quotidianamente la nostra attenzione. Siamo bene informati da radio, televisione e quotidiani. Di quanto spende l’ente pubblico per gestire la mobilità si conosce invece molto meno.
Vogliamo cercare qui di seguito di dare qualche coordinata di riferimento anche su questo aspetto, che incide direttamente sulle tasche dei cittadini attraverso il pagamento di imposte e tasse. Il Cantone opera nel settore dei trasporti e delle telecomunicazioni attraverso due canali: da un lato gli investimenti per la conservazione e l’ampliamento delle infrastrutture e, dall’altro lato, le spese correnti annuali derivanti dall’erogazione di servizi: sostanzialmente si tratta della sorveglianza, della pulizia, della manutenzione, dell’esercizio della rete delle strade cantonali e delle piste ciclabili e delle indennità alle imprese di trasporto per le prestazioni di interesse pubblico e le agevolazioni tariffali richieste.
Nel 2021 su un volume complessivo della spesa corrente che ha raggiunto circa 4,2 miliardi di franchi, quasi i due terzi, pari a circa 2,5 miliardi di franchi, sono stati imputati ai settori della previdenza sociale (25,5%), della salute pubblica (13%) e della formazione (21,9%). I restanti 1,7 miliardi sono stati attribuiti agli altri settori, tra i quali primeggiano quello dell’amministrazione generale (8,9%), delle finanze e imposte (8,4%) e dell’ordine pubblico, sicurezza e difesa (7,8%). I trasporti e le comunicazioni, con un’incidenza del 6,8%, si collocano nel drappello di coda delle spese «minori», insieme all’economia (5,5%), alla cultura, tempo libero e sport (2%) e alla protezione dell’ambiente e del territorio (0,6%). La spesa per la mobilità e le telecomunicazioni ammontava così nel 2021 a circa 288 milioni di franchi, di cui circa 120 milioni, ossia il 42%, sono stati destinati a indennizzare le imprese di trasporto per i costi non coperti dei servizi erogati.
A partire dal 2004, con l’avvio della modernizzazione a tappe del servizio ferroviario e dei servizi urbani e regionali su gomma, il settore dei trasporti e delle telecomunicazioni ha conosciuto una dinamica di crescita più rapida rispetto agli altri settori. La spesa in questo ambito è infatti più che raddoppiata. In particolare ha inciso sensibilmente sull’incremento il forte potenziamento dei servizi in tutto il Cantone in coincidenza con l’apertura della galleria di base del Ceneri.
Purtroppo il grosso impegno promosso è avvenuto in circostanze del tutto inattese e sfavorevoli con l’esplodere della pandemia da Coronavirus, i cui effetti negativi sulla domanda si sono manifestati soprattutto nel 2020 per poi nel 2021 essere parzialmente recuperati rispetto al 2019. I prossimi anni saranno decisivi per verificare l’impatto effettivo dello sforzo compiuto sul numero di viaggiatori e quindi sugli introiti e di riflesso sulle indennità a carico degli enti pubblici.
L’impatto del settore dei trasporti e delle telecomunicazioni sulla spesa pubblica complessiva rimane tuttavia in termini relativi sostanzialmente molto contenuto; è salito dal 4,5% del 2004 al 5,8% prima dell’apertura del Ceneri e al 6,8% del 2021.