Matematica per tutti

Incontri – Il professor Gianfranco Arrigo spiega le diverse attività della Società Matematica della Svizzera italiana, dai Mercoledì per gli studenti alle conferenze pubbliche d’intesa con il LAC
/ 20.08.2018
di Guido Grilli

Gianfranco Arrigo è uno di quegli uomini per cui la vita si potrebbe riassumere in una parola: matematica. Ancora oggi, all’età di 77 anni, non ha mai smesso di insegnarla dopo un’intensa carriera che lo ha visto docente per trent’anni – dal settembre 1965 – al Liceo di Lugano, poi esperto per le Medie e quindi insegnante a Locarno all’attuale Dfa, il che dice già tutto di una passione. In via Torricelli 19 a Lugano ha creato un piccolo-grande «impero»: la Società Matematica della Svizzera italiana (Smasi) dove assieme a una dozzina di docenti di quella che per molti rappresenta «la materia impossibile» offre settimanalmente lezioni gratuite e aperte a tutti gli allievi, dalle medie ai licei, alle scuole professionali e persino a universitari nei «Mercoledì per gli studenti». 

Gianfranco Arrigo sembra conoscere e trasmettere «un altro linguaggio», oltre a quello astratto dei numeri, con un approccio più vicino alla realtà del mondo e della quotidianità, conferendo così alla matematica una nuova luce. «Pensiamo – osserva – a quanto è importante la matematica per le nuove tecnologie. Pensiamo al calcolo delle probabilità. Quando in tv dicono che domani ci sarà il sole e poi invece piove si fa presto a criticare, ma calma, va considerato che le previsioni sono tutte accompagnate da una probabilità e dunque rieccoci al valore della matematica. Se oggi abbiamo il telefonino o il Wi-Fi è grazie alla matematica. Tutto lo sviluppo tecnologico si basa su risultati matematici».

Chi frequenta i vostri Mercoledì della matematica e quali sono gli esiti? «Siamo aperti dalle 15 alle 19, all’inizio del pomeriggio giungono da noi soprattutto studenti delle Medie poi dalle 17 in poi è la volta dei liceali e di altre scuole superiori. Coloro che frequentano con regolarità, normalmente, ottengono buoni risultati. Alla nostra Società Matematica vengono comunque anche giovani talenti che intendono conseguire ulteriori progressi nella disciplina. Lo scorso anno scolastico abbiamo registrato 250 iscrizioni. La Smasi, su richiesta delle singole sedi, organizza pure Pomeriggi di matematica alle elementari. Io e i miei collaboratori offriamo un pomeriggio in classe dedicato alla matematica. Cerchiamo di proporre una matematica interessante e formativa sotto un aspetto ludico e coinvolgente». 

Prosegue il nostro interlocutore: «Organizziamo anche corsi gratuiti per insegnanti sia delle scuole Elementari sia delle Medie. Corsi di quattro sessioni di un paio di ore, una decina di volte all’anno. Organizziamo inoltre mostre, conferenze pubbliche sulla matematica e partecipiamo a manifestazioni e convegni internazionali. Una delle esposizioni ha riguardato la matematica giapponese che abbiamo portato anche in alcune località italiane. Per le conferenze pubbliche, molti sono stati gli argomenti, tra i quali: “Musica e matematica, un felice connubio”, “Matematica, stupore e poesia”, “Le invenzioni elementari delle formule matematiche”. Tra i relatori ospitati, gli storici della matematica, Jean Claude Pont e Jean Dhombres; Ennio Peres, giocologo della matematica; Bruno D’Amore, bolognese, celebre didatta della matematica. Dal 2016 abbiamo concordato, d’intesa con il LAC, due conferenze pubbliche l’anno. Il prossimo autunno proporremo una conferenza su Leonardo Pisano, detto Fibonacci, noto anche per la sua successione numerica, e un’altra sul pensiero combinatorio».

Uno dei fiori all’occhiello della Società Matematica della Svizzera italiana è la biblioteca presente in via Torricelli 19. «Abbiamo avuto richieste di prestito persino dal Brasile, dagli Stati Uniti e da diverse università italiane» – dice con soddisfazione l’instancabile professore, diplomatosi al politecnico di Zurigo e divenuto docente di liceo a 24 anni. «Abbiamo libri di matematica, filosofia, storia della scienza e manuali scolastici. Taluni sono rari e praticamente introvabili. Sono frutto di un lascito iniziale e inoltre diversi docenti in pensione ci hanno ceduto i loro, accumulati nell’arco dei loro anni di insegnamento. Il catalogo online è disponibile sul nostro sito all’indirizzo www.smasi.ch e i volumi vengono dati in prestito gratuitamente ma occorre essere soci (la quota annuale è di venti franchi)».

Gianfranco Arrigo non vanta solo una lunga e ininterrotta carriera di insegnante di matematica, ma è pure attivo nella didattica e nella divulgazione scientifica di questo irrinunciabile sapere. «Dal 2000 – spiega – sono entrato a far parte del Nucleo di ricerca in didattica della matematica di Bologna e qui ho pubblicato diverse ricerche didattiche e opere di carattere divulgativo. L’aspetto interessante è che con l’Istituto di ricerca di Bologna si è immediatamente proiettati in un circuito internazionale».

Il professor Arrigo ci mostra la sua ultima fatica, tre quaderni di matematica per le scuole Elementari realizzati con due maestre di Verbania per la casa editrice Sapyent di Milano e che proprio a partire dal prossimo mese di settembre sarà adottato anche da alcune sedi ticinesi. «S’intitola “I nostri amici numeri”. È un lavoro che contempla anche fumetti che ho disegnato io stesso sulla base di stimolazioni delle due coautrici. Quattro i personaggi – la scienziata Genoveffa, il gufo Filiberto che ama la geometria, ma poco i numeri, il gatto Arturo pigro, svogliato e birichino e infine il ragnetto Ercolino genietto nei numeri. Sono tre quaderni che coprono l’intero ciclo elementare e rispondono all’esigenza, più volte espressa dagli insegnanti, di poter disporre di materiali didattici innovativi da usare in classe».

Una vita costellata di numeri. Come nasce la passione per la matematica? «Molti non ci credono. Ma quando frequentavo il Ginnasio succedeva che durante l’estate che trascorrevo nella casa di vacanza in Val di Blenio, a Camperio, dove si restava due mesi e c’erano pochi svaghi, (né tv né tantomeno i moderni “giocattoli” elettronici) mi dedicavo a due attività principali: la pittura e la riscrizione riveduta e completata dei quaderni di matematica dell’anno appena concluso. Anche da qui è nata la passione per la matematica e per l’insegnamento, oltretutto mia madre era maestra. Del resto, normalmente, uno che ama la matematica ama anche condividerla».

E perché a suo giudizio molti sono riluttanti nei confronti di questa materia? «Il primo ostacolo è epistemologico, insito nella matematica – non si tratta cioè di una materia semplice. Poi c’è l’ostacolo dovuto a grandi errori didattici. Per fare un esempio: il calcolo delle probabilità che oggi è la disciplina più studiata a livello di ricerca avanzata (con applicazioni in tutte le discipline scientifiche e no) nelle scuole, salvo rare eccezioni, si propone solo al liceo con taglio teorico, mettendo in seria difficoltà gli studenti che non hanno avuto una precedente esperienza concreta». 

Gianfranco Arrigo è convinto che oggi occorre più che mai «saper comunicare la passione, l’amore per la matematica. Al di là degli errori che fanno parte del “fare matematica”. Anche il più illustre matematico sbaglia: da Eulero a Gauss, passando da Leonardo Da Vinci che nel Codice atlantico, nel semplice calcolo con le frazioni, commette errori che ai nostri studenti di scuola media costerebbero un’insufficienza. L’errore è un elemento dell’apprendimento e non una “vergogna” perché consente di capire di più e di ritrovare la via giusta per risolvere il problema». 

Una mente allenata, moglie, due figli e tre nipoti, Gianfranco Arrigo sembra avere una marcia in più. È la matematica dunque il segreto? «La matematica senz’altro. E la bicicletta…» – assicura, liberando un sorriso.